La gastroscopia è un esame diagnostico durante il quale un tubo flessibile, dotato di una “videocamera” all’estremità, viene inserito attraverso l’esofago, lo stomaco e la prima parte dell’intestino tenue.
Qual è la preparazione alla procedura?
Per eseguire l’esame in tutta sicurezza è necessario avere lo stomaco vuoto, perciò occorre evitare di assumere cibi o bevande (inclusa l’acqua) nelle 8 ore precedenti l’esame. È opportuno informare anticipatamente il medico sugli eventuali farmaci assunti. L’esame potrebbe richiedere un aggiustamento della dose, specialmente in caso di diabete. Informare il medico sulle eventuali forme allergiche e condizioni mediche, come cardiopatie o malattie polmonari.
Per quale motivo si esegue la gastroscopia?
Questo esame viene eseguito per investigare alcuni sintomi, quali ad esempio il dolore, la nausea, il “bruciore di stomaco”, la difficoltà di deglutizione. Durante la procedura è possibile eseguire biopsie che consistono nella raccolta di campioni di tessuto e sono eseguite per la ricerca di infezioni, la verifica del buon funzionamento dell’intestino e la diagnosi di tessuti dall’aspetto anomalo, che possono rivelare patologie come la malattia celiaca e le lesioni pre-tumorali o tumorali. Durante la gastroscopia possono anche essere eseguite procedure terapeutiche quali la distensione di una zona con un restringimento, la rimozione di polipi (rilevatezze generalmente benigne) o il trattamento di emorragie digestive.
Cosa mi succede durante una gastroscopia?
Il medico potrebbe iniziare spruzzando uno spray anestetico locale in gola. La maggior parte dei pazienti viene sottoposta a sedazione, nonostante l’endoscopia possa essere eseguita anche senza alcuna sedazione, se lo si preferisce. Durante la procedura il paziente rimane steso sul fianco sinistro. L’endoscopio viene introdotti nelle vie digestive e non interferisce con la respirazione.
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Quanto dura una gastroscopia?
La durata di una gastroscopia è estremamente variabile, tuttavia – salvo imprevisti – l’esame dura generalmente tra 5 e 10 minuti. Il medico, sapendo che il paziente sente parecchio fastidio durante l’esame, cerca ovviamente di farlo durare il meno possibile fermo restando che – per una osservazione attenta – serve tempo.
La gastroscopia è dolorosa?
La gastroscopia non è dolorosa, ma è certamente un esame mediamente invasivo che può risultare fastidiosa o estremamente fastidiosa, per tale motivo – nei soggetti più ansiosi e/o poco collaboranti – si preferisce eseguire prima una sedazione.
Dopo la procedura cosa accade?
Il paziente viene tenuto sotto controllo fino alla scomparsa degli effetti del sedativo. Alla fine sarà possibile mangiare qualcosa, a meno che il medico non fornisca istruzioni differenti. Il paziente dovrà essere accompagnato a casa e non dovrà guidare o prendere decisioni importanti fino al giorno successivo, in quanto la facoltà di giudizio e i riflessi potrebbero risultare rallentati a causa del farmaco sedativo somministrato.
Quali sono i possibili rischi e complicazioni della gastroscopia?
Sebbene siano possibili, le complicazioni per questo esame sono rare (inferiori allo 0,05%). La perforazione si presenta con una frequenza massima pari a 0,03% ed è generalmente legata alla presenza di particolari condizioni anatomiche (stenosi esofagee, diverticolo di Zenker, neoplasie). Nel caso di gastroscopie operative (dilatazione di stenosi, polipectomie, emostasi di lesioni sanguinanti, legatura di varici esofagee e/o gastriche, posizionamento di protesi o sonde nutrizionali) è presente un rischio maggiore di complicanze (0,5 – 5%).
Nel punto della biopsia o di rimozione di un polipo può verificarsi un sanguinamento, ma si tratta spesso di un fenomeno non rilevante, generalmente controllabile per via endoscopica, che solo in casi molto rari può richiedere un intervento chirurgico o una trasfusione di sangue.
Alcuni pazienti potrebbero presentare complicanze cardio respiratorie correlate all’uso dei sedativi, oppure complicanze dovute a patologie cardiache o polmonari. La morte è un evento estremamente raro nelle procedure endoscopiche.
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