Ero triste perché non avevo scarpe…

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SCARPE STIVALI PIEDIPensi di essere povero e sfortunato?

Venderesti i tuoi occhi per due milioni di euro? Venderesti una gamba per un altro milione? Cosa vorresti in cambio della possibilità di poterti alzare in piedi e camminare, correre, saltare, ballare? A quale prezzo cederesti l’udito, le tue corde vocali, le tue dita, la tua memoria o il tuo braccio destro, o tuo figlio? Somma tutto quello che hai e ti accorgerai di possedere qualcosa che vale molto di più di tutto l’oro del mondo messo assieme. Ma apprezzi tutto questo? Spesso te ne dimentichi, perché pensi raramente a quello che hai e sempre a quello che vorresti avere. Quello che già possiedi lo dai per scontato. E sbagli. La vita stessa non è scontata. Ogni mattina appena svegli dovremmo tutti sorridere ed essere felici. Perché? Perché siamo vivi. Abbiamo tanto, tantissimo, molto di più di quello che hanno tante altre persone meno fortunate di noi, ma ce ne rendiamo conto solo quando rischiamo di perderlo. Invece non dobbiamo MAI dimenticarcelo.

Pensi di essere povero e sfortunato perché non puoi comprare l’ultimo modello di smartphone o di borsa alla moda? Forse dovresti cambiare idea.

“Ero triste perché non avevo scarpe, finché non incontrai un uomo che non aveva piedi”

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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4 pensieri su “Ero triste perché non avevo scarpe…

  1. É nella natura umana aspirare ad avere di più dopaminergicamente. In fondo ciò che abbiamo non ci appartiene se moriamo o siamo malati. Possiamo avere tutto e non avere nulla. Possiamo avere le scarpe e pentircene perché vorremo essere più brillanti ma non possiamo, perche ci trapano cosa che non abbiamo: le ali. Corollario: perché all’apice della carriera non molliamomtutto per fare i mendicanti?

  2. Pingback: Ero triste perché non avevo scarpe… | kenzokymura

  3. L’ha ribloggato su momfrancescae ha commentato:
    Da ricordare, sempre. Talvolta, circondati da tutto e dal superfluo, tendiamo a non notare quante piccole grandi fortune abbiamo. Poi, esaminando nel dettaglio, a confronto con chi sta peggio, ridimensioniamo tutto. Siamo grati, sempre!

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