Gastrina alta, bassa, valori, funzioni, cos’è e dove è prodotta

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Fegato, cistifellea, stomaco, pancreas e duodeno

La gastrina è un ormone peptidico presente nella mucosa gastrica. Esistono diverse isoforme di gastrina, le quali si differenziano per sede di produzione, velocità di turnover, potenza d’azione e catena aminoacidica, ma tutte hanno in comune la sequenza pentapeptidica terminale, la quale è quindi la responsabile della sua funzione. Con “gastrinemia” si intende la concentrazione di gastrina nel sangue, il cui valore è utile nella valutazione di soggetti che manifestano ulcera peptica o altri sintomi relativi all’apparato digerente, come dolori addominali, iperacidità di stomaco e diarrea ricorrenti. La conoscenza del valore di gastrinemia è importante nella diagnosi di tumori gastrina-secernenti (detti “gastrinomi”), sindrome di Zollinger-Ellison (ZE) e iperplasia delle cellule G.

Dove viene prodotta la gastrina?

La gastrina è prodotta dalle cellule G presenti nella mucosa pilorica dello stomaco e nella parte prossimale del tenue.

Cosa determina fisiologicamente un aumento della gastrina?

L’aumento della secrezione della gastrina è determinata da:

  • stimoli meccanici: la distensione delle pareti gastriche, determinata dall’ingresso del cibo nello stomaco, è collegata ad un aumento della gastrina;
  • stimoli chimici come il peptide di rilascio della gastrina o alcol nello stomaco;
  • stimoli legati al pH intragastrico: un ambiente troppo basico dello stomaco induce rilascio di gastrina.

Autoregolazione del rilascio di gastrina

In individui sani, eccessi di gastrina vengono corretti dall’organismo attraverso un classico meccanismi a feedback negativo: quando il pH intraluminale gastrico si abbassa troppo (al di sotto di pH 3), la secrezione di gastrina viene inibita ed il pH risale lievemente al di sopra di pH 3. L’acido cloridrico, infatti, stimola il rilascio di somatostatina dalle cellule dell’antro, inibendo di fatto la secrezione di gastrina ed il rilascio di istamina. In pratica più aumenta l’acidità gastrica oltre ad un livello soglia e più viene DIMINUITO il rilascio di gastrina. Sortiscono il medesimo effetto inibitorio la secretina, il GIP (peptide gastroinibitorio), il VIP, il glucagone e la calcitonina. Grazie a tali semplici ma efficaci meccanismi di feedback (tipici di molti meccanismi di autoregolazione corporei), il rilascio di gastrina è sempre perfettamente regolato.

Cosa determina patologicamente un aumento della gastrina?

La gastrina può aumentare a causa di particolari tumori del pancreas e del duodeno denominati gastrinomi, e le loro metastasi.

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Funzioni della gastrina

La funzione principale della gastrina è regolare la secrezione gastrica, stimolando le cellule parietali delle ghiandole ossintiche dello stomaco a produrre e secernere acido cloridrico (HCl) necessario per la digestione degli alimenti in arrivo dall’esofago. La gastrina stimola inoltre la produzione di pepsinogeno da parte delle cellule delle ghiandole ossintiche.  Il pepsinogeno è la forma inattiva dell’enzima pepsina, necessaria alla digestione. Il pepsinogeno viene trasformato nella sua forma attiva dall’acido cloridrico: una volta attivato dall’acidità (il pH del succo gastrico è molto acido, avendo un valore di circa 3) agisce come proteasi, ovvero scinde le proteine in peptidi, cioè in catene più piccole di amminoacidi, agendo sugli amminoacidi aromatici. È molto importante che il pepsinogeno sia secreto in forma inattiva: in caso di produzione già in forma attiva all’interno delle cellule peptiche, potrebbe danneggiare gli stessi enzimi intracellulari, provocando un’autodigestione delle pareti dello stomaco.
La gastrina ha anche la funzione di regolare l’apertura e chiusura dello sfintere pilorico, agendo sulla diminuzione del tono dello stesso. Tale funzione sembrerebbe avere un ruolo nell’eziopatogenesi dell’ulcera gastrica, poiché al rilascio dello sfintere pilorico segue il reflusso duodeno-gastrico, i cui acidi biliari riducono notoriamente la capacità della mucosa gastrica di produrre il bicarbonato (che normalmente protegge la mucosa dagli acidi). Concentrazioni elevate di gastrina stimolano infine la secrezione di insulina ed il riempimento della cistifellea.

Misurazione dei livelli di gastrina

I livelli di gastrinemia (cioè la concentrazione di gastrina nel sangue) vengono misurati con un comune esame del sangue. Generalmente tale misurazione avviene nel test gastropanel, condotto su un campione di sangue venoso con lo scopo di verificare lo stato di salute della mucosa gastrica attraverso la misurazione contemporanea di quattro diversi parametri:

  • Pepsinogeno I (30÷120μg/l);
  • Pepsinogeno II (3÷10 μg/l);
  • Gastrina 17 basale (2÷10pmol/l);
  • Anticorpi IgA/IgG anti H. pylori (0÷30 EIU)).

Valori normali di gastrinemia in adulti e bambini

I valori normali di gastrinemia negli adulti sono generalmente:

  • inferiori a 200 pg/mL (picogrammi per millilitro) se il paziente NON è a digiuno;
  • inferiori a 95 pmol/L (picomoli per litro) se il paziente è a digiuno.

I valori normali di gastrinemia nei bambini sono generalmente:

  • inferiori a 125 pg/mL (picogrammi per millilitro) se il bambino NON è a digiuno;
  • inferiori a 60 pmol/L (picomoli per litro) se il bambino è a digiuno.

IMPORTANTE:

  • tali riferimenti possono variare da laboratorio a laboratorio;
  • la gastrinemia tende ad aumentare con l’età;
  • la gastrinemia aumenta dopo i pasti;
  • la gastrinemia è minima tra le 2 e le 7 del mattino ed aumenta durante il giorno, fluttuando in base ai pasti (specie pranzo e cena).

Gastrina alta (ipergastrinemia)

Un aumento patologico della gastrina (ipergastrinemia) si può verificare in molte condizioni e patologia:

  • Ipergastrinemia lieve si può registrare in presenza di infezioni da un batterio chiamato Helicobacter Pylori o in seguito all’uso di farmaci in grado di ridurre l’acidità gastrica.
  • Nella mucolipidosi di tipo IV si registrano concentrazioni molto elevate di gastrina a causa dell’acloridria determinata da questo disordine neurogenetico.
  • I gastrinomi (sindrome di Zollinger-Ellison) determinano un’ipersecrezione acida condizionante la comparsa di ulcere peptiche (soprattutto duodenali) ricorrenti e/o resistenti al trattamento farmacologico, con diarrea responsiva agli inibitori di pompa protonica e con malattia da reflusso esofageo. Le ulcere, in questi casi, possono esitare anche in complicazioni severe, quali la perforazione e l’emorragia.
  • La gastrite atrofica autoimmune si caratterizza per l’attacco delle cellule parietali da parte di anticorpi anomali, con conseguente ipocloridria (bassa acidità gastrica) ed anemia perniciosa. Si possono così apprezzare elevate concentrazioni ematiche di gastrina, secreta in maniera cospicua nel tentativo di correggere la ridotta acidità gastrica.

Le alterazioni della gastrinemia si riscontrano anche in altre condizioni patologiche, come l’anemia perniciosa e l’ostruzione pilorica. Prima di porre la diagnosi definitiva di gastrinoma, è necessario un test di conferma che comporta il dosaggio del livello di gastrina a seguito di un’iniezione di secretina la quale è prodotta dall’intestino tenue con la funzione di inibire la produzione di gastrina: se dal medico viene somministrata secretina ed i livelli di gastrina non si abbassano, il gastrinoma diventa una diagnosi probabile, che verrà confermata da altri esami di diagnostica per immagini, come ecografia, TAC, gastroscopia con biopsia e risonanza magnetica, che sono necessari anche per localizzare la sede del tumore e di eventuali metastasi.

Gastrina bassa (ipogastrinemia)

Al contrario dell’ipergastrinemia, un livello basso di gastrina non è generalmente preoccupante, specie se i livelli si discostano poco dai valori normali e se non sono presenti altri sintomi o alterazioni ematiche. In alcuni casi l’ipogastrinemia si verifica in caso di riduzione secrezione di ormoni tiroidei (ipotiroidismo)

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