Sangue occulto nelle feci: da cosa dipende e come si cura

MEDICINA ONLINE INTESTINO COLON TENUE CRASSO APPENDICE TRASVERSO ASCENDENTE DISCENDENTE RETTO ANO COLECISTI STOMACO DUODENO ILEO PARALITICO ADINAMICO MECCANICO OSTRUZIONE OCCLUSIONE SUBOIl sangue occulto nelle feci è uno scenario nel quale gli escrementi presentano delle tracce di sangue non tali da essere visibili a occhio nudo, ma comunque sufficienti da poter essere apprezzate attraverso delle analisi di laboratorio. Si tratta dunque di un test molto importante per lo screening per il tumore del colon-retto, che i medici consigliano di ripetere almeno una volta ogni due anni, superata la cinquantina. Naturalmente, come spesso avviene attraverso tali test di screening, anche questa analisi non ha valenza diagnostica, ma serve unicamente per identificare le persone a rischio per tale tipologia di patologia, e per i polipi intestinali.

Da cosa può dipendere il sangue occulto nelle feci

Sancito quanto precede, è altrettanto ovvio che per poter diagnosticare quali siano le motivazioni sottostanti al sangue occulto nelle feci è necessario indirizzare il paziente verso altri specifici esami, come la colonscopia. Il sangue occulto nelle feci può infatti dipendere da un lungo elenco di diverse condizioni come, tra i principali, l’ulcera duodenale o gastrica, le varici esofagee, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, la diverticolite, le fistole anali, o ancora la possibile contaminazione del campione con sangue mestruale o delle urine, emorroidi, ragadi, dieta inadeguata e così via. Nonostante non sia utile per poter diagnosticare correttamente la patologia alla base del sangue occulto nelle feci, effettuare regolarmente questo esame risulta essere molto utile per una prognosi tempestiva di qualche problema. Stando ai risultati di alcuni studi recenti, ad esempio, la ricerca di sangue occulto nelle feci ha mostrato una riduzione del 33% se il test veniva effettuato ogni anno, e del 21% se effettuato ogni due anni.

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Come prepararsi al test

La preparazione al test per il sangue nelle feci può essere effettuata secondo le indicazioni specifiche del medico, considerando che dipenderà dalla tecnica di diagnostica scelta. In linea di massima, le tecniche tradizionali si basano sull’uso del guaiaco, sfruttando delle striscette di carta che sviluppano un colore definito in presenza di sangue. Per evitare dei falsi risultati positivi, è comunque consigliabile, nei giorni precedenti l’esame, astenersi dal consumo di carni rosse crude o semicrude, salumi, fonti ricchi di vitamine C, alcolici, medicinali antinfiammatori. È ancora consigliato pulire i denti con delicatezza al fine di evitare emorragie gengivali, e seguire un’alimentazione ricca di fibre.

Esistono ad ogni modo delle nuove tecniche di diagnostica molto più avanzate di queste tradizionali, in seguito alle quali non è più necessario rispettare tali norme. I test sono tuttavia in grado di evidenziare solamente la presenza di sangue occulto che proviene dal colon e dal retto, poiché la globina (la porzione proteica che viene impattata da anticorpi diretti attraverso tali test) non supera “indenne” il tratto gastrointestinale superiore, essendo sostanzialmente digerita.

Di norma, questi test più innovativi vengono riservati dunque per i soli test di screening per il cancro al colon / retto, anche per il plus determinato dall’indipendenza dei risultati da possibili emorragie dei tratti iniziali del tubo digerente.

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Qualche ulteriore consiglio

Si ricorda infine che per poter incrementare l’utilità dei test, è importante – durante la raccolta delle feci – campione – cercare di rispettare le indicazioni che il centro di analisi fornirà a tutti i pazienti. Di solito, queste indicazioni sono abbastanza basilari, e fanno riferimento alla necessità di usare un apposito recipiente sterile, ed emettere le feci in un recipiente, evitando di mescolarle con altre sostanze come urine, acqua del wc, detergenti. Quindi, occorre procedere a raccogliere il campione con un’apposita spatolina in almeno tre punti diversi delle feci, fino a riempire metà del recipiente (ottenendo così un campione quanto più omogeneo possibile). Si dovrà infine procedere a scrivere il nome sull’etichetta del sistema per la raccolta delle feci, condurre il campione in laboratorio entro alcune ore o, nella necessità di raccogliere più campioni, conservare le stesse all’interno del frigorifero. Per i motivi e le intuizioni che dovrebbero essere ben chiare a questo punto, evitare di eseguire il test di ricerca del sangue occulto nelle feci durante le mestruazioni, in presenza di emorroidi sanguinanti o quando si perde del sangue con le urine: in tutte queste ipotesi, infatti, i test potrebbero essere inficiati e contaminati da altre sostanza che potrebbero fornire falsi risultati.

Quale contenitore sterile usare?

Per raccogliere e conservare correttamente il campione di feci da inviare in laboratorio, è necessario usare un contenitore sterile apposito, dotato di spatolina. Il prodotto di maggior qualità, che ci sentiamo di consigliare per raccogliere e conservare le feci, è il seguente: http://amzn.to/2C5kKig

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