Anfetamine: meccanismo d’azione, struttura, usi medici ed effetti

MEDICINA ONLINE ALLUCINOGENI PCP POLVERE ANGELO FUNGHI FUNGHETTI ECSTASY DROGA EFFETTI MDMA METABOLITA MDA DIPENDENZA ALLUCINAZIONI VISIONI ECCITAZIONE PILLS PILLOLA COMPRESSE PASTIGLIE PASTICCHE ILLEGALI FARMACILe anfetamine, anche chiamate “amfetamine”, sono sostanze sintetiche che agiscono come stimolanti del SNC (sistema nervoso centrale) e che si presentano generalmente sotto forma di polvere bianca. Possono essere ingerite, sniffate e, meno comunemente, iniettate. Sono una classe di molecole simili per struttura e/o azione farmacologica che determinano una potente azione stimolante sul SNC attraverso l’eccitazione delle vie dopaminergica ed adrenergica. In questo gruppo di sostanze sono comprese le molecole note con il termine “amine simpatico-mimetiche” e numerose altre molecole che ricalcano il profilo farmacologico dell’amfetamina, “amfetamino-simili“, alcune delle quali con una ben evidente struttura “feniletilaminica” ed altre sintetizzate direttamente dall’efedrina. Sono anche incluse le sostanze cosiddette “look-alike stimulants” e le cosiddette “smart drugs” e “smart drinks”, preparati leciti che mimano gli effetti stimolanti degli amfetaminici. Per le sue caratteristiche psicotrope, l’amfetamina è stata largamente utilizzata nel corso di eventi bellici. Attualmente può essere considerata tra le più pericolose droghe “ricreazionali”. Vi si ricorre anche nelle pratiche del doping e, in virtù dei suoi effetti anoressizzanti, viene prescritta, sotto stretto controllo medico, nelle diete e nelle cure dimagranti refrattarie ad altre cure, tuttavia il controllo sanitario deve essere costante per evitare il rischio di dipendenza e di effetti collaterali gravi. Le stime della D.E.A. indicano nella produzione clandestina di amfetamine una delle più importanti manifestazioni dell’attività criminale legata al traffico di droga.

Storia

L’anfetamina fu sintetizzata nel 1887 e l’uso medico sperimentale delle amfetamine è cominciato negli anni 1920. È stato introdotta nella maggior parte del mondo sotto forma di Benzedrina verso la fine degli anni venti.

Uso in medicina

Precedentemente abusato in medicina, l’uso terapeutico di alcuni stimolanti anfetamino-simili viene oggi limitato al trattamento di poche patologie, tra cui:

  • disturbo da deficit di attenzione;
  • narcolessia;
  • obesità come inibitore dell’appetito;
  • congestioni nasali.

L’uso di tali stimolanti viene comunque fortemente contestato dalla maggioranza dei medici attuali o comunque limitato a pochi casi selezionati.

Effetti simili alla cocaina:

  • sensazioni di benessere fisico e mentale;
  • euforia;
  • aumentata energia e vigilanza;
  • insensibilità alla fame ed alla fatica;
  • miglioramento delle performance in attività manuali ed intellettuali.

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Effetti a breve termine:

  • perdita dell’appetito;
  • aumento del ritmo respiratorio;
  • aumento del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna,;
  • aumento della temperatura corporea, sudorazione;
  • dilatazione delle pupille;
  • comportamento bizzarro, stravagante, talvolta violento.

Ad alti dosaggi possono verificarsi inoltre:

  • allucinazioni;
  • loquacità;
  • sensazioni di potere e superiorità;
  • insonnia;
  • ipereccitabilità;
  • irritabilità che può portare al panico e ad una psicosi paranoide (che sparisce se l’uso è discontinuo).

L’intossicazione acuta provoca: gravi danni cardiovascolari, problemi comportamentali quali impulsività, forte agressività, stati di delirio e allucinazioni.

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Effetti a lungo termine:

  • distruzione dei tessuti della cavità nasale, se sniffata;
  • problemi respiratori, se fumata;
  • malattie infettive e ascessi, se iniettata;
  • malnutrizione;
  • perdita di peso;
  • sviluppo di tolleranza;
  • forte dipendenza psicologica.

Con l’utilizzo continuato, può svilupparsi uno stato similare alla psicosi paranoide
Alla fine dell’utilizzo segue, di solito, un lungo periodo di sonno e di depressione.

Anfetamine e legge italiana

Secondo il decreto legge sulle droga n° 49 del 21 febbraio 2006, chi viene trovato con una dose che rientra nella quantità considerata “ad uso personale”, viene punito con le seguenti sanzioni: ritiro della patente, del passaporto o del permesso di soggiorno per gli stranieri. La legge prevede invece, la reclusione da 6 a 20 anni e la multa da 26.000 a 260.000 euro per chi “coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa, consegna”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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