Per gli scienziati “Eh?” è la prima parola universale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO PREISTORICO STORIA SCIENZA PREISTORIAQual è la parola universale del linguaggio dell’uomo preistorico, medievale o moderno che sia? Quale parola racchiude in sé il linguaggio di tutti gli uomini mai vissuti sulla terra? La risposta a questa domanda è un’altra domanda: EH? Eh già, non è “mamma” e nemmeno “cibo” o “fuoco”. La parola è proprio EH? Sì, avete capito bene: quella che si usa quando non si è… capito bene! Una sillaba apparentemente inutile che però, secondo i linguisti olandesi coordinati da Mark Dingemanse dell’Istituto Max Planck di psicolinguistica a Nijmegen (Olanda) rappresenta uno strumento indispensabile nella comunicazione, perché permette di comprendere meglio ciò che l’altro sta cercando di dire.

La ricerca

Pubblicata su Plos One, la ricerca è stata svolta analizzando le lingue di tutto il mondo, fino a scoprire che tutte hanno una parola che ha suono e funzione quasi identiche: il termine che in italiano suona come “Eh?”, in inglese “Huh?”, in spagnolo “E?”, in  tedesco “He?”, in cinese “A?”. “Senza parole come questa – spiegano gli studiosi – non saremmo in grado di segnalare subito e in modo efficace quando non comprendiamo qualcosa che viene detto“. Un risultato importante, quello ottenuto dai ricercatori olandesi, soprattutto considerando che, di solito, le parole nei linguaggi non correlati hanno un suono completamente differente.

Come si è giunti al risultato?

Ma come hanno fatto gli studiosi a capire che “Eh?” è così simile tra le varie lingue? Semplice: hanno studiato il contesto specifico in cui si pronuncia questa parola. Nella comunicazione umana, infatti, quando in qualche modo non siamo in grado di rispondere in modo appropriato, abbiamo bisogno di una via di fuga: un modo per segnalare il  problema rapidamente. Questo segnale, spiegano gli esperti, deve essere facile da produrre in situazioni in cui si sta letteralmente rischiando di perdere qualcosa, e deve essere una parola interrogativa, che serva a chiarire che il primo relatore deve ripetere quello che ha detto. Dal momento che questi requisiti funzionali sono sostanzialmente uguali tra i vari linguaggi, ciò ha portato le lingue a convergere sulla stessa soluzione: una semplice e veloce sillaba interrogativa.

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