La “trisomia 21”, comunemente chiamata “Sindrome di Down” e, in passato, “mongoloidismo”, è la più comune anomalia cromosomica del genere umano (1 su 1000 nati vivi) ed è causata dalla presenza di una terza copia (o una sua parte) del cromosoma 21. Il rischio di avere un figlio con tale sindrome è strettamente correlato all’età della madre: a 25 anni, il rischio di mettere al mondo un bambino con sindrome di Down è di 1 su 1.250; a 30 anni, è di 1 su 1.000; a 35 anni è di 1 su 400; a 40 anni è di 1 su 100; a 45 anni è di 1 su 30.
Anomalie fisiche caratteristiche
I bambini affetti da sindrome di Down manifestano tipicamente alcuni o tutti dei seguenti segni fisici:
- occhi inclinati verso l’alto;
- viso piatto e largo;
- orecchie piccole e leggermente piegate sulla sommità;
- bocca piccola, con la lingua che sembra più grande del normale;
- naso piccolo e camuso;
- collo corto ed eccesso di pelle alla base;
- mani e piedi piccoli;
- tono muscolare ridotto;
- testa, orecchie e bocca più piccole;
- macchie bianche su occhio e iride;
- dita di mani e piedi più corte (brachidattilia);
- singola piega trasversale palmare;
- spazio eccessivo tra alluce e il secondo dito del piede;
- obesità;
- bassa statura, sia da piccoli sia da adulti.
Lo sviluppo fisico è in genere più lento rispetto ai coetanei, per esempio a causa del ridotto tono muscolare possono imparare a girarsi, sedersi e camminare un po’ più avanti nel tempo; nonostante queste difficoltà i bimbi affetti possono imparare comunque a partecipare alle attività fisiche svolte con altri bambini.
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Disabilità intellettiva
La gravità della disabilità intellettiva varia considerevolmente: la maggior parte delle persone down presenta una disabilità intellettiva lieve o moderata, che può manifestarsi come:
- comportamento impulsivo;
- apprendimento lento;
- ridotta soglia di attenzione;
- scarsa capacità di giudizio;
- ritardo nello sviluppo del linguaggio.
Con opportuni interventi solo pochi pazienti arrivano a presentare una disabilità intellettiva grave. Non è possibile prevedere lo sviluppo mentale basandosi soltanto sui suoi tratti somatici.
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Patologie più frequentemente associate
I pazienti con Sindrome di Down hanno, rispetto alla popolazione sana, un rischio maggiore di soffrire di:
- Malformazioni cardiache. Circa la metà dei bambini con sindrome di Down soffre di malformazioni cardiache che possono portare allo sviluppo di pressione polmonare alta, ridotta capacità del cuore di pompare efficacemente il sangue e altri problemi. Per questo motivo è consigliabile sottoporre il bimbo a una valutazione cardiologica specializzata, che preveda anche un ecocardiogramma. In alcuni casi la diagnosi può avvenire già durante la gestazione, anche se gli esami svolti successivamente sono in genere più precisi e affidabili. Alcuni difetti possono essere gestiti attraverso i farmaci, mentre in altri casi può rendersi necessario l’intervento chirurgico.
- Malformazioni intestinali. Il 12 per cento circa dei bambini è affetto da malformazioni intestinali congenite per le quali è necessario l’intervento chirurgico; possono essere presenti altri problemi digestivi, spesso legati a specifici alimenti.
- Problemi di vista. Più del 60 per cento dei bambini con sindrome di Down soffre di problemi oculistici, come lo strabismo (esotropia), la miopia, la presbiopia e la cataratta. Per alleviare o risolvere queste patologie si può ricorrere agli occhiali, all’intervento chirurgico o ad altre terapie. I bambini dovrebbero essere visitati da un’oculista pediatrico entro i sei mesi di vita e dovrebbero fare visite oculistiche regolari.
- Sordità e problemi d’udito. Una percentuale compresa tra il 70 e il 75% circa dei bambini con sindrome di Down ha problemi d’udito più o meno gravi, che rendono necessarie periodiche visite di controllo oltre a quella effettuata alla nascita. Molti difetti possono essere corretti, ma è necessario prestare grande attenzione alle infezioni (otiti) cui sono più soggetti e che possono causare danni permanenti.
- Infezioni. Molti bambini manifestano un sistema immunitario più debole, che può favorire la comparsa di frequenti episodi di raffreddori e di infezioni alle orecchie, nonché di bronchiti e polmoniti. I bambini down dovrebbero ricevere tutte le vaccinazioni indicate per l’età pediatrica, che contribuiscono a prevenire alcune di queste infezioni.
- Problemi della tiroide. L’1 per cento circa dei bambini affetti da sindrome di Down è affetto da ipotiroidismo congenito, cioè da una carenza di ormoni tiroidei in grado di influire negativamente sulla crescita e sullo sviluppo cerebrale. L’ipotiroidismo congenito può essere diagnosticato con gli esami di routine per i neonati e può essere curato con la somministrazione orale di ormone tiroideo. I bambini down corrono anche un rischio maggiore di soffrire di problemi della tiroide ereditari, quindi dovrebbero sottoporsi a controlli con cadenza annuale.
- Leucemia. Meno dell’uno per cento dei bambini soffre di leucemia (tumore del sangue), ma di fatto corrono un rischio di 10-15 volte superiore rispetto ai loro coetanei. I bambini colpiti spesso possono essere curati efficacemente con la chemioterapia.
- Altri disturbi del sangue. Si rileva un aumento dei casi di anemia sideropenica (ferro basso) e policitemia (elevata concentrazione di globuli rossi).
- Ipotonia muscolare. Una riduzione del tono e della forza muscolare sono spesso causa di ritardo nell’apprendimento delle capacità motorie di base; in alcuni casi può essere consigliabile il ricorso ad apposite integrazioni nutrizionali per favorire lo svilippo muscolare.
- Disturbi della memoria. Le persone affette da sindrome di Down corrono un rischio maggiore di ammalarsi di Alzheimer, una patologia caratterizzata dalla perdita progressiva della memoria, da alterazioni della personalità e da altri disturbi. Gli adulti down tendono ad ammalarsi di Alzheimer prima delle persone sane. Le ricerche indicano che circa il 25 per cento degli adulti down di età superiore ai 35 anni presenta i sintomi del morbo di Alzheimer.
Sono inoltre più frequenti casi di:
- disturbi del sonno e episodi di sindrome delle apnee notturne,
- problemi orali (denti e gengive),
- epilessia,
- celiachia.
Aspettativa di vita
L’aspettativa di vita del paziente con Sindrome di Down è fortunatamente aumentata nel corso degli anni, grazie ai miglioramenti nel campo della ricerca scientifica, specie nella cura delle leucemie e nella cardiochirurgia. Nel 1950 solo il 27% raggiungeva i 20 anni ed appena 4 pazienti su cento arrivava ai 40 anni di età; nel 2010 circa il 28% dei pazienti riusciva a raggiungere i 40 anni. Attualmente, in Italia oltre il 60% dei soggetti affetti da sindrome di Down ha compiuto i 25 anni di età ed ha un’aspettativa di vita media di 62 anni, contro i 50 del 1970.
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