La “pressione venosa centrale” (PVC) il valore pressorio sanguigno rilevato nel tratto terminale della vena cava superiore e corrispondente alla pressione nell’atrio destro del cuore. La rilevazione della PVC avviene grazie alla posa di un catetere venoso centrale attraverso una vena profonda di grosso calibro (vena succlavia, o giugulare, o basilica o più raramente safena).
Il valore di PVC permette di valutare il volume ematico circolante, la funzionalità cardiaca ed il ritorno venoso. Risulta ancora da chiarire il range di normalità della PVC. È piuttosto chiaro che:
- valori negativi della PVC sono al di sotto del range;
- valori di PVC superiori a 12 ne sono al di sopra.
Il range di normalità è però ancora oggetto di discussioni. Il limite inferiore, secondo le diverse fonti, ha un valore da 0 a 5, mentre il limite superiore va da 7 a 12.
Vari fattori influiscono sui valori di PVC:
- ipovolemia o ipervolemia (diminuzione o aumento del volume ematico circolante),
- insufficienza cardiaca,
- ostacoli meccanici alla circolazione cardiaca,
- alterazioni della pressione intratoracica (ad esempio pneumotorace),
- farmaci,
- ventilazione meccanica.
Valori superiori alla norma indicano:
- sovraccarico di volume,
- insufficienza cardiaca destra,
- aumento della pressione intratoracica,
- turbe vasomotorie.
Valori inferiori alla norma indicano:
- perdite di volume (ipovolemia in corso di emorragie, vomito, diarrea, shock),
- turbe vasomotorie.
La PVC è un parametro che viene rilevato frequentemente nell’ambito dei monitoraggi post-operatori.
La pressione venosa periferica è quella misurata lontano dal cuore. La pressione venosa diminuisce costantemente dalla periferia verso il cuore. All’altezza della caviglia di una persona in piedi, essa corrisponde a 90-110 mmHg e dipende dalla forza di gravità e dalla distanza dal cuore ai piedi. L’altezza di una persona è quindi fondamentale per la pressione venosa a riposo in posizione eretta. Se si cammina, la pressione scende fino a circa 20 mmHg, se viene garantito un buon drenaggio venoso. Diversi fattori sono importanti per il ritorno venoso al cuore. Maggiore è il diametro venoso in direzione del cuore, minore è la pressione prevalente. In una persona sana in posizione supina, la pressione nei capillari venosi è di circa 20 mmHg; essa cade a circa 8 – 12 mmHg all’inguine, misura ancora circa 3 – 5 (mm/Hg) nella cavità addominale (intra-addominale), ma solo 2 mmHg nell’atrio destro. Queste pressioni sono sufficienti a trasportare il sangue di ritorno. L’azione di suzione del cuore entra in gioco solo nel segmento venoso finale, cioè poco prima che la vena cava superiore sfoci nell’atrio destro. Questa suzione compare durante la fase di eiezione ed è generata dai movimenti delle valvole del cuore.
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