Con prolasso rettale ci si riferisce ad una condizione medica in cui le pareti rettali fuoriescono dall’ano e diventano visibili all’esterno del corpo.
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Diffusione
E’ diffuso soprattutto dai 60 anni in poi, specie tra le donne. Negli uomini tende a presentarsi in età più giovane rispetto alle donne, anche intorno ai 30 anni. Visto che molti dei pazienti che soffrono di prolasso rettale sono anziani che tendono a non parlare del problema, si presume che la prevalenza sia sottostimata. Può coinvolgere anche i bambini, anche se meno frequentemente.
Classificazione
Ci sono tre condizioni principali che ricadono sotto il nome di prolasso rettale:
- prolasso rettale completo: la parete del retto in toto fuoriesce dall’orifizio anale;
- prolasso mucoso (o “mucosale”): fuoriesce solo la mucosa rettale e non l’intera parete, ciò si verifica soprattutto nelle emorroidi non trattate e/o di vecchia data;
- intussuscezione interna: caratterizzata da un prolasso completo o mucoso che però non fuoriesce dall’ano, in pratica il retto collassa ma non esce all’esterno.
Cause e fattori di rischio
Il prolasso rettale è causato dall’indebolimento dei legamenti e dei muscoli che sostengono il retto nella sua posizione naturale. Nella maggioranza delle persone, lo sfintere anale è debole. Il prolasso rettale può essere associato alle seguenti condizioni:
- età avanzata;
- stipsi prolungata;
- diarrea;
- sforzi prolungati durante la defecazione;
- ricevere sesso anale;
- elevati carichi da elminti gastrointestinali;
- stress da gravidanza e puerperio;
- interventi chirurgici precedenti;
- fibrosi cistica;
- BPCO;
- tosse frequente;
- paralisi sfinterica.
Condizioni e patologie predisponenti sono anche:
- gravidanza;
- ipertrofia prostatica benigna;
- obesità;
- malattie del pavimento pelvico;
- infestazioni da parassiti come amebiasi e schistosomiasi.
Progressione
Lo stato del prolasso rettale, un tipo di ernia rettale, subisce la seguente progressione: inizia con il prolasso durante i movimenti intestinali, attraverso manovre di Valsalva (starnuti, violenti colpi di tosse, singhiozzi e così via), quindi attraverso le attività quotidiane (come camminare), e infine può diventare cronica, cessando di ritornare alla sua naturale sede.
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Terapia
Il prolasso rettale parziale può essere trattato indirettamente curando la stitichezza attraverso farmaci e dieta ricca in fibre, o comunque curando/limitando qualsiasi condizione o patologia che causa direttamente o indirettamente il prolasso, ad esempio diminuendo di peso se il paziente è obeso.
Il trattamento del prolasso rettale completo, negli adulti, è invece chirurgico. Le tecniche chirurgiche sono numerose, ma possono essere essenzialmente divise in due grandi famiglie: addominale e perineale.
- Chirurgia addominale – per pazienti giovani, ma è più pericolosa quando eseguita con tecnica aperta mentre oggi la chirurgia laparoscopica consente risultati sicuri anche in pazienti anziani:
- Resezione anteriore;
- Rettopessi con protesi Marlex;
- Rettopessi con sutura;
- Rettopessi resettiva;
- Chirurgia perineale – spesso preferita in pazienti anziani, e meno pericolosa di quella addominale:
- Accerchiamento anale;
- Mucosectomia secondo Delorme;
- Rettosigmoidectomia perineale secondo Altemeier;
- Emorroidectomia;
- I bambini sono trattati attraverso la cauterizzazione lineare.
La chirurgia robotica è stata introdotta come opzione di trattamento e si sta rapidamente diffondendo, anche se ancora non è diffusa in tutti gli ospedali.
Prolasso rettale: ginnastica
In alcuni casi alcuni esercizi usati per trattare l’incontinenza fecale, possono essere utili nelle fasi iniziali del prolasso rettale, per impedirne la progressione. Siediti, stai in piedi o sdraiato con le ginocchia leggermente aperte. Lentamente stringi e spingi in alto i muscoli dello sfintere anale più forte che puoi. Tieni stretto per almeno 5 secondi, poi rilassati per almeno 10 secondi. Ripeti la contrazione almeno 5 volte, se possibile anche 8 o 10. Conclusa la prima serie, fai una pausa di un paio di minuti per poi eseguire nuovamente la serie per almeno 4 o 5 volte.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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