Arnica crema e olio: proprietà terapeutiche e controindicazioni

MEDICINA ONLINE DOLORE ARTO BRACCO SINISTRO FORMICOLIO CIRCOLAZIONE CANCRO TUMORE ATTACCO CARDIACO CUORE GOMITO TENNISTA ICTUS INFARTO MIOCARDIO CANCRO TUMORE SENO MAMMELLAL’Arnica montana, spesso chiamata semplicemente “arnica” è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Composite che cresce spontaneamente nelle regioni alpine e prealpine: la si trova sulle Alpi del Trentino, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e sulle Dolomiti, ma non solo. I fiori, completamente gialli e a forma di margherita sono la parte utilizzata in fitoterapia e in erboristeria, con lo scopo principale di contrastare il dolore osteo-articolare.

Quali sono le proprietà dell’arnica?

principi attivi contenuti nell’arnica (flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici come l’elenalina e olio essenziale) le conferiscono proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche, antidolorifiche e stimolanti la circolazione, ma deve essere utilizzata solo per via esterna. L’uso interno è stato infatti abbandonato perché l’assunzione di arnica in dosi medicinali può scatenare irritazioni gastriche e altri effetti collaterali, e attualmente le cure per via orale sono a base di diluizioni omeopatiche del rimedio. Oltre a ridurre il dolore dovuto a traumi quali urti e cadute, l’arnica favorisce anche il riassorbimento dei lividi. Inoltre ad alcune delle sostanze presenti al suo interno è stata attribuita la capacità di stimolare l’attività cardiaca, di alleviare il dolore tipico dell’angina pectoris e di contrastare i cali di pressione associati a variazioni meteorologiche.

Perché usare l’arnica?

L’arnica è utile in caso di ditorsionislogaturecontusioniematomi e flebiti superficiali. Inoltre può essere usata contro l’artrosi e, più in generale, i dolori muscolari e articolari, gli edemi da frattura e le emorroidi. Nonostante venga applicata solo esternamente, secondo alcuni studi preliminari riduce il dolore associato all’artrosi e riesce a migliorare la funzionalità delle articolazioni colpite dalla malattia tanto quanto un antidolorifico. Utilizzata 2 volte al giorno per 3 settimane riduce la rigidità delle articolazioni sia in caso di artrite al ginocchio che in caso di artrite alle mani. Grazie alle sue proprietà antisettiche trova impiego anche nelle infiammazioni della pelle e per trattare localmente acne, foruncoli, labbra screpolate e punture di insetto. Infine, l’arnica viene a volte proposta contro il mal di gola e altri disturbi, spesso in forma di rimedio omeopatico.

Come si usa l’arnica?

Il fiore di colore giallo, che tecnicamente viene definito “capolino”, viene raccolto e lasciato asciugare all’ombra. I fiori non saranno pronti fino a che non saranno completamente essiccati. Una tintura a base di arnica può essere preparata anche facendo macerare 10 grammi di radici secche in un bicchiere d’arnica per 20 giorni, avendo cura di sbattere l’infuso una volta al giorno. Il liquido che si ottiene dopo filtrazione del macerato deve essere conservato al buio e al bisogno può essere mescolato a glicerina e acqua (in rapporto 1:2:3) per ottenere una soluzione con cui fare impacchi sulla pelle non lesionata da piaghe o ferite cutanee.

Un altro uso casalingo dell’arnica prevede di mescolare 1 cucchiaio di tintura con 2 cucchiai di miele per ottenere una sorta di crema o pomata per la cura dei foruncoli.

Preparare in casa un rimedio fai da te a base di fiori di arnica è invece un po’ meno semplice. I volenterosi dovrebbero procurarsi acqua, 30 grammi di fiori, mezzo litro di alcol puro, un dado di canfora e un bicchierino di trementina. La ricetta prevede di lasciar macerare i fiori nell’alcol da 8 a 10 giorni. Dopo averli scolati si devono aggiungere trementina e canfora, agitare fino a che quest’ultima non si sarà sciolta e diluire con l’acqua. L’unguento ottenuto viene consigliato per un massaggio sulle aree sottoposte a stress dai reumatismi, ma dati i metodi di preparazione non c’è nessuna garanzia della sua efficacia. Diverso è il caso dei prodotti in cui i principi attivi dell’arnica sono quantificati in modo preciso. Dai fiori si ottiene l’estratto secco titolato in rutina minimo 1%, destinato al solo uso esterno, che può essere utilizzato anche in combinazione con altri rimedi offerti dalla natura, come l’artiglio del diavolo. L’arnica è utilizzata soprattutto sotto forma di pomate, creme o gel, l’ingestione è controindicata a causa dei possibili effetti collaterali.

Arnica in omeopatia

I prodotti che possono essere assunti per via orale sono quelli omeopatici. Nel loro caso il trattamento a base di arnica viene proposto in caso di lividi, dolore muscolare o associato a procedure chirurgiche (inclusa l’estrazione del dente del giudizio) e problemi alla vista associati al diabete, ma le prove della sua efficacia non sono sufficienti a certificarne i benefici. La possibilità di assumere arnica per via orale sotto forma di prodotti omeopatici dipende dal fatto che in questi rimedi l’arnica è diluita a tal punto da non essere presente in quantità rilevabili: questa caratteristica se da un lato rende i rimedi omeopatici sicuri anche nei bambini, dall’altra dovrebbero far riflettere il lettore sulla loro reale efficacia e sulla loro pericolosità quando il rimedio omeopatico ritarda l’assunzione di un rimedio della “farmacologia” ufficiale e dalla provata efficacia.

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Gli altri impieghi dell’arnica

L’arnica non è utilizzata solo a scopo medicinale. I suoi impieghi trovano spazio anche nell’industria alimentare, che utilizza l’arnica per conferire aroma a bevande, dessert freddi a base di latticini, dolciumi, gelatine e prodotti da forno. L’olio di arnica trova invece impiego in ambito cosmetico, dove viene utilizzato come ingredienti sia nella produzione di profumi che in quella di cosmetici vari, tonici per capelli e preparazioni anti-forfora.

Controindicazioni

Per precauzione può essere raccomandato di evitare l’assunzione dell’arnica per via orale in caso di pressione alta, perché potrebbe aumentarla ulteriormente. Per lo stesso motivo l’arnica non dovrebbe essere assunta in caso di battito cardiaco accelerato (potrebbe accelerarlo ulteriormente) o di disturbi all’apparato digerente come sindrome dell’intestino irritabile, ulcere e malattia di Crohn (perché può irritare l’apparato digerente).

Effetti indesiderati

In generale l’arnica è considerata un rimedio sicuro, almeno fino a che viene applicata sulla pelle per brevi periodi di tempo. Nei soggetti sensibili può però causare dermatite da contatto. Restano invece dei dubbi sulla sicurezza della sua assunzione per via orale; sulla base di queste preoccupazioni il governo canadese ha addirittura proibito l’uso dell’arnica come ingrediente nei cibi. Infatti se ingerita l’arnica può provocare disturbi al fegato, gastriti, nausea, irritazioni della bocca e della gola, vomito, diarrea, enterocoliti, cefalea, ipotensione arteriosa, fiato corto e palpitazioni. Nei casi più gravi, l’assunzione di dosi eccessivamente alte di arnica può danneggiare il cuore, aumentare le emorragie e portare a insufficienze d’organo. Per questo motivo vi consigliamo l’uso di arnica solo come applicazione cutanea che, allergia a parte, non ha alcun rischio.

Precauzioni

Creme e pomate non devono essere utilizzate sulla cute lesionata o in caso di dermatite. L’uso in gravidanza e durante allattamento è sconsigliato. Inoltre è bene tenere presente che l’arnica può scatenare reazioni allergiche in chi è allergico a piante della famiglia delle Asteraceae (note anche come Compositae), come l’ambrosia, il crisantemo, la calendula e le margherite. In caso di dubbi prima di applicare un prodotto sulla pelle è bene chiedere consiglio al proprio medico. Nel caso in cui si acquistino i fiori è necessario controllare che al loro interno non ci siano le larve della cosiddetta mosca dell’arnica. Questo insetto, noto agli scienziati come Phytomyza arnicae, depone le sue uova proprio nei fiori dell’arnica, dove le larve possono crescere indisturbate. La loro presenza può aumentare l’effetto irritante dell’arnica a livello della cute e potrebbe scatenare reazioni simili ad allergie. Per questo fiori contaminati da larve di Phytomizae arnicae, riconoscibili come piccolissimi puntini neri, devono essere scartati. Un altro insetto cui spesso ci si riferisce chiamandolo “mosca dell’arnica” è il Tephritis arnicae (o Trypeta arnicivora). Anche le sue larve sono accusate di compromettere le proprietà benefiche dell’arnica.

Interazioni

Non sono note interazioni con farmaci o altre piante. Dato, però, che un’eventuale assunzione per via orale potrebbe rallentare la coagulazione del sangue viene raccomandato di fare attenzione all’utilizzo contemporaneo di erbe, integratori o farmaci che interferiscono con questo processo, che includono anticoagulanti ed antiaggreganti. In caso di dubbio, chiedete consiglio al vostro medico curante.

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