La “laparotomia” (o laparAtomia, o ancora celiotomia) si intende una incisione chirurgica della parete anteriore dell’addome che consente l’accesso alla cavità addominale e agli organi in essa contenuti, allo scopo di condurre operazioni chirurgiche o esplorazioni diagnostiche (laparotomia esplorativa). Il taglio laparotomico può essere:
- verticale (o longitudinale);
- trasversale;
- obliquo.
Al contrario della laparoscopia, dove l’invasività è minima, nella laparotomia l’invasività è più elevata a causa del taglio chirurgico, tuttavia risulta comunque minore rispetto alla chirurgia open di un tempo, che usava tagli chirurgici più grandi: rispetto ad essa la laparotomia ha il gran vantaggio di essere rapida, di esporre ottimamente l’organo, di limitare complicanze infezioni e laparocele, di permettere la possibilità di ampliare il taglio in corso di intervento, se necessario.
Vantaggi della laparotomia rispetto alla laparoscopia:
- tempi operatori per gli interventi più complessi sono generalmente più corti;
- più semplice da eseguire;
- rapida (importante in caso di interventi eseguiti in emergenza);
- campo operatorio visualizzabile direttamente;
- possibilità di ampliare il taglio in corso di intervento, se necessario;
- il costo delle attrezzature determina un costo sanitario vantaggioso.
Svantaggi della laparotomia rispetto alla laparoscopia:
- invasività chirurgica decisamente superiore;
- tempi di recupero più lunghi;
- dolore più elevato;
- degenza in ospedale più lunga;
- complicanze aumentate;
- maggiori cicatrici;
- morbilità e la mortalità postoperatorie sono in alcuni casi superiori (ma non significativamente) alla laparoscopia;
- i tempi di recupero maggiori determinano un costo sociale svantaggioso (il paziente torna a lavorare più tardi).
Leggi anche: Laparoscopia addominale, ginecologica, anestesia, rischi, convalescenza
Laparotomia ginecologica
Tutte le tecniche chirurgiche ginecologiche che prevedono una incisione della parete addominale, rientrano nel settore della chirurgia ginecologica laparotomica. La laparotomia ginecologica prevede una incisione che varia tra i 10 e i 15 cm. Il taglio può essere trasversale, quindi orizzontale, oppure longitudinale, quindi verticale dal pube fino talvolta l’ombelico e oltre.
Quando preferire l’approccio laparotomico a quello vaginale o laparoscopico?
L’approccio laparotomico viene proposto quando quello laparoscopico (tramite piccole incisioni addominali) e quello vaginale (che utilizza la vagina come accesso alla cavità addominale, senza incisioni) sono sconsigliati. Questi ultimi sebbene offrano molti potenziali benefici alla donna in termini di minori complicanze, una degenza ospedaliera e una convalescenza più rapide, presentano in alcune situazioni specifiche qualche svantaggio. La chirurgia vaginale prevede spazi di lavoro piuttosto ristretti che rendono difficoltosa una visualizzazione ottimale degli organi contenuti nelle pelvi. Questo approccio chirurgico è controindicato quando l’arco pubico è molto ristretto, se sono presenti aderenze determinate da interventi pregressi (come ad esempio il taglio cesareo) e se sono presenti severe endometriosi o neoplasie avanzate o non localizzate che necessitano di procedure più estese che prevedono anche la rimozione dei linfonodi.
La tecnica laparoscopica viene indicata in interventi poco complessi e limitati nella durata, specie se l’operazione NON è in urgenza. Questa tecnica infatti presenta caratteristiche che possono renderla meno precisa, rapida ed accurata rispetto alla tradizionale laparotomia come una visione bidimensionale e non tridimensionale, una manovrabilità degli strumenti chirurgici più difficoltosa e ridotta e la necessità di esperienza con questo tipo di tecnica.
Anestesia
La chirurgia laparotomica prevede quasi sempre l’esecuzione di una anestesia generale.
Quali interventi sono possibili?
La chirurgia laparotomica consente di raggiungere in modo ottimale tutti gli organi pelvici e addominali, quindi può essere usato virtualmente in qualsiasi tipo di intervento relativo a tali zone. L’approccio laparotomico viene di norma seguito in caso di:
- neoplasie ginecologiche;
- tumori della cervice uterina, dell’ovaio e dell’endometrio;
- cesareo;
- miomectomie;
- isterectomia;
- asportazione di cisti ovariche;
- interventi ricostruttivi per malformazioni dell’apparato genitale.
Quando si preferisce la laparotomia ginecologica?
La scelta di effettuare la tecnica addominale piuttosto che quella vaginale o laparoscopica, viene effettuata di solito quando:
- nei casi in cui sia necessario intervenire con urgenza e rapidità;
- quando sono presenti patologie traumatiche del basso e alto ventre o patologie neoplastiche, nell’addome acuto e nei casi di diagnosi dubbia per cui diventa necessario che l’organo interessato e tutta la cavità addominale offrano una esposizione ottimale;
- nei casi in cui sono probabili complicanze intra-operatorie, anomalie anatomiche o della posizione dell’organo causate dalla patologia di base, per cui può rendersi necessario in fase di intervento ampliare il taglio;
- quando è necessario rispettare e tutelare le strutture vascolari e nervose;
- quando è necessario evitare complicanze post-operatorie quali infezioni, deiscenza della ferita, laparocele e dolori connessi, questo grazie alla relativa semplicità della ricostruzione rispetto alle tecnica vaginale e a quella laparoscopica;
- nel caso in cui il chirurgo abbia maggior esperienza con questa tecnica rispetto alle altre.
I rischi della laparotomia sono quelli “classici” della chirurgia in generale: lesioni, infezioni ed emorragie. I tempi operatori di una laparotomia sono di solito più brevi rispetto ad una laparoscopia, tuttavia i tempi di recupero posti-ntervento di una laparotomia sono più lunghi.
Convalescenza post laparotomia ginecologica
Nelle ore che seguono una laparotomia ginecologica, non deve preoccupare la presenza di un lieve dolore e fastidio alle zone operate, che tenderà spontaneamente a sparire nei giorni successivi all’intervento. Un’altra possibile conseguenza è la comparsa di alcune perdite ematiche dalla vagina: ciò non deve destare particolari preoccupazioni poiché esse regrediranno spontaneamente nell’arco di pochi giorni. E’ preferibile osservari riposo ed evitare sforzi acuti e/o prolungati. In caso di dolori intensi o elevate perdite ematiche, consultate immediatamente un medico.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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