Truman Show esiste davvero e si chiama Hogewey: la città per i malati di Alzheimer

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Studio Roma HOGEWEY TRUMAN SHOW ALZHEIMER DEMENZA Senili Lentigo Solare Viso Man Ecografia Mammella Tumore Seno Articolare Spalla Traumatologo  Spalla Medicina Estetica Cellulite Cavitazione RadiofrequenzaVicino ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, esiste una piccola città con 23 case, alcuni ristoranti, vari caffè, negozi, un salone di bellezza, un teatro e un cinema. Questa città si chiama Hogewey ed al suo interno ci vivono attualmente 152 persone, tutte anziane, e tutte affette da una grave demenza o da uno stadio avanzato di Alzheimer. Hogewey è letteralmente una casa di cura organizzata come un piccolo paese, così da permettere ai pazienti di condurre una vita quasi normale e di sentirsi a casa, e di ricevere nello stesso tempo le cure necessarie. Hogewey è stata fondata nel 2009 e da allora è diventata, specie per la sua particolare natura, un punto di riferimento importante a livello mondiale anche tra gli studiosi della demenza.

Anziani controllati da personale specializzato

In tutte le strade di Hogewey sono dislocate telecamere per monitorare i cittadini/pazienti, mentre i giardinieri, i cassieri, gli impiegati alla posta sono in realtà infermieri, assistenti e medici che controllano la loro salute senza che se ne rendano conto. Hogewey è collegato al mondo esterno da un’unica entrata, ma è facilmente accessibile a parenti e amici degli ospiti che possono visitarli liberamente anche ogni giorno. Per la sua particolare natura, questa piccolo centro città è stato subito associato alla città di The Truman Show, il film il cui protagonista, interpretato da Jim Carey, scopre che la sua vita è un reality show e che tutto quello che credeva reale è una finzione messa in piedi per divertire il pubblico. Ovviamente nel caso di Hogewey, lo scopo non è “usare” gli ignari pazienti, bensì farli vivere in un ambiente famigliare e non isolato come nelle “normali” strutture sanitarie. Gli anziani “vivono” le strade del paese senza essere costretti nei piccoli corridoi e stanze di una casa di riposo standard ed in questa situazione è la loro salute ad avere grandi vantaggi: i cittadini/pazienti hanno bisogno di meno medicine, mangiano meglio, vivono più a lungo e sembrano più felici di quelli ospitati nelle case di cura tradizionali.

Sentirsi a casa propria

Il centro è stato finanziato dal governo olandese, che ha speso per la sua costruzione 20 milioni di euro. Il costo delle cure ricevute da ogni paziente è di quasi 10.000 euro al mese, ma il governo fornisce dei sussidi alle famiglie: pagano la retta in base al reddito e comunque mai più di 4.500 euro al mese. A Hogewey tutti i posti sono occupati sin dall’apertura ed è raro che se ne liberi uno (di fatto solo con la morte di un ospite). I pazienti vivono in gruppi di sei o sette per casa, ognuna arredata con i mobili e lo stile dell’epoca in cui la memoria a breve termine dei pazienti ha smesso di funzionare: ci sono così abitazioni ambientate negli anni Cinquanta, Settanta o negli anni Duemila. Il centro – privo di reparti, lunghi e tristi corridoi e il tipico odore di disinfettante delle case di cura tradizionali – è suddiviso in sei aree, ognuna dedicata a una specifica funzione: c’è quella artistica dove si può dipingere o ascoltare musica, quella religiosa per pregare, quella dove si possono lavorare oggetti d’artigianato. Si può comprare al mercato e nei negozi ma all’interno del centro non avviene alcuno scambio di denaro – che confonderebbe facilmente i pazienti – ma tutto è compreso nella retta. Infine i pazienti passano molto tempo all’aperto, contrariamente a quelli ospitati nelle strutture tradizionali olandesi che escono una media di 96 secondi al giorno.

Altri progetti simili ad Hogewey

Altre strutture sanitarie stanno cercando di prendere esempio da Hogewey: a Farton, in Inghilterra, è stata costruita una città ambientata negli anni Cinquanta per permettere ai pazienti di sentirsi a casa, e un progetto simile è in costruzione a Wiedlisbach, in Svizzera. I costi di simili operazioni però sono molto elevati e purtroppo attualmente solo le famiglie economicamente benestanti possono permettersi di affidare il loro caro ad una struttura così straordinaria. La mia speranza è che, col tempo, i costi possano abbassarsi così da permettere a tutti di affrontare questa malattia nella maniera più naturale possibile. Malattia che, complice l’invecchiamento della popolazione, è in aumento: entro il 2030 le persone colpite dalla malattia saranno quasi 80 milioni in tutto il mondo.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.