Prostatite batterica ed abatterica: cause e cure dell’infiammazione della prostata

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PROSTATITE BATTERICA ABATTERICA PROSTATA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCon il termine “prostatite” (in inglese “prostatitis“) si intende l’infiammazione della prostata, ghiandola maschile che si trova sotto la vescica e annovera tra le sue funzioni la produzione di liquido seminale. Si stima che la prostatite colpisca fino al 14% della popolazione maschile, indipendentemente da età ed etnia.

Uomo e donna

Poiché le donne sono sprovviste della ghiandola prostatica, la prostatite è una infiammazione che può colpire esclusivamente il sesso maschile. Le donne possiedono delle microscopiche ghiandole periuretrali, definite ghiandole di Skene, site nell’area prevaginale in prossimità dell’uretra, ghiandole che sono considerate l’omologo della prostata e possono causare una sintomatologia simile.

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Diversi tipi di prostatite

In base ai sintomi e ai test di laboratorio, il medico può quindi distinguere tra i seguenti tipi di prostatite:

  • La prostatite batterica acuta, è il tipo meno comune di prostatite, ma il più facilmente riconoscibile. Essa può colpire qualsiasi fascia d’età e di solito è causato da un’improvvisa infezione batterica, facile da diagnosticare a causa dei sintomi e dei segnali tipici. Si tratta di una grave infezione del tratto urinario associata spesso a febbre e brividi ed è spesso risolvibile con pochi accorgimenti naturali. La prostatite batterica acuta.
  •  La prostatite batterica cronica è simile alla prostatite batterica acuta, ma i sintomi si sviluppano gradualmente e sono meno invalidanti. Caratterizzata da infezioni ricorrenti del tratto urinario negli uomini, questa condizione può colpire qualsiasi fascia d’età, ma è più comune negli uomini giovani e di mezza età.
  • La prostatite abatterica, chiamata anche sindrome da dolore pelvico cronico, è il più comune tipo di prostatite. La causa esatta di questa condizione non batterica è ufficialmente sconosciuta, potrebbe tuttavia derivare da infezione persistente, da infiammazione e/o spasmi muscolari pelvici.
  • La prostatite infiammatoria asintomatica è una prostatite senza sintomi, nonostante l’infiammazione della prostata sia evidente dalle analisi mediche. La prova dell’infiammazione si ottiene tramite biopsie sul tessuto prostatico o campioni di urina, sperma e liquido prostatico.

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Prostatite: le cause più comuni

Come già accennato, le cause dirette di prostatite non sono ancora completamente note alla comunità medica. Alcuni casi di prostatite sono correlate ad infezioni precedenti di prostatite batterica acuta e cronica. Queste infezioni arrivano nella prostata dall’uretra, dal reflusso di urina “infetta” nei condotti della prostata. La prostatite batterica tuttavia non è contagiosa e non è una malattia a trasmissione sessuale. La prostatite cronica, o sindrome da dolore pelvico cronico, può invece essere causato da microrganismi atipici come la clamidia, o la micoplasma (che possono essere trasmesse per contatto sessuale) o può anche essere dovuto a una reazione chimica o immunologica di un problema iniziale o precedente all’infezione. Tutte le condizioni che peggiorano il flusso dell’urina sono ulteriori fattori di rischio: tra questi l’ipertrofia prostatica ed i calcoli renali. Un ruolo importante è poi da attribuire anche allo stimolo irritativo causato da regimi alimentari non corretti, così come da abitudini comportamentali quale l’uso di cicli e motocicli che possono alterare il normale funzionamento della ghiandola prostatica e del collo vescicale. Altre cause di infezione batterica possono includere:

  • un disordine del sistema immunitario;
  • un disturbo del sistema nervoso;
  • lesioni alla prostata o nella zona della prostata;
  • interventi alla prostata;
  • l’uso del catetere;
  • rapporti sessuali non protetti.

Sono inoltre considerati fattori di rischio:

  • infezioni della vescica o all’uretra;
  • traumi pelvici;
  • disidratazione;
  • l’HIV / AIDS;
  • stress psicologico;
  • caratteristiche genetiche che predispongono al problema.

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Sintomi e segni della prostatite

Nelle forme acute il quadro tipico presenta:

  • febbre anche elevata;
  • disturbi urinari (minzioni frequenti, dolorose e difficili);
  • dolore localizzato alla prostata, alla bassa schiena o all’inguine.

Nelle forme croniche i sintomi si presentano in maniera più sfumata e variano di intensità nel tempo, con periodi di remissione e recidive. Essi possono comprendere:

  • dolore e/o bruciore durante la minzione;
  • sangue nelle urine;
  • difficoltà a urinare;
  • minzione frequente, soprattutto di notte;
  • dolore addominale, inguine o bassa schiena;
  • dolore nella zona tra lo scroto e il retto (perineo);
  • dolore o disagio del pene o testicoli;
  • disfunzione erettile;
  • dolore durante i rapporti.

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Trattamenti e cure per la prostatite

La cura della prostatite nelle sue fasi di esordio è molto più semplice ed efficace rispetto ai casi divenuti ormai cronici. Si rende quindi indispensabile anzi tutto un tempestivo esame dell’urina, per individuare il batterio responsabile dell’infezione, quindi la terapia sintomatica prevede l’uso combinato di:

  • antibiotici (indicati solo nel trattamento delle forme batteriche);
  • alfa-bloccanti, che aiutano a rilassare il collo della vescica e le fibre muscolari in cui la prostata si unisce alla vescica;
  • antidolorifici, come l’aspirina o ibuprofene;
  • altri trattamenti, come la terapia del calore con un dispositivo a microonde e farmaci a base di estratti di piante.

Nelle forme di prostatite acuta, soprattutto in presenza di complicanze, accanto alla terapia antibiotica può essere inoltre necessario sottoporsi a piccoli interventi chirurgici per il drenaggio degli ascessi o dell’urina. Nelle forme di prostatite cronica abatteriche non esistono invece schemi di trattamento ben definiti; così la terapia può includere l’utilizzo di antinfiammatori (se l’origine della condizione lo richiede), alfabloccanti (alfalitici), ma anche farmaci e trattamenti alternativi, abbinati ad interventi comportamentali. Possono essere così prescritti finasteride (che riduce l’incidenza di ritenzione acuta d’urina), alcuni integratori (saw palmetto o serenoa repens) ed una miglior gestione degli stress quotidiani abbinati a tecniche di rilassamento.

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Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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