Megacolon: cure, dieta, disturbi, diagnosi, alimentazione, terapia

MEDICINA ONLINE INTESTINO CLISMA OPACO BARIO LIQUIDO MEZZO DI CONTRASTO CRASSO ILEO CIECO APPENDICE ASCENDENTE TRASVERSO DISCENDENTE SIGMA RETTO ANO COLONSCOPIA RETTOSCOPIA SIGMOIDOSCOPIA TUMORE ANOSCOPIA PANCOLONSCOPIACon megacolon ci si riferisce ad una malformazione dilatativa congenita o acquisita del colon causata da anomalie congenite, da fattori batterici o da intossicazione da farmaci. Esistono anche forme psicosomatiche, specie del sesso femminile in età adulta o senile. Il megacolon determina la comparsa di diarrea, stipsi, debolezza, addome pieno di liquidi e aria, meteorismo. Il trattamento in alcuni casi è chirurgico.

Cause e patogenesi

Viene causato da una atonia e restringimento di un tratto colico ipertrofico e privo di peristalsi. Ne consegue la dilatazione del tratto colico precedente. In caso di malattia congenita il tratto ipertrofico è solitamente il retto-sigma, mentre negli altri casi è massivamente il tratto discendente ed il sigma. Questo avviene in quanto l’ultimo tratto intestinale è quello nel quale avviene l’assorbimento dei liquidi ed in caso di tossine o batteri questi riescono a precipitare all’interno e danneggiare i gangli. I micobatteri creano una infiltrazione della sottomucosa e lamina propria di macrofagi infarciti dello stesso patogeno. Talune volte il quadro clinico è simile al morbo di Whipple. Questo causa un allungamento del sigma o del tratto discendente con dilatazione del tratto ascendente di oltre 8 cm negli adulti e 6,5 cm nei bambini per il tratto traverso di 6 cm per gli adulti. Laddove la larghezza massima del tratto colico raggiunga o superi i 10 cm è opportuna una urgente valutazione clinica per escludere il rischio della rottura diastatica del colon.

Tipologia

Gli esami radiologici del clisma opaco mettono in evidenza la morfologia, la manometria la funzionalità. Insieme definiscono la condizione morfologico-funzionale del megacolon. Oltre alla tipologia particolare chiamata megacolon tossico, (che deriva solitamente dalla colite ulcerosa), lo stato morboso si divide in congenito e acquisito.

Megacolon genetico o Morbo di Hirschsprung

Si riscontra alla nascita per ritardo nella emissione del meconio. La causa è la mancanza dei gangli del retto o del retto sigma. Dai referti del RX Clisma opaco solitamente il colon discendente appare dilatato. La manometria anorettale rileva l’assenza del riflesso inibitore. Porta sovente la morte del nascituro entro i primi mesi di vita.

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Megacolon tossico

E’ la forma più pericolosa dove si mostra setticemia ed è mortale. È legata all’assunzione di farmaci oppure è una delle complicanze più temibili della rettocolite ulcerosa malattia quest’ultima senza una eziologia ad oggi ben definita e legata a fattori genetici o infettivi.

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Megacolon virale/batterico

Oltre alla tubercolosi intestinale (che può provocare una stenosi a “manicotto” del discendente e sigma), vari tipi di microrganismi possono determinare megacolon, tra cui:

  • Salmonella;
  • Shigella;
  • Campylobacter;
  • Yersinia;
  • Clostridium difficile;
  • Entamoeba;
  • Cytomegalovirus.

Megacolon acquisito

Molte sono le cause di questa manifestazione:

  • amiloidosi;
  • morbo di Crohn;
  • stipsi cronica;
  • sclerosi multipla;
  • rettocolite ulcerosa.

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Sintomi e segni

Fra i sintomi che essa manifesta vi sono diarrea o anche stipsi, debolezza, addome pieno di liquidi e aria, meteorismo, eruttazione, tachicardia, difficoltà ad inspirare (per il fatto che l’addome è occupato dal colon), dolori addominali, reflusso esofageo o vomito, crisi allergiche, debolezza, ed altri con intensità proporzionale alla carica batterica ingerita.

Diagnosi

Il referto è radiologico e può avvenire con RX digerente completo, che mostra l’intestino con riempimento basale (Il mezzo di contrasto viene ingerito) evidenziandone la morfologia così come avviene con l’alimentazione, oppure con clisma opaco che mostra in disegno colico espanso (si effettua insuflazione il mezzo di contrasto dal retto). Fra le due la prima è meno definita ma mostra l’effettiva morfologia basale colica, mentre la seconda definisce meglio il colon e ne fornisce un’immagine dilatata. Se sussistono i requisiti (dilatazione ed allungamento colico) la manometria colica delle 24 ore è utile a definire il megacolon (virale o tossico). In tal caso si rileva un tratto atonico che spesso è il sigma o il discendente ed il tratto precedente ha elevata pressione basale. In caso di sospetto megacolon agangliare (Megacolon genetico o morbo di Hirschsprung) si referta con la manometria anorettale che evidenzia la mancanza del riflesso inibitore.

Terapia

La terapia specifica del megacolon è subordinata alla causa che l’ha determinato, genetica-tossica o micobatterica. Il trattamento mira a ridurre la distensione del colon per prevenir la sua perforazione, tramite aspirazione attraverso sondino naso-gastrico e sonda rettale. L’alimentazione per bocca è sospesa per evitare l’introduzione di aria ed alimenti, venendo sostituita dalla nutrizione enterale.
I lassativi ed i clisteri evacuativi possono essere vantaggiosi o svantaggiosi a seconda dei casi: ad esempio possono essere utili per prevenire la comparsa di megacolon da fecalomi, ma sono controindicati in presenza di megacolon tossico o severa distensione acuta.
Tra i farmaci usati per la cura del megacolon, vi sono:

  • corticosteroidi: sopprimono l’infiammazione quando il megacolon tossico è provocato da una malattia infiammatoria intestinale;
  • antibiotici ad ampio spettro: possono essere utilizzati per prevenire la sepsi o nel trattamento di un megacolon tossico dipendente da infezioni. E’ somministrato per endovena e non per os;
  • farmaci che stimolano la peristalsi, come neostigmina usata nella sindrome di Ogilvie.

Sono contemporaneamente sospesi tutti quei farmaci che possono ridurre la motilità del colon, come narcotici, antidiarroici, anticolinergici ed antagonisti dei canali del calcio. In alcuni soggetti il trattamento è di tipo chirurgico, si necessita di colostomia con successiva resezione della parte malata.

Dieta

Il paziente dovrà intraprendere una dieta dove siano eliminati fritti, carni, lardo, strutto, panna, formaggi grassi e fermentati e tutto ciò che è difficile da digerire. E’ importante non esagerare con le fibre contenute in cereali integrali e limitare verdura e frutta perché, contrariamente a quello che si crede, un eccesso di fibre può peggiorare la stitichezza. Meglio comunque consumare la frutta lontano dai pasti e in piccole porzioni per volta. Mele e pere di stagione, ananas fresco, fichi freschi, prugne secche, fichi secchi e datteri. Importante infine un elevato apporto di acqua.

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