Le “ragadi” sono ulcerazioni lineari della pelle o delle mucose, simili a piccoli taglietti, che tendono a cicatrizzare con difficoltà, divenendo spesso croniche. La ragade è caratterizzata da un andamento lineare e profondo nel connettivo dei tessuti colpiti, causata da un errato ripiegamento della mucosa stessa, da un’infezione o dalla scialorrea. Possono formarsi in varie zone del corpo, tra cui:
- angoli della bocca;
- dietro l’orecchio;
- intorno al capezzolo (durante l’allattamento);
- nella regione anale (ragade anale).
In particolare quando si manifesta nell’orifizio anale, si avverte, quale complicazione collaterale, l’ipertono dello sfintere, consistente in uno stato doloroso e indurito dei fasci muscolari che circondano l’ano e che governano l’espulsione delle feci (defecazione). Proprio per l’estrema diffusione e l’importanza dei sintomi correlati, oggi ci occuperemo in particolare della ragade anale.
Ragade anale
Una ragade anale è una piccola lacerazione, simile ad una ferita, che si verifica nella mucosa interna dell’ano e che produce principalmente:
- dolore molto intenso soprattutto durante la defecazione;
- sanguinamento;
- contrattura anale.
Può colpire a qualsiasi età, ma è frequente in età pediatrica. È causata dal passaggio di feci più dure e grandi che provocano una abrasione o una lacerazione nel tessuto interno dell’ano, per tale motivo spesso è associata a stitichezza (e di conseguenza ad una alimentazione povera di fibre) che determina accumulo di feci il quale sottopone i tessuti anali a una pressione tale da provocare lesioni. Cronicamente la presenza di una ragade, può indurre nel paziente una vera paura delle defecazione, durante la quale generalmente si avverte un peggioramento dei sintomi: tale paura può condizionare la persona, che – evitando di defecare – peggiora la stipsi, che a sua volta peggiora la ragade, in un vero e proprio circolo vizioso. La stipsi è quindi contemporaneamente fattore di rischio, causa e complicanza di una ragade.
Cause
La causa delle ragadi anali è il cronicizzarsi di una defecazione resa difficile a causa della durezza e/o grandezza delle feci, aggravata dalla stitichezza. Spesso la ragade anale si accompagna alle emorroidi interne e/o esterne, ma anche ad alcune malattie croniche intestinali (come rettocolite ulcerosa o morbo di Crohn) ed alla diarrea cronica e tende a verificarsi maggiormente in gravidanza o dopo il parto.
Sintomi
La ragade anale si manifesta con un bruciore o un dolore molto acuto, che peggiora durante la defecazione. Si parla di una sindrome dolorosa in tre tempi, al passaggio delle feci, seguito da un’attenuazione e, nuovamente, nelle ore successive. Altri sintomi e segni sono:
- sanguinamento con sangue rosso vivo che “vernicia” il cilindro fecale;
- contrattura anale;
- lesione che corrisponde alla ragade;
- prurito anale;
- infiammazione;
- rossore;
- sensazione di corpo estraneo interno-esterno all’ano;
- paura di defecare per timore di provare dolore.
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La contrattura anale è il segno dello spasmo sfinterico: in alcuni pazienti la contrattura può essere talmente marcata da ostacolare perfino l’esame proctologico. Nelle forme croniche invece è moderata o apparentemente assente, ma è facilmente evidenziabile dal medico.
Caratteristiche della ragade
La ragade è una lesione tipicamente ovalare, a forma di racchetta, con una estremità arrotondata esterna spesso accompagnata da una marisca chiamata “emorroide sentinella”. In genere, ma non sempre, è una lesione unica, sita in prossimità della commissura posteriore, con bordi variabili in relazione all’età della ragade. La ragade può sanguinare, specie durante la defecazione.
Diagnosi
La diagnosi viene effettuata durante la visita proctologica: nella maggioranza dei casi è sufficiente la semplice ispezione, con o senza anoscopia.
Terapia
Attualmente non esiste alcun trattamento medico efficace nella cura di una ragade anale: l’unica reale possibilità è la sfinterotomia che consiste nella resezione chirurgica dello sfintere anale interno fino alla linea pettinea.
Rischi e complicanze
Una ragade può complicarsi con una sovrainfezione che può peggiorare il quadro clinico. L’infezione acuta, determinata da batteri piogeni, causa la sottominatura dei bordi ulcerosi formando piccoli ascessi che possono formare a pochi centimetri di distanza, con evidenti secrezioni di pus (edema infiammatorio purulento). Per approfondire: Fistola anale e ascesso: sintomi, intervento, cura, immagini
La stipsi cronica, può determinare la formazione di fecaloma e di blocchi intestinali, inoltre può determinare un aumento del rischio di cancro al colon-retto. Per approfondire, leggi anche:
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Prevenzione
La prevenzione della ragade anale si attua attraverso uno stile di vita sano che consiste in una dieta equilibrata, ricca di fibre e liquidi, e in attività fisica moderata e regolare, evitando sovrappeso e obesità. Nei bambini è necessario tenere la parte pulita e fresca, cambiando i pannolini con frequenza.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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