Olio di sansa: cos’è? Fa male alla salute?

MEDICINA ONLINE OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA ULIVO OLIVO DIFFERENZA VERGINE QUALITA CALORIE GRASSI DIETA QUALE USARE CUCINA OMEGA 3 6 9 PRANZO DIMAGRIRE FRITTO OLIVE OIL.jpgL’olio di sansa è di tue tipi, l’olio di sansa grezzo e quello di sansa di oliva.
L’olio di sansa grezzo è un tipo di olio realizzato con i residui della spremitura e viene estratto grazie a solventi chimici. Al contrario dell’olio di oliva vergine, extravergine e di sansa, l’olio di sansa grezzo NON è commestibile.
Più in particolare, la “sansa” è una purea formata dai frammenti di nocciolino, sezioni di bucce e residui di polpa delle olive, che rimane dopo la spremitura delle olive per ricavarne l’olio vergine ed extravergine. Questo prodotto di scarto apparentemente inutile è invece importante dal punto di vista agroalimentare perché contiene dal 3% al 6% del suo peso di olio, che viene estratto in appositi sansifici, grazie a particolari processi di pressatura e centrifugazione e l’impiego di solventi chimici come l’esano, con un processo molto simile alla produzione dell’olio di semi. L’olio grezzo così ottenuto però non è ancora commestibile, come già prima anticipato: occorre infatti sottoporlo ad un processo di decolorazione, deodorazione, deacidificazione, raffinazione e miscelazione con olio extravergine: in questo modo l’olio di sansa grezzo diventa commestibile e prende il nome di olio di sansa di oliva che è tecnicamente un sottoprodotto dell’olio di oliva, commestibile e ricco di grassi monoinsaturi importanti per la salute dell’uomo.

Qualità ed usi dell’olio di sansa di oliva

La sua composizione è simile a quella dell’olio di oliva, ma presenta una maggior quantità di acido linoleico e un isomero trans dell’acido oleico, l’acido elaidinico, che si forma in seguito ai processi di rettifica del prodotto. Oggi il mercato dell’olio di sansa è in crescita, favorito anche dal prezzo inferiore rispetto ad altri oli considerati al “top”, e alla luce delle sue proprietà da non sottovalutare: sebbene l’olio di sansa non abbia le caratteristiche nutritive dell’olio extravergine di oliva e non sia quindi molto adatto come condimento, si consiglia il suo uso in cucina per preparare pietanze che richiedono un olio più delicato, inoltre viene largamente usato per la preparazione di focacce e snak ed è ottimo per friggere. Oltre che per scopi alimentari, l’olio di sansa è utilizzato nell’industria della cosmesi e, in campo energetico, per la produzione di biomasse.

L’olio di sansa di oliva fa male alla salute?

L’olio di sansa è un olio di oliva a tutti gli effetti, in vendita in Italia sin dagli anni venti, ottenuto non da “rifiuti” ma da un sottoprodotto utilizzato a scopo alimentare, estratto dalla sansa secondo procedure approvate da norme specifica della Comunità Europea.
Il sospetto che l’olio di sansa di oliva possa fare male è legato alla procedura con cui viene estratto. Infatti i più critici sostengono che tracce più o meno consistenti degli agenti chimici utilizzati durante la sua lavorazione possano essere contenuti nell’olio destinato alle nostre tavole, producendo effetti dannosi ai consumatori.
In realtà si tratta di sospetti infondati, come confermato anche da molti test che hanno confermato che l’olio di sansa di oliva è un olio alimentare che possiede un’acidità inferiore all’1,5%, la cui composizione di acidi grassi è simile a quella dell’olio di oliva ed è adatto al consumo umano in tutta sicurezza.

Leggi anche: Differenza tra olio di oliva e di sansa

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