Acidità di stomaco in gravidanza: farmaci, cibi e rimedi naturali

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ACIDITA STOMACO GRAVIDANZA CURA RIMEDI   Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgL’acidità di stomaco durante il periodo della gravidanza, specie nei mesi finali, è un disturbo estremamente frequente, imputabile ai cambiamenti tipici della gestazione che avvengono sia a livello anatomico che ormonale. Il sintomo caratterizzante l’acidità di stomaco in gravidanza è costituito dal fastidioso bruciore, che si percepisce sia a livello gastrico, sia a livello esofageo (a causa del reflusso acido che si viene a creare). Generalmente, l’acidità di stomaco in gravidanza è un disturbo che può essere facilmente prevenuto e trattato. Nonostante ciò, è bene non sottovalutarlo e rivolgersi al proprio medico, evitando qualsiasi forma di autodiagnosi e/o di autoterapia.

Cause del bruciore di stomaco durante la gravidanza
L’acidità di stomaco è diffuso durante tutto il periodo della gravidanza, tuttavia riconosce cause diverse a seconda del mese di insorgenza:

  • Durante i primi tre mesi di gestazione l’acidità di stomaco è principalmente dovuta all’aumento dei livelli di progesterone, che sono in grado di rallentare i processi digestivi (quindi rallentano la velocità di svuotamento gastrico) e riducono il tono dello sfintere posto fra stomaco ed esofago, favorendo in questo modo il reflusso dell’acido contenuto nello stesso stomaco.
  • Dal quarto mese di gestazione in poi, invece, l’acidità di stomaco sembra sia dovuta principalmente all’aumento delle dimensioni del feto e alla pressione da esso esercitata sulle pareti dello stomaco. Ciò è facilmente intuibile guardando la foto in alto, che mostra come il feto – aumentando di dimensioni – crei un aumento della pressione intra-addominale che coinvolge molti organi, tra cui colon, vescica e stomaco.

E’ importante ricordare che l’acidità di stomaco può avere moltissime altre cause:

  • ingestione di alimenti irritanti;
  • ingestione di farmaci particolari;
  • reflusso gastroesofageo;
  • esofagite da reflusso;
  • consumo di cibi difficilmente digeribili e cattiva digestione;
  • ostacoli allo svuotamento gastrico;
  • ernia iatale;
  • ulcera gastrica;
  • ulcera duodenale.

Quindi non si deve mai sottovalutare l’acidità di stomaco, specie se questa era già presente PRIMA dell’inizio della gravidanza.

Fattori che aumentano la possibilità del presentarsi del disturbo:

  • chinarsi in avanti;
  • decubito notturno
  • stress;
  • forti emozioni;
  • abuso di nicotina ed alcol
  • dormire sul fianco destro
  • dormire con un cuscino basso.

Farmaci per l’acidità in caso di gravidanza

Come avviene sempre durante la gravidanza, quando possibile si cerca di limitare il più possibile l’impiego di farmaci in modo da evitare di esporre inutilmente il feto e la madre a qualsiasi tipo di potenziale rischio. Prima di ricorrere al trattamento farmacologico, infatti, si cerca di risolvere il problema dell’acidità di stomaco in gravidanza apportando piccole modifiche allo stile di vita della gestante, quali:

  • evitare il consumo di pasti troppo abbondanti
  • evitare cibi grassi e caffè
  • evitare di coricarsi subito dopo i pasti
  • evitare di indossare indumenti troppo stretti
  • evitare di eseguire movimenti in grado di aumentare la pressione addominale.

Tuttavia, se questi accorgimenti non dovessero essere sufficienti a risolvere l’acidità di stomaco, il medico può decidere di intervenire prescrivendo alla donna in gravidanza la somministrazione di appositi farmaci che non provochino danni di alcun tipo né al feto, né alla madre.
Generalmente, il medico decide di ricorrere alla somministrazione di farmaci antiacidi che agiscono neutralizzando temporaneamente l’ambiente eccessivamente acido che si è venuto a creare nello stomaco.
Gli inibitori di pompa protonica, invece, raramente trovano impiego in gravidanza, poiché non vi sono dati sufficienti circa la loro sicurezza d’uso durante la gestazione. Per tale ragione, il medico prescrive questi medicinali solo in casi di effettiva necessità e solo dopo un’attenta valutazione del rapporto fra i potenziali benefici attesi per la madre e i potenziali rischi cui il feto può andare incontro.
Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l’acidità di stomaco in gravidanza ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

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Antiacidi

I farmaci antiacidi sono i principali medicinali impiegati nel trattamento dell’acidità di stomaco e possono essere utilizzati anche in gravidanza. Tuttavia, benché si tratti di medicinali di automedicazione e senz’obbligo di prescrizione medica, il loro uso in gravidanza dev’essere effettuato solo ed esclusivamente su consiglio del medico e solo sotto la stretta sorveglianza dello stesso.
Fra gli antiacidi maggiormente impiegati contro l’acidità di stomaco in gravidanza, ricordiamo:

  • Sodio bicarbonato (Citrosodina®): questo sale è uno dei prodotti maggiormente impiegati per contrastare l’acidità di stomaco. È disponibile in polvere o in granulato effervescente. Solitamente, si consiglia l’assunzione di due cucchiaini da caffè di prodotto da sciogliersi preventivamente in acqua.
  • Idrossido di alluminio e idrossido di magnesio (Maalox®): anche questi composti vengono ampiamente utilizzati nel trattamento dell’acidità di stomaco e, anche in questo caso, il loro uso è possibile durante la gravidanza, ma solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario.
    Gli idrossidi di alluminio e magnesio sono disponibili in diverse formulazioni farmaceutiche, fra cui ricordiamo le compresse masticabili e la sospensione orale.
    Quando utilizzati sotto forma di compresse masticabili, si consiglia l’assunzione di una o due compresse (contenenti 400 mg di ciascun principio attivo) dalle tre alle quattro volte al giorno, dopo i pasti e prima di coricarsi.

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