E’ possibile che, nonostante sia seguito da un buon cardiologo, un soggetto non riesca a mantenere la propria pressione arteriosa entro limiti accettabili? Certamente si. In circa il 15-20% dei casi, nonostante l’impiego di almeno 3 farmaci, i valori pressori rimangono lievemente o molto elevati. Tra le principali cause di resistenza c’è
- l’errata modalità di assunzione dei farmaci prescritti (tipicamente il paziente si dimentica di assumere la terapia, specie se anziano);
- l’uso contemporaneo di farmaci (cortisone) che aumentano la pressione arteriosa;
- L’uso/abuso di sostanze (liquirizia, cocaina, nicotina, caffeina…) che aumentano la pressione arteriosa;
- la presenza di sindrome delle apnee notturne;
- le presenza di varie patologie concomitanti non curate, che tendono ad innalzare i valori pressori (endocrine, renali, etc).
Per risolvere questo problema non c’è purtroppo una ricetta che vada bene per tutti i casi: in questi casi il medico deve ricercare la causa di questo scarso controllo pressorio e curarla e/o ricorrere ad altri farmaci o ad associazioni diverse, più raramente ad interventi chirurgici, in caso di tumori endocrini.
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