I cibi e le bevande che ogni giorno assumiamo per via orale tramite l’alimentazione, vengono digeriti e trasformati in componenti semplici che, a livello dell’intestino, entrano nel nostro circolo sanguigno e tramite esso raggiungono ogni cellula del corpo. Quella appena descritta è la
nutrizione normale, che presuppone un corretto funzionamento di
- apporto di alimenti alla bocca;
- masticazione;
- deglutizione;
- transito del cibo;
- digestione;
- assorbimento dei nutrienti.
Nutrizione assistita
La nutrizione può essere autonoma, quando il soggetto è in grado di portare da solo cibi e bevande alla bocca, ma può essere anche “assistita”: l’alimentazione assistita consiste nell’imboccare una persona, o nel frullarle il cibo per sopperire alla sua incapacità di masticare adeguatamente, come ad esempio spesso capita fisiologicamente negli anziani o in alcune patologie neurologiche o psichiatriche. L’alimentazione assistita presuppone quindi che il paziente:
- abbia problemi di apporto di alimenti alla propria bocca: in tal caso l’operatore porterà lui il cibo alla bocca del paziente;
- oppure abbia problemi di masticazione: in tal caso l’operatore sminuzzerà il cibo in piccole parti, in modo che il paziente possa deglutirli anche con una masticazione poco efficace;
- oppure abbia problemi di deglutizione e/o transito del cibo: in tal caso l’operatore frullerà il cibo fino a farlo diventare liquido, in modo che possa essere deglutito dal paziente e possa transitare fino allo stomaco.
In tutti i casi, l’alimentazione assistita presuppone che la digestione e l’assorbimento dei nutrienti da parte del paziente, siano funzionanti. In tale contrario si prende in considerazione la possibilità di una nutrizione artificiale.
Nutrizione artificiale
Nei soggetti che, per svariati motivi (ad esempio paziente in coma), non siano in grado di alimentarsi in modo sufficiente, momentaneamente o permanentemente, per tale via naturale – sia in modo autonomo che assistito – si applica la nutrizione artificiale, un complesso di procedure mediante le quali è possibile comunque soddisfare i fabbisogni nutrizionali, sopperendo al mancato funzionamento dei meccanismi fisiologici prima elencati.
La nutrizione artificiale può essere:
- enterale: quando il sistema digerente è funzionante (ma si vuole “scavalcare” bocca, esofago e/o duodeno e digiuno), le sostanze vengono immesse nello stomaco attraverso un sondino (inserito nel naso) nasogastrico, nasoduodenale o nasodigiunale, oppure attraverso una gastrostomia nutrizionale, o nell’intestino attraverso una digiunostomia nutrizionale;
- parenterale: quando il sistema digerente non è funzionante, le sostanze nutritive già digerite vengono immesse direttamente nel sangue, con un catetere venoso, tramite due possibili vie diverse, una centrale e l’altra periferica. La nutrizione parenterale “scavalca” le vie digerenti.
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