Differenza tra arance, mandarini, mandaranci e pompelmi

MEDICINA ONLINE PESCHE ARANCIA MANDARINO CALORIE PROPRIETA DIFFERENZE FRUTTA VITAMINE DIETA MARMELLATA LIGHT ZUCCHERO CARBOIDRATI SCIROPPATA SCIROPPO SALI MINERALI COLTIVAZIONE VARIETA MANGIARE DIMAGRIRELe arance sono mediamente più grosse, di forma rotonda, di colore arancione vivo, di più difficile sbucciatura e piuttosto acidule, i mandarini sono più piccoli, di forma appiattita e di più facile sbucciatura e con un gusto simile all’arancia ma solitamente meno “deciso”.

I mandaranci sono un ibrido ottenuto dall’innesto tra albero di mandarino ed arancio, ha una grandezza che è una media tra i due frutti precedenti ed ha uno spiccato gusto di arancia senza essere mai troppo aspro. Famoso è il mandarino tangerino, un mandarancio di forma rotonda e leggermente più piccola delle arance, con buccia di colore arancione acceso o rosso; il suo peduncolo esce da una piccola protuberanza (come in certi limoni); le foglie sono più larghe rispetto al mandarino. Si pela facilmente, ed il gusto è meno acido di altri agrumi.

Arance, mandarini e mandaranci sono qualità di agrumi che possiedono semi. Un agrume senza semi è il clementino o clementina, nell’aspetto molto simile ad un mandarino. I due frutti si assomigliano molto, ma ci sono differenze significative a partire dall’aspetto fino alla consistenza della polpa e al suo sapore. Prima di tutto, la forma. Basta guardare con attenzione e noteremo che la forma della clementina è sempre ben rotonda, meno appiattita di quella del mandarino. Come il mandarino, anche la clementina si sbuccia e si divide in spicchi con facilità. La scorza del mandarino è però più spessa, mentre quella della clementina è più sottile e flessibile. Il gusto della clementina è più simile all’arancia, con un perfetto equilibrio tra l’agro e il dolce, mentre il mandarino è più aspro.

Il pompelmo è un frutto ibrido, probabilmente creato grazie all’incrocio tra l’arancio dolce ed il pomelo, ma da secoli costituisce specie autonoma che si propaga per talea e per innesto. Ha una buccia spessa, tendente a varie sfumature tra giallo ed arancione e possiede un sapore piuttosto aspro. Esistono sul mercato molte varietà di pompelmo, ma una in particolare sta assumendo una certa importanza. Si tratta del pompelmo rosa, la cui colorazione deriva da una mutazione spontanea del pompelmo giallo osservata in Texas nel 1929 e stabilizzata tramite irraggiamento con neutroni lenti. Il nuovo frutto ha sollevato molto interesse tra i compratori, tanto da favorire ulteriori ibridazioni soprattutto con l’arancio moro. Sono stati raggiunti buoni risultati: il frutto sta diventando sempre più colorato e sempre più dolce, e la buccia si sta assottigliando. Al momento il pompelmo rosa è solo una varietà del pompelmo giallo, ma potrebbe succedere che in breve diventi specie autonoma di citrus. È già successo con le clementine: quando una varietà raggiunge qualità peculiari facilmente ripetibili, mantenendo invariate le nuove caratteristiche, l’ibrido assume lo status di specie. Non dobbiamo dimenticare che, storicamente, è quanto successe addirittura all’arancio e al limone.

Per chi non ama i semi
Se non amate i semi all’interno del frutto, il nostro consiglio è di preferire le clementine. I mandarini, infatti, li contengono in quantità. Nella clementina la presenza dei semi è più rara, anche se non del tutto esclusa: a causa dell’impollinazione incrociata dalle api, a volte compare qualche seme anche in questo frutto.

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