Le infradito: sì per la spiaggia, no per lunghe passeggiate in città

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTAE’ estate e tanti non rinunciano alla comodità delle infradito, calzate per andare in spiaggia o in piscina. Fin qui tutto ok, tuttavia l’uso di questo indumento è sconsigliato per fare lunghe passeggiate in città poiché l’uso prolungato può favorire infiammazioni ai piedi e aumenta il rischio di distorsioni.

«Queste ciabatte ultraleggere, infatti, non offrono adeguato sostegno e protezione, possono dunque procurare dei traumi al piede e di conseguenza compromettere il nostro benessere» precisa Mauro Montesi, presidente dell’Associazione Italiana Podologi. Eppure, che siano di paglia, cuoio, gomma o plastica, le infradito sono sempre più di moda e per alcuni addirittura irrinunciabili, il vero must della stagione estiva, da mettere ai piedi in qualsiasi occasione. Ma se è di gran lunga meglio indossare le “flip flops” che andare a piedi nudi, per esempio, quando si cammina sul bordo di una piscina, nelle camere d’albergo e negli spogliatoi delle palestre, per evitare verruche plantari o il piede dell’atleta (infezione causata da un fungo che si insinua tra le dita dei piedi), se indossate troppo spesso o per alcune attività ad alta intensità le infradito possono causare una serie di problemi ai nostri piedi. Per esempio, essendo super basse possono favorire infiammazioni ai metatarsi o della pianta del piede e, non sostenendo adeguatamente l’arco plantare e il tallone, aumentano il rischio di distorsioni. «Inoltre – aggiunge Montesi – a lungo andare la fascetta tra il primo e il secondo dito danneggia lo spazio interdigitale, a causa della pressione del piede che, nel fare il passo, procura un trauma meccanico all’intersezione tra le due dita, con il rischio di vesciche e infezioni».

I CONSIGLI DELL’APMA

Se però siete tra coloro che non riescono a rinunciare alle ciabatte infradito, meglio seguire le raccomandazioni dell’Associazione dei Medici Podologi Americani: una serie di consigli per non mettere a repentaglio la salute dei piedi indossando l’infradito sbagliato al momento sbagliato. Innanzitutto, meglio preferire i modelli in pelle o in cuoio, che riducono il rischio di vesciche e altre irritazioni. Al momento dell’acquisto, inoltre, verificare che non siano troppo fragili (piegandole da un capo all’altro, sono da scartare quelle che si piegano completamente a metà) e siano della misura giusta, evitando che il piede esca dai bordi. Inoltre, evitare di indossare lo stesso paio anno dopo anno, se non perfettamente integro. Infine, è sconsigliato metterle ai piedi in previsione di lunghe camminate, lavori in giardino o attività sportive, perché ci rendono più vulnerabili a lesioni, distorsioni e fratture.

LA SCARPA GIUSTA PER OGNI OCCASIONE 

«Insomma, buon senso e attenzione alla salute del piede dovrebbero guidarci al momento della scelta della scarpa da indossare, senza mettere al primo posto sempre e comunque l’estetica e il diktat della moda – commenta Montesi -. La scarpa deve essere infatti comoda, non deve procurare stress al piede e deve proteggerlo, perché un piede sano è fondamentale per la nostra salute». «Un uso prolungato del tacco alto, per esempio – ricorda il podologo – compromette una corretta postura, alterando la distribuzione del nostro peso a sfavore dell’avampiede, crea inoltre problemi alla schiena e alla cervicale. Così come l’uso eccessivo di scarpe estremamente basse può causare dolori ai polpacci e tendiniti». Attenzione dunque a scegliere la scarpa giusta per ogni occasione, a seconda delle attività previste nel corso della giornata. «Il tacco ideale non dovrebbe superare i 4-5 centimetri e anche la pianta dovrebbe essere adeguatamente larga, non costringendo le cinque dita dei piedi a entrare in uno spazio che ne può contenere al massimo due. E se per andare al mare, via libera alle infradito, per una giornata in montagna meglio la scarpa chiusa, in modo che il piede poggi correttamente sul terreno accidentato. Ben venga, invece, camminare scalzi sulla sabbia o sul brecciolino, per stimolare le articolazioni del piede e contrastare, nei bambini, la formazione del piede piatto».

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