Per gli psicoterapeuti di indirizzo psicodinamico, di cui la tradizione classica è quella di approccio psicoanalitico, il sintomo manifestato dal paziente è la conseguenza di un conflitto inconscio tra alcune componenti dell’endopsichismo, o può essere attribuibile a problemi strutturali nello sviluppo di alcuni assetti psichici interni nel corso dello sviluppo psicologico (“teorie del conflitto” vs. “teorie strutturali”).
Per poter “sopravvivere” emotivamente ad avvenimenti che non sa gestire, l’individuo sviluppa delle difese di tipo psicologico (ad esempio la rimozione); l’evento problematico o “traumatico” viene così reso parzialmente gestibile, ma permane nel sistema psichico come conflitto inconscio: il sintomo rappresenta quindi l’espressione esplicita di tale conflitto.
All’interno dell’approccio psicoanalitico (detto anche “psicodinamico”), esistono differenti sottoscuole di pensiero, con differenti “teorie della clinica”: tra le principali, si devono citare quelle psicoanalitiche classiche, quelle psicoanalitico-relazionali, quelle psicoanalitico-intersoggettive; tra quelle derivate dal filone principale della psicoanalisi freudiana e post-freudiana, sono di rilievo inoltre la psicologico-analitica junghiana, la psicanalisi lacaniana e la psicologia individuale adleriana. Esistono inoltre forme di psicoterapia psicodinamica breve.
Leggi anche:
- Differenze tra neurologo e psichiatra
- Differenza tra psicologo e psicoterapeuta
- Differente approccio di psicologo, psicoterapeuta e psichiatra
- Differenze tra le varie scuole di psicoterapia: quale la più efficace?
- Psicoterapia adleriana (o individualpsicologica)
- Psicoterapia cognitivo-comportamentale: lo schema comportamentale diventa sintomo
- Psicoterapia sistemico-relazionale: la famiglia converge sul paziente
- Psicoterapia psicosintetica: l’allontanamento dal Sé transpersonale
- Psicoterapia ericksoniana: l’ipnoterapia
- Psicoterapia funzionale: le alterazioni dei meccanismi psicofisiologici
In generale, la terapia psicodinamica dei vari orientamenti psicoanalitici prevede una stretta relazione tra psicoterapeuta e paziente, grazie alla quale si cerca di esplorare la struttura dei conflitti responsabili dei sintomi. Lo psicoterapeuta assiste il paziente nella rielaborazione dei conflitti interiori, permettendo una miglior gestione degli effetti provocati da questi. La Psicoterapia psicodinamica richiede un periodo medio-lungo per potersi sviluppare in maniera adeguata (da 2 a 3 anni, con incontri regolari una o due volte alla settimana, ma la frequenza resta comunque variabile anche nel corso della terapia).
Il trattamento, da un punto di vista tecnico, consiste nell’attivare una terapia analitica con un setting rigoroso, al fine di favorire lo sviluppo del transfert, cioè l’attualizzazione di schemi relazionali pregressi nel qui ed ora della relazione clinica che viene a stabilirsi tra paziente e terapeuta; nel processo di transfert il soggetto attiva una rappresentazione inconscia di stili relazionali primari, a volte correlati alle difficoltà che ha riscontrato.
L’interpretazione del transfert, del controtransfert (ovvero delle reazioni emotive dell’analista a certi processi del paziente), delle libere associazioni e di altro materiale personale (ad esempio, comportamenti, patterns relazionali, sogni, etc.) durante le sedute cercherà di favorire l’elaborazione delle cause più profonde dei conflitti, per permettere al paziente di assumere maggiore consapevolezza e poter modificare i propri stili relazionali, o al fine di ottenere una parziale ristrutturazione del proprio Sé, in modo che sia il più funzionale possibile all’adattamento alla vita sociale e relazionale, e mitigando gli eventuali sintomi psicopatologici.
Al suo interno si è sviluppato anche un approccio definito di psicoterapia dinamica breve, con maggiore delimitazione temporale ed una più esplicita focalizzazione sui sintomi.
Leggi anche:
- Depressione maggiore e minore, suicidio, diagnosi e cura: fai il test e scopri se sei a rischio
- Depressione post coitale: perché le donne piangono dopo aver fatto l’amore? Cause e cura
- La Sindrome da abbandono: cos’è e come si supera
- Ho paura di fare l’amore: tutte le fobie del sesso
- Fobie: quando un ragno o un ascensore ci mettono nel panico
- Che cos’è il Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, come si riconosce, come si cura e come si distingue dal Disturbo ossessivo-compulsivo
- Schizofrenia: sintomi iniziali, violenza, test, cause e terapie
- Disturbo ossessivo-compulsivo: ripetere, ripetere e ripetere ancora all’infinito un gesto. Differenze col disturbo di personalità ossessivo-compulsivo
- Indifferenza ed anaffettività: ecco come si manifesta il disturbo schizoide di personalità
- Depressione post parto: come riconoscere i primi sintomi e superarla
- Liberarsi dalla dipendenza affettiva e dalla paura dell’abbandono
- Dipendenza affettiva: riconoscerla, affrontarla e superarla
- Scopri come affronti la vita e le sue difficoltà, con il “Test del bosco”
- I dieci comportamenti che comunicano agli altri che sei una persona introversa
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!