Dinitrofenolo (DNP): il ritorno della pillola dietetica mortale

MEDICINA ONLINE FARMACO MEDICINALE PRINCIPIO ATTIVO FARMACIA PILLOLA PASTIGLIA DINITROFENOLO DNP DIMAGRIRE DIETA FARMACI ANORESSIZANTI MORTE EFFETTI COLLATERALI FOGLIO FOGLIETTO ILLUSTRATIVO CONTROINDICAZIONI DOSE POSOLOGIA.jpg

L’Interpol ha diramato un avviso di allerta per i rischi alla salute di un farmaco illegale il 2,4-dinitrofenolo, noto anche come DNP. L’allarme è scattato in seguito alla morte di una donna in Regno Unito e all’episodio di un uomo francese che è stato ricoverato in gravi condizioni dopo aver assunto una non meglio precisata quantità di DNP.

Purtroppo non è la prima volta che si parla di decessi causati dal 2,4-dinitrofenolo: tra il 2007 e il 2013 anno sono stati registrati quasi sessanta casi di reazioni mortali dei quali si sospetta la causa sia l’assunzione di pillole a base di DNP. La storia di come il dinitrofenolo è diventato un potente farmaco dietetico e un anabolizzante per body builder è avvincente e merita di essere raccontata. Il composto chimico veniva utilizzato durante la prima guerra mondiale nelle aziende francesi per la produzioni di esplosivi (miscelato con l’acido picrico). Fu proprio nelle fabbriche che venne scoperta un’altra caratteristica del DNP: quella di accelerare il metabolismo degli operai favorendo la perdita di peso. Di conseguenza vennero commercializzati prodotti a base di DNP per la cura e il trattamento dei disordini alimentari e per favorire il dimagrimento. Già verso gli anni Trenta però vennero individuati gli effetti collaterali del farmaco, in uno studio pubblicato sull American Journal of Public Health nel 1934 condotto da Maurice L. Tainter, Windsor C. Cutting e A. B. Stockton assieme ai “benefici” del medicinale (in grado di far perdere quasi 1,5 kg di peso a settimana) venivano evidenziati i rischi che di una prolungata ed eccessiva stimolazione del metabolismo provocata dal DNB. L’entusiasmo durò poco, nel 1938, in seguito ad alcuni decessi il DNP fu classificato come estremamente pericoloso e non adatto al consumo umano. Non per molto però, nel 1960 venne scoperto che l’esercito russo era solito prescrivere il DNP per tenere alta la temperatura corporea dei soldati e consentire loro di resistere al freddo. Nel 1980 Nicholas Bachynsky inventò una cura dimagrante a base di dinitrofenolo che lo rese milionario. Ancora una volta le autorità (in questo caso la FDA) imposero di cessare la somministrazione.

Il medico finì in carcere dove però incontrò un altro dei protagonisti della storia del DNB: Dan Duchaine, colui che farà diventare il dinitrofenolo un prodotto per bodybuilder promettendo agli atleti una perdita del grasso corporeo quasi istantanea. Duchaine non era nuovo a cose del genere, non per nulla venne soprannominato il guru degli steroidi. Si arriva così ai giorni nostri, le pillole di DNP vengono vendute illegalmente (su Internet si trovano ad un prezzo intorno ai 180-2000 euro) sia a coloro che vogliono perdere peso come Eloise Parry, morta il 12 aprile dopo aver ingerito otto pillole di DNP sia ai bodybuilder.

La Food Standard Agency britannica ha preso molto sul serio la minaccia per la salute del DNB e ha lanciato una campagna per prevenire altri drammi causati dal dinitrofenolo. Gli effetti collaterali della molecola sono oggi noti e non ci sono dubbi circa la sua pericolosità: si va dal vomito al mal di testa alle difficoltà nel respirare fino febbre molto alta (che può superare i 43°) al coma e, come spesso è successo nella storia del DNB, alla morte. Il problema è che una volta innescata la reazione che “velocizza il metabolismo” questa non si arresta. Non è nemmeno necessario raggiungere dosaggi eccessivi, già due compresse di DNP possono uccidere; alla pericolosità intrinseca della sostanza va aggiunto il fatto che viene prodotta in laboratori illegali che non rispettano gli standard di sicurezza.

Articolo di Giovanni Drogo pubblicato su NEXT

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!