Vari tipi di radiazioni e molte sostanze chimiche aumentano la frequenza con la quale le cellule diventano cancerose. Questi agenti vengono definiti cancerogeni. Tutti i cancerogeni agiscono provocando danni al genoma delle cellule. Pochi cancerogeni agiscono direttamente sul genoma; la maggior parte di essi invece agisce in modo indiretto. Quest’ultimi tipi di cancerogeni vengono trasformati metabolicamente in cancerogeni secondari che si legano al DNA e causano mutazioni. Tutte le radiazioni cancerogene agiscono direttamente.
Sostanze cancerogene
Sostanze chimiche naturali o di sintesi possono essere cancerogene. Si individuano due categorie principali di sostanze chimiche cancerogene:
- cancerogeni ad azione diretta o primari: sono quei composti che si legano al DNA e fungono da agenti mutageni;
- pro-cancerogeni (cancerogeni ad azione indiretta o secondari): devono essere trasformati metabolicamente in derivati attivi, i quali vengono indicati come cancerogeni secondari, poiché si legano al DNA e agiscono come mutageni.
In entrambi i casi le mutazioni generalmente sono mutazioni puntiformi che determinano:
- sostituzioni di basi, con conseguente formazione di mutazioni non senso o missenso;
- delezioni o addizioni di basi, che determinano mutazioni frameshift.
La mutagenicità dei cancerogeni secondari può essere dimostrata con vari test, come il test di Ames. Sia i cancerogeni che agiscono direttamente come tali, sia i cancerogeni secondari determinano la trasformazione di cellule e la formazione di tumori per effetto di mutazioni nel DNA.
Tra gli agenti cancerogeni diretti ci sono gli agenti alchilanti, che sono presenti in alcuni composti terapeutici anti-cancro. Esempi di pro-cancerogeni sono gli idrocarburi aromatici policidici, i coloranti azo e metaboliti naturali come la aflatossina, prodotta per contaminazione fungina di cibi e le nitrosammine, prodotte dai nitriti presenti nel cibo.
La maggioranza del gruppo delle sostanze chimiche cancerogene è composta da pro-cancerogeni. La trasformazione metabolica dei pro-cancerogeni in cancerogeni secondari avviene per azione degli enzimi cellulari che agiscono in molte vie metaboliche quali l’idrolisi, l’ossidazione e la riduzione. Se un pro-cancerogeno agisce con il sito attivo di un enzima allora può essere modificato per attività enzimatica, essere ad esempio idrolizzato, ossidato o ridotto e così via, producendo infine un cancerogeno secondario.
Fumo e cancro
I cancerogeni chimici sono responsabili della maggior parte di decessi per cancro nei Paesi industrializzati, per i quali il fumo e la dieta rappresentano le due cause principali di cancro (seguite dall’inquinamento ambientale). Poiché entrambe sono cause ambientali, il rischio di cancro dipende grandemente dalle nostre abitudini di vita. Qui di seguito prenderemo in esame soltanto il caso del fumo. In totale il fumo delle sigarette determina il 30% dei decessi per cancro rendendo così il tabacco, o meglio le sostanze chimiche contenute nel fumo ottenuto dalla sua combustione, il cancerogeno più letale. Il fumo di sigarette, pipe e sigari possono causare numerosi tipi di cancro, quali quello ai polmoni, quelli del tratto superiore delle vie respiratorie (faringe e laringe), del pancreas, dell’esofago, dello stomaco e del fegato. Il fumo di sigaretta, in particolare, è un fattore di rischio per virtualmente qualsiasi tipo di tumore maligno esistente e non solo: è infatti un fattore favorente numerose altre malattie non tumorali. Il rischio di sviluppare il cancro a causa del fumo di tabacco dipende da vari fattori, come ad esempio la quantità di tabacco fumato, il contenuto di catrame, da quanto tempo la persona fuma e da altri fattori come ad esempio la predisposizione famigliare al cancro. In genere quanto più precocemente una persona incomincia a fumare, tanto più alto è il rischio di sviluppare il cancro durante la sua vita. Ci sono delle prove che dimostrano che anche il fumo passivo e quello terziario aumentano il rischio di cancro e ciò rende il fumo di tabacco un problema ecologico generale per tutti. I principali cancerogeni presenti nel fumo di tabacco sono costituiti dagli idrocarburi policiclici. Una volta trasformati in cancerogeni secondari essi reagiscono con molecole cariche negativamente, come il DNA e per questo motivo possono causare mutazioni. Per approfondire: Sostanze cancerogene e radioattive contenute nel fumo di sigaretta, pipa, sigaro
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