Il sorbitolo (o glucitolo) chimicamente è un alditolo del glucosio, uno zucchero monosaccaride. Contenuto in natura in molti frutti, tra cui mele, pere, susine, ciliegie e sorbe da cui prende il nome. Per le sue caratteristiche, è molto utilizzato nell’industria alimentare come dolcificante ipocalorico ed acariogeno e come componente di prodotti di pasticceria e lievitati, inoltre è spesso lo troviamo spesso in caramelle e gomme da masticare o dentifrici, come lo xilitolo, entrambi devono essere assunti con moderazione a causa del loro potere lassativo. Il potere dolcificante del sorbitolo è circa il 60% del saccarosio bianco (il comune zucchero bianco), ma a parità di peso fornisce un 40% di calorie in meno: mentre le calorie dello zucchero bianco sono circa 395 ogni 100 grammi, quelle del sorbitolo sono circa 260 ogni 100 grammi (2,6 calorie/grammo contro le 3,9 del saccarosio).
Sorbitolo e diabete
Il sorbitolo non venendo assorbito che parzialmente ed in modo incompleto a livello intestinale, non stimola la secrezione dell’insulina ed ha un indice glicemico più basso rispetto alla zucchero bianco comune. Il suo uso saltuario, ed in piccole dosi, è concesso al diabetico (sempre solo dopo parere medico positivo). L’uso cronico ed intensivo di sorbitolo non è invece consigliato al diabetico: in caso di iperglicemia il sorbitolo ha infatti la tendenza ad accumularsi nelle cellule e ad uscirne con difficoltà, potenzialmente andando ad aggravare cataratte, renitinopatie e neuropatie periferiche spesso presenti nei diabetici. Oltre all’apporto alimentare il sorbitolo viene normalmente sintetizzato dalle cellule a partire dal glucosio, per intervento dell’enzima aldoso reduttasi NADP-dipendente, nella cosiddetta via dei polioli, particolarmente attiva quando l’enzima glicolitico esochinasi viene saturato. In presenza di diabete, la conversione del glucosio in sorbitolo avviene a livello dei tessuti insulinoindipendenti, mentre nonostante l’iperglicemia le altre cellule dell’organismo soffrono per la carenza di glucosio, visto che lo zucchero non riesce ad entrare per mancanza di insulina. Una volta sintetizzato nella via dei polioli, il sorbitolo può essere convertito in fruttosio dalla sorbitolo deidrogenasi NAD-dipendente. Per quanto detto, considerati anche i possibili effetti indesiderati a livello enterico, il sorbitolo non è raccomandabile come sostituto dello zucchero nella dieta dei pazienti diabetici.
Diabete: quali dolcificanti preferire?
Una ottima alternativa per il diabetico è la stevia. Vi consigliamo di approfondire l’argomento con la lettura di questo articolo: Diabete: zucchero o dolcificanti per il diabetico?
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