Il dolore articolare è un sintomo molto frequente nella popolazione, che colpisce prevalentemente gli anziani, a causa del processo di usura delle articolazioni, ma che può manifestarsi in qualsiasi fascia d’età. Non è una vera e propria patologia ma riflette un problema a livello delle articolazioni, cioè le giunzioni tra un osso e un altro, che può essere sia di natura patologica che legato a condizioni non patologiche. L’incidenza è uguale sia negli uomini che nelle donne se consideriamo il periodo pre – menopausa in queste ultime, viceversa, prendendo in considerazione le donne in menopausa, si ha un’incidenza tre volte maggiore, con un rapporto donna:uomo di 3:1. Quali sono le articolazioni coinvolte?
Le articolazioni più colpite sono quelle più esposte ad usura o danneggiamento
I dolori articolari colpiscono prevalentemente le articolazioni mobili, quelle cioè che vengono utilizzate per compiere movimento e che pertanto risultano più esposte al rischio di usura o danneggiamento. Le articolazioni che possono essere colpite sono:
- Arto superiore: a livello delle braccia le articolazioni che possono essere coinvolte sono quella scapolo – omerale, che si trova tra la scapola e l’omero, quella del gomito, formata dall’articolazione omero – ulnare (tra omero e ulna), omero – radiale (tra omero e radio) e radio – ulnare (tra radio e ulna), e l’articolazione del polso, che è formata dal radio e dal carpo.
- Mano: le articolazioni colpite possono essere quelle tra carpo e metacarpo, tra metacarpo e falangi, oppure tra le varie parti delle falangi (articolazioni delle dita).
- Arto inferiore: a livello dell’arto inferiore il dolore articolare può colpire l’articolazione coxo – femorale, costituita dal bacino e dal femore, quella del ginocchio, costituita dal femore, dalla rotula e dalla tibia, e l’articolazione della caviglia con il piede o tibio – tarsica, costituita dalla tibia e dal tarso.
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Cenni di anatomia
Per comprendere meglio la genesi di un dolore articolare vediamo come sono fatte anatomicamente le articolazioni, che rappresentano una giunzione tra un osso e un altro. Nello scheletro umano esistono un gran numero di differenti tipi di articolazioni che si distinguono essenzialmente in:
- Articolazioni fisse, come quelle che si trovano tra le ossa del cranio, che non consentono nessun movimento e che hanno soltanto il compito di tenere insieme i due segmenti ossei contigui.
- Articolazioni semimobili, come quelle che si trovano tra le vertebre, che consentono movimenti limitati.
- Articolazioni mobili, le più comuni, come quelle del ginocchio, del braccio o della spalla, che consentono ampi movimenti.
Le articolazioni mobili sono quelle più frequentemente colpite da dolore articolare. Anatomicamente in esse, partendo dall’esterno verso l’interno, possiamo distinguere diverse strutture come:
- La capsula articolare, cioè il rivestimento più esterno formato da tessuto connettivo, che racchiude tutte le strutture contenute nell’articolazione.
- La membrana articolare, che ricopre le due ossa che costituiscono l’articolazione e che è costituita anch’essa da connettivo. Viene anche chiamata membrana sinoviale.
- Lo spazio articolare o spazio sinoviale, che si trova tra la membrana sinoviale e la cartilagine articolare che riveste la superficie delle ossa.
- Il liquido sinoviale, contenuto all’interno dello spazio sinoviale, che ha funzione lubrificante.
- Le due ossa, rivestite all’estremità costituente l’articolazione, da cartilagine articolare.
Alcune patologie, tipiche o meno delle ossa, possono essere causa di forti dolori articolari.
Le cause patologiche che possono portare a forti dolori articolari
- Artrite: è una patologia che causa infiammazione delle articolazioni e che provoca l’insorgenza di dolori acuti e talvolta invalidanti. L’artrite può essere dovuta a diversi fattori scatenanti come la riduzione delle cartilagini con conseguente sfregamento delle ossa, le patologie autoimmuni, responsabili di artrite reumatoide e psoriaca in cui gli autoanticorpi attaccano le articolazioni infiammandole, la gotta, responsabile di artrite gottosa, in cui l’eccesso di acido urico provoca la formazione di cristalli che si depositano a livello dell’articolazione causando infiammazione, o alcune infezioni batteriche.
- Obesità: chi soffre di obesità patologica rischia di soffrire anche di dolori articolari. Questo accade poichè l’eccessivo peso causa una maggiore sollecitazione delle articolazioni durante il movimento e pertanto possono esserci artrosi e degenerazione della cartilagine o infiammazione dell’articolazione.
- Osteoporosi: è la maggiore responsabile dei dolori articolari nell’età anziana e in menopausa ed è una patologia legata alla demineralizzazione delle ossa che si verifica con l’età e con la carenza di estrogeni. Le ossa sono più fragili e quindi è più facile incorrere in fenomeni infiammatori e/o di artrosi.
- Iperparatiroidismo: è una condizione causata dalla presenza di un tumore benigno alle paratiroidi il quale determina un’ipersecrezione di ormone paratiroideo. Questo ormone, se secreto in eccesso, causa alterazione del metabolismo del calcio ed in particolare provoca un deficit di calcio che può portare all’insorgenza di osteoporosi e di dolori articolari.
- Problemi tiroidei: alcune patologie che riguardano la tiroide come la tiroidite di Hashimoto e l’ipotiroidismo, possono essere causa di dolori articolari. Nel primo caso il dolore è legato alla presenza di autoanticorpi che attaccano le strutture dell’organismo stesso, comprese le articolazioni, nel secondo caso invece a causare l’insorgenza dei dolori articolari è lo squilibrio metabolico causato dalla riduzione della funzionalità tiroidea.
- Influenza: le sindromi influenzali sono spesso accompagnate da dolori articolari, questo è causato dall’infiammazione che l’infezione virale determina nell’intero organismo e che colpisce anche le articolazioni.
Le cause di tipo non patologico
I dolori articolari possono essere anche causati da condizioni non patologiche. Tra quelle più comuni possiamo citare:
- Artrosi: sebbene spesso venga inserita tra le patologie l’artrosi è un processo degenerativo a carico della cartilagine articolare, legato all’età, alla menopausa e all’eccessiva sollecitazione articolare. L’assottigliamento delle cartilagini determina il contatto tra le due ossa che compongono l’articolazione le quali, sfregando l’una sull’altra, provocano l’insorgenza di un’infiammazione e di dolore.
- Gravidanza: spesso in gravidanza si soffre di dolori articolari. Questo è dovuto sia ai cambiamenti ormonali che si verificano in questo periodo, sia all’aumento di dimensioni dell’utero che provoca una maggiore sollecitazione delle articolazioni, in particolare di quelle del bacino (coxo – femorale) e di quella del ginocchio.
- Sbalzi ormonali: talvolta i dolori articolari si manifestano in determinati periodi della vita di una donna, come per esempio prima del ciclo mestruale, nel post parto, durante l’allattamento o in menopausa. I responsabili sono gli ormoni e le variazioni nei loro livelli che si verificano in questi periodi e che determinano diverse alterazioni, tra cui un’alterazione del metabolismo del calcio, possibile responsabile, insieme ad altri fattori non del tutto noti, dell’insorgenza dei dolori articolari.
- Sport: chi pratica sport a livello agonistico può soffrire di dolori articolari. La causa è in questo caso legata all’eccessivo uso delle articolazioni per compiere movimenti frequenti e ripetitivi e questo può portare a usura della cartilagine articolare e all’insorgenza di dolore.
- Freddo: l’abbassamento della temperatura e l’esposizione ad un clima umido sono due fattori comunemente associati alla presenza di dolore articolare. Non è ancora ben chiara l’associazione tra dolori articolari e freddo ma sembra che possa essere qualcosa legato agli sbalzi pressori e di temperatura.
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I sintomi associati al dolore articolare
Ai dolori articolari possono essere associati alcuni sintomi che possono indirizzare il clinico ad individuare con maggiore facilità la causa scatenante e a formulare una diagnosi corretta. Tra i sintomi comunemente associati abbiamo:
- Gonfiore: l’infiammazione alle articolazioni può determinare un edema, cioè un accumulo di liquidi a livello della parte infiammata, che causa gonfiore articolare. È una condizione tipica di tutti i processi infiammatori.
- Arrossamento: il rossore a livello dell’articolazione dolorante è sintomo di infiammazione in corso. È particolarmente frequente in caso di artrite reumatoide o gottosa.
- Febbre: la febbre può verificarsi in associazione ai dolori articolari in caso di influenza.
- Rigidità: la rigidità delle articolazioni accompagnata a dolore è tipica di situazioni autoimmuni come l’artrite reumatoide o di reumatismi causati da freddo.
- Dolori muscolari: in caso di influenza o di ipotiroidismo, di artrite o ancora di dolori articolari da sport è possibile che si verifichino contemporaneamente dolori a carico dei muscoli.
- Prurito: talvolta insieme al dolore articolare può manifestarsi un intenso prurito. Un esempio può essere l’artrite psoriaca, in cui si ha la presenza di chiazze rossastre e pruriginose sulla pelle e la contemporanea presenza di dolore articolare.
- Dolore alla schiena: si accompagna spesso ai dolori articolari in caso di influenza, in cui hanno dolori alle ossa diffusi, in caso di obesità, in cui la schiena viene sollecitata eccessivamente come avviene alle articolazioni, e in caso di gravidanza, in cui il peso dell’utero aumentato di volume causa un maggiore affaticamento di schiena e articolazioni.
Diagnosi: come scoprire la patologia di base
La diagnosi di dolore articolare è importante al fine di identificare la causa che ha portato all’insorgenza del dolore e per predisporre un trattamento terapeutico adeguato. La diagnosi di dolore articolare viene eseguita dal medico ortopedico prevalentemente sulla base dell’anamnesi, dei sintomi riferiti dal paziente e dell’esame obiettivo. Il medico potrà poi decidere di eseguire altri esami, volti ad identificare la causa che ha portato all’insorgenza di dolore.
Tra questi possiamo citare:
- Esami del sangue: possono essere utili per comprendere se vi siano patologie che possono portare a dolori articolari. In particolare può essere utile valutare la presenza di autoanticorpi, che possono essere indice di patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide, o l’eccesso di acido urico, responsabile della gotta.
- Radiografia: tramite l’utilizzo dei raggi X è possibile vedere lo stato delle articolazioni, valutando se vi è assottigliamento della cartilagine, se è presente edema (cioè accumulo di liquido) e se c’è la presenza di deformità ossea dovuta ad artrosi o artrite.
- Densitometria ossea: è un particolare tipo di esame che serve a valutare la composizione dell’osso in termini di contenuto di minerali. È utile per sapere se il soggetto soffre o meno di osteoporosi, che potrebbe essere la causa dei dolori articolari.
Rimedi naturali per i dolori articolari
Per trattare in maniera naturale il dolore alle articolazioni è possibile ricorrere a rimedi di natura fitoterapica oppure omeopatica o ancora all’assunzione di integratori alimentari. Tutte le le terapie mirano a ridurre il fenomeno infiammatorio a carico delle articolazioni che provoca il dolore, ed in particolare la fitoterapia si avvale di:
- Artiglio del diavolo: contiene come principio attivo l’arpagoside, insieme a triterpeni e flavonoidi, che gli conferiscono proprietà antinfiammatorie. Si può applicare, sottoforma di pomata, a livello dell’articolazione dolente, massaggiando fino al completo assorbimento, oppure può essere assunto sottoforma di gocce di tintura madre o di infuso.
- Curcuma: grazie al suo contenuto di curcumina, la curcuma è un ottimo antinfiammatorio e antidolorifico naturale. Si può utilizzare per realizzare un unguento casalingo, miscelandola all’olio di oliva e poi applicandola sulla parte da trattare, oppure assumendo il preparato per via orale, utilizzandolo come condimento.
- Spirea: contiene tra i suoi principi attivi gli acidi salicilici, che hanno una ben nota azione antinfiammatoria (l’acido acetilsalicilico è infatti il componente principale dell’aspirina). Può essere utilizzata sottoforma di pomata, da applicare in base alle necessità, o può essere assunta per via orale, sottoforma di gocce o di capsule.
- Bowsellia: è una pianta che tra i suoi principi attivi contiene acidi triterpenici pentaciclici come l’acido boswellico, che le conferiscono proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. Può essere utilizzata come componente di pomate e unguenti che vanno spalmati direttamente sulla parte da trattare, oppure sottoforma di estratto secco.
- Acido ialuronico: è un costituente naturale del tessuto connettivo che appartiene alla categoria dei glucosamminoglicani e che ha la capacità di trattenere l’acqua (cioè di idratarsi) e di svolgere un effetto antinfiammatorio,cicatrizzante e lubrificante. Si può assumere sottoforma di capsule.Tra gli integratori alimentari che possono aiutare a ridurre i fenomeni infiammatori abbiamo quelli a base di:
- Glucosammina: appartiene alla categoria degli zuccheri amminici, ed è precursore dei glicosamminoglicani, che costituiscono gran parte della cartilagine. Per tale motivo può essere usata nel trattamento dei dolori articolari e si assume, solitamente, sottoforma di capsule.
- Collagene: costituisce moltissimi tessuti nel nostro corpo tra cui anche tendini e cartilagine. Tende a ridursi con l’avanzare del’età e pertanto, assumendolo per via orale sottoforma di capsule, è possibile aumentarne la quantità e alleviare la sintomatologia dolorosa alle articolazioni.
Infine, tra i rimedi omeopatici, da assumere a concentrazioni e posologie diverse in base ai casi, che vanno decise dall’omeopata dopo aver esposto il nostro problema, possiamo citare:
- Bryonia: da utilizzarsi nel caso in cui il dolore articolare peggiora con il movimento, questo rimedio è indicato nel caso in cui si presentino, insieme al dolore, gonfiore e rossore dell’articolazione.
- Rhus toxicodendron: va utilizzato in caso di dolore articolare con coinvolgimento dei tendini e dei legamenti, ed in caso di dolore di tipo artrosico che si accompagna a rigidità dell’articolazione e che si manifesta principalmente la mattina al risveglio.
- Kalicum carbonicum: molto utile nel trattamento di dolori articolari legati all’obesità o al periodo della menopausa. Utile anche per l’artrosi localizzata alle ginocchia.
- Calcarea carbonica: è un rimedio che risulta particolarmente utile quando il dolore articolare è causato dall’osteoporosi legata all’avanzamento dell’età e quando il dolore si intensifica se ci si espone ad un clima umido.
- Pulsatilla: questo rimedio è particolarmente utile per i dolori che si presentano a livello delle articolazioni del ginocchio, della caviglia e delle mani, e delle anche.
Rimedi farmacologici per alleviare i sintomi
Il trattamento farmacologico del dolore articolare è mirato a risolvere il sintomo ma spesso non la causa scatenante, per la quale i rimedi variano in base ai casi. Per il trattamento della sintomatologia dolorosa è possibile impiegare i seguenti farmaci:
- FANS: gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmaci più utilizzati per il trattamento dei dolori articolari. Tra quelli maggiormente usati abbiamo l’ibuprofene, il naprossene sodico, e l’indometacina. Si possono assumere per via orale, ed in questo caso non possono essere impiegati per molto tempo e ad alte dosi poichè hanno un effetto collaterale importante sulla mucosa gastrica e possono portare all’insorgenza di gastrite erosiva o ulcera, oppure sottoforma di pomata da applicare direttamente sulla parte da trattare.
- Paracetamolo: conosciuto con il nome commerciale di tachipirina, questo farmaco ha effetto antidolorifico e antinfiammatorio ma, a differenza dei fans, non causa effetti collaterali al sistema gastrointestinale e pertanto può essere assunto per un periodo di tempo maggiore. Esiste in commercio sotto varie forme come capsule e soluzioni granulari.
- Corticosteroidi: sono dei potenti antinfiammatori che vanno utilizzati in caso di processi infiammatori molto forti o che non rispondono ai fans e al paracetamolo. Il più utilizzato è il cortisone che può essere assunto per via orale, tramite pomata per applicazioni locali, o essere utilizzato per fare delle infiltrazioni direttamente sulla parte da trattare.
- Altri farmaci possono poi essere impiegati in base alla causa scatenante, come per esempio gli immunosoppressori in caso di artrite reumatoide o psoriasica, oppure la colchicina in caso di artrite gottosa.
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