Mary Temple Grandin, o semplicemente Temple Grandin, nacque a Boston, il 29 agosto 1947 in un periodo in cui l’autismo era una patologia ancora ben poco conosciuta, dal punto di vista medico. Essendole stato diagnosticato un danno cerebrale all’età di due anni, fu ospitata in una scuola materna strutturata per tali casi, dove a suo dire fu seguita da buoni insegnanti. Parecchi anni più tardi fu accertata come autistica (formalmente la diagnosi era di Sindrome di Asperger, versione meno grave dello spettro autistico).
Il successo negli studi
Nonostante le enormi difficoltà ad integrarsi con gli altri per via dei suoi comportamenti ritenuti bizzarri dai compagni, che non perdevano occasione per prenderla in giro, Temple negli anni riuscì ad ottenere grandi risultati negli studi, anche grazie alla sua geniale capacità di memorizzare ed elaborare le informazioni visive. Conseguì una laurea di primo livello in psicologia al Franklin Pierce College (1970), successivamente si laureò in zoologia all’Università Statale dell’Arizona nel 1975, e completò poi il dottorato di ricerca in zoologia presso l’Università dell’Illinois nel 1989. Grandin iniziò ad essere conosciuta dopo che il grande neurologo scrittore Oliver Sacks (l’autore del famosissimo “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”) la descrisse nel suo racconto Un antropologo su Marte, il cui titolo riprende la definizione della stessa Grandin circa il suo modo di sentire le persone neurotipiche. Il libro di Sacks lo potete trovare qui: http://amzn.to/2mBwUsj
Diventando sempre più famosa negli anni, Grandin è stata ospite dei più importanti programmi televisivi nazionali ed ha scritto articoli per riviste come Time, People, e Forbes, e quotidiani come il New York Times, oltre ad articoli tecnici su riviste specializzate nell’allevamento di bestiame, specie sul comportamento dei vitelli. Attualmente è una professoressa associata di zoologia della Colorado State University ed è molto nota anche per la sua attività di progettista di attrezzature per il bestiame.
Il mondo di Temple
La Grandin ha più volte raccontato alla stampa di essere ipersensibile ai rumori e ad altri stimoli sensoriali e di provare il bisogno di trasformare ogni cosa in immagini visive. Secondo Temple il suo successo nel lavoro di progettista dipende proprio dalla sua condizione di autistica. È a partire da tale condizione infatti che riesce a soffermarsi su dettagli minutissimi ed è in grado di utilizzare la memoria visuale come fosse un supporto audiovisivo, sperimentando mentalmente le diverse soluzioni da adottare. In tal modo riesce a prevedere anche le sensazione che proveranno gli animali sui quali verrà utilizzata l’attrezzatura.
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L’impegno sociale
Grazie alla popolarità che il suo caso ha destato prima negli USA e successivamente in tutto il mondo, la Temple ha contribuito ad accendere i riflettori su alcune patologie precedentemente messe in secondo piano dalla comunità scientifica, dando una speranza ai milioni di bambini autistici o con Sindrome di Asperger. Sulla base della sua personale esperienza ha invocato l’intervento ed il supporto di insegnamenti che possano risolvere le problematiche dei bambini autistici, combattendo comportamenti inadatti per altri più adeguati. Il suo merito principale è stato quello di presentare il punto di vista delle persone autistiche, contribuendo in tal modo all’affinamento di metodologie di intervento più adatte a supportare le persone colpite da questa sindrome. Grandin è inoltre un’importante attivista sia del movimento in tutela dei diritti degli animali che del movimento dei diritti delle persone autistiche dai quali a sua volta è frequentemente citata.
La macchina degli abbracci
Tuttora la Grandin assume antidepressivi e utilizza una speciale apparecchiatura (hug machine) da lei ideata all’età di 18 anni: si tratta della cosiddetta “macchina degli abbracci” che l’ha resa famosa. L’idea le venne osservando l’effetto calmante, sugli animali in procinto di essere visitati o vaccinati dal veterinario, di un’arla di travaglio, nel quale l’animale non riusciva a girarsi, sperimentò uno strumento analogo sui bambini autistici, scoprendo che, in quella condizione, il bambino si lasciava abbracciare: per questo la chiamò la macchina degli abbracci. La storia di questa donna fuori dall’ordinario è narrata nel film del 2010 “Temple Grandin – Una donna straordinaria” diretto da Mick Jackson, in cui Temple è interpretata dall’attrice Claire Danes, da cui è tratta la famosa frase “diversa, ma non inferiore“. Se la storia che vi ho raccontato vi ha emozionati, non rimarrete delusi da questo bellissimo film.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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