La ricomposizione corporea a grandi linee si presenta come una strategia dietetica e di allenamento volta al miglioramento della forma fisica. Andiamo a vedere più nel dettaglio cos’è.
Solitamente quando si affronta l’argomento “dieta” si pensa sempre ad un tot di “chili in meno” quindi ad una perdita netta di peso. Questo è il messaggio che arriva maggiormente: cominciare una dieta è l’inizio di un percorso che vede come meta un miglioramento della propria forma fisica, raggiunto principalmente attraverso la perdita di grasso in eccesso. L’errore comune a tante persone meno esperte è rappresentato dal ritenere la stessa cosa la perdita di peso sulla bilancia e il dimagrimento. Se dovesse essere sorta qualche perplessità alcuni esempi numerici ci aiuteranno a dirimerla. Un ragazzo sulla ventina entra in palestra con un peso di 65kg e una percentuale di massa grassa di circa il 15%, che riflette un fisico non grasso, ma allo stesso tempo neanche molto muscoloso. Dopo un anno di allenamento affiancato da un piano nutrizionale vede il suo peso salire a 75kg e le misurazioni antropometriche per la stima della massa grassa ora gli assegnano un 13% (di grasso corporeo), cos’è successo?
Nonostante la massa grassa espressa in chilogrammi sia rimasta alla fine la stessa dall’inizio del percorso (0.15 x 65 = 9.75 kg) e dopo un anno (0.13 x 75 = 9.75 kg), il ragazzo è dimagrito. Questo è un classico esempio di ricomposizione e se ancora qualche dubbio persiste si può far ricorso alla matematica, rifacendoci alle misure dell’esempio, per notare come la stessa quantità di grasso corporeo assoluta risulti in percentuale, sulla massa corporea totale, diminuita di due punti percentuali (da 15% a 13%). L’aumento ponderale è stato dato dall’aumento della sola massa magra.
Allo stesso modo un ragazzo sovrappeso dopo aver seguito un piano di dieta ed esercizio fisico raggiunge un peso inferiore, ma solo di poco. Una delusione? Solo se ci si ferma alla bilancia perché il ragazzo potrebbe mostrare una percentuale di massa grassa molto inferiore al punto di partenza il che sullo stesso peso ci indicherebbe un aumento di massa muscolare che, affiancata ad un’abbondante perdita di tessuto adiposo, risulta in un dimagrimento accentuato: ecco perché al posto della bilancia, bisognerebbe effettuare una bioimpedenziometria!
Con l’aiuto della fantasia abbiamo osservato due classici esempi ricomposizione corporea. Essa pertanto si realizza con una variazione relativa e reciproca della quantità di massa grassa e massa magra (a favore di quest’ultima), che risulta funzionale al raggiungimento di un livello prestativo sportivo superiore o semplicemente ad un benessere maggiore.
Rivediamo alcuni punti chiave dell’argomentazione per un’ulteriore delucidazione. La perdita di peso si osserva quando il nostro organismo, in seguito ad opportuni input (dieta e/o allenamento), mobilita le sue scorte energetiche che una volta perse produrranno il calo ponderale. Il dimagrimento invece si manifesta quando, indipendentemente dal peso, si ha un aumento della massa magra o una diminuzione del tessuto adiposo o entrambe le cose contemporaneamente. La ricomposizione corporea significa ottenere un miglioramento della forma fisica attraverso un cambiamento delle proporzioni tra massa muscolare e tessuto adiposo.
La differenza tra dimagrimento e ricomposizione può essere definita come segue: mentre il primo si riferisce ad un aumento relativo del tessuto muscolare, sia che il peso aumenti, sia che il peso diminuisca, la seconda si riferisce ad un aumento relativo del tessuto muscolare (che si cerca di mantenere il più possibile) tramite una riduzione in termini assoluti del tessuto adiposo (che si cerca di ridurre il più possibile).
Come procedere alla ricomposizione corporea?
Sebbene la ricomposizione corporea possa non sembrare una novità ai neofiti della palestra (per ragioni che ora non approfondiamo), la maggior parte di chi si trova ad intraprendere una dieta può trovare utopico raggiungere due obiettivi così ambiti (la perdita di grasso e l’acquisto o il risparmio di massa muscolare) nello stesso momento. Eppure è possibile. Diversi testi espongono consigli e strategie sul come procedere alla ricomposizione corporea Ottimi in tal senso sono i testi di Lyle McDonald The Ultimate Diet 2.0. Advanced Cyclical Dieting for Achieving Super Leanness e The Ketogenic Diet. A Complete Guide for the Dieter and Practitioner, in cui vengono illustrati dei protocolli ad hoc per ottenere il massimo dimagrimento con la minor perdita di tessuto muscolare possibile.
Alla base della ricomposizione corporea c’è la diversa ripartizione dei nutrienti (quindi delle calorie) nei vari distretti corporei (massa magra e massa grassa) che si realizza con un’opportuna scelta del timing di assunzione dei macronutrienti e della tipologia di allenamento. Questo approccio, insieme anche ad un piano di integrazione mirata, è volto al tentativo di modulare la risposta ormonale alla dieta e all’esercizio in modo tale da favorire la massa magra e sfavorire il tessuto adiposo per l’ottenimento della tanto agognata ricomposizione corporea.
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