Lo stomaco può essere considerato come una dilatazione del tubo digerente, della cui porzione sottodiaframmatica rappresenta la prima parte. Situato nella parte alta dell’addome, ha forma a pera o a cornamusa. L’estremità più grossa è rivolta in alto a sinistra, quella più piccola in basso a destra. Possiede due margini, detti curvature, e due orifizi, il cardias e il piloro. Il cardias mette in comunicazione lo stomaco con l’esofago, mentre il piloro collega lo stomaco con la prima parte dell’intestino, il duodeno.
Lo stomaco è rivestito esternamente dal peritoneo, ed è unito a fegato, colon traverso e milza per mezzo di legamenti. La mucosa che riveste la superficie interna dello stomaco presenta numerose pieghe, che delimitano aree gastriche, nelle quali si aprono le ghiandole gastriche. Queste sono stimate in 35 milioni e secernono il succo gastrico.
A cosa serve lo stomaco?
Il cardias, aprendosi, lascia passare nello stomaco il cibo proveniente dall’esofago. Gli alimenti si accumulano poco a poco nello stomaco, che ha il duplice compito di immagazzinare gli alimenti ingeriti, evitando che abbiano luogo processi putrefattivi, e di compiere le trasformazioni chimiche che caratterizzano il processo digestivo. Nello stomaco gli alimenti subiscono l’azione digestiva del succo gastrico. I movimenti dello stomaco cooperano a questo processo e determinano lo svuotamento dell’organo.
Il succo gastrico è un liquido limpido e incolore, molto acido a causa della presenza di acido cloridrico. Nel succo gastrico sono inoltre contenuti alcuni fermenti: la pepsina, che scompone le proteine, la chimosina che determina la coagulazione del latte e la lipasi gastrica, che serve alla digestione delle sostanze grasse. È infine presente la mucina, che regola l’acidità dello stomaco e protegge la mucosa gastrica.
L’acidità del succo gastrico è molto importante come mezzo per inibire la moltiplicazione dei microbi contenuti nei cibi.
Senso di sazietà
Quando il cibo è presente nello stomaco in quantità eccessiva, le sue pareti sono messe in tensione e questo dato è interpretato dal cervello come segnale di sazietà: immettere ulteriore cibo sarebbe pericoloso per l’organismo.
Come funziona lo stomaco?
L’azione digestiva del succo gastrico si svolge prevalentemente sulle proteine. L’acido cloridrico funziona come stimolante della pepsina. Le proteine, per effetto della pepsina, vengono trasformate in prodotti più semplici, i peptoni.
La chimosina impedisce che il latte liquido passi troppo rapidamente attraverso lo stomaco. Coagulandolo, permette alla pepsina di svolgere la sua azione digestiva sulle proteine contenute in esso. Questo processo è molto importante per l’alimentazione dei neonati. Nello stomaco ha inizio anche la digestione delle sostanze grasse in stato di fine emulsione. La lipasi gastrica le scinde in glicerina e acidi grassi.
La secrezione del succo gastrico è fondamentalmente legata a un meccanismo nervoso di natura riflessa. Hanno massima importanza certe influenze psichiche e le sensazioni gustative, olfattive e visive, che provocano l’insorgere dell’appetito. L’appetibilità e il sapore degli alimenti eccitano la secrezione gastrica, mentre sostanze nauseanti, ansia e paura la inibiscono. La secrezione del succo gastrico è inoltre tanto più rapida e intensa quanto è maggiore il digiuno.
Peristalsi
Oltre al succo gastrico, per la digestione sono molto importanti i movimenti dello stomaco, che favoriscono l’azione dell’acido e lo svuotamento dello stomaco. I movimenti dello stomaco avvengono sotto forma di onde contrattili, che mescolano gli alimenti e li spingono verso il piloro. Nella misura nella quale procede la digestione, il cibo si trasforma in una poltiglia chiamata chimo e le onde peristaltiche si fanno più frequenti. Quando un’onda arriva al piloro, questo si apre e il chimo viene espulso nel duodeno. Normalmente lo stomaco si svuota in 3/4 ore dopo i pasti.
Appena lo stomaco si è nuovamente svuotato, iniziano nuove contrazioni, che aumentano d’intensità con il tempo, generando in noi la sensazione della fame.
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