L’esame più importante nello studio dei noduli tiroidei, dopo che sono stati individuati dal medico grazie alla palpazione della ghiandola, è l’ecografia della tiroide, meglio se con colordoppler, che permette di ottenere un’immagine della tiroide e valuta con precisione le dimensioni dei noduli, la loro struttura (solida o liquida o mista), la presenza di micro calcificazioni, le caratteristiche dei margini nodulari ed il loro grado di vascolarizzazione. Una indagine estremamente utile da affiancare all’ecografia, è la scintigrafia tiroidea, che permette di definire le caratteristiche del nodulo in base alla sua attività endocrina e permette di distinguere noduli “caldi” da noduli “freddi”, aiutando enormemente il medico nella formulazione di una diagnosi:
- nodulo caldo (iperfunzionante): indica che le cellule sono iperattive, cioè producono più ormoni tiroidei rispetto alle aree limitrofe, poiché riescono ad accumulare una maggior quantità di iodio radioattivo, fatto evidente durante la scansione. L’area iperfunzionante è chiaramente evidenziata dalla scintigrafia tiroidea con un maggior contrasto rispetto alle regioni tiroidee circostanti. I noduli caldi sono di solito benigni (adenoma tossico di Plummer), sebbene in rari casi è possibile osservare dei tumori tiroidei captanti il radiofarmaco.
- nodulo freddo (ipofunzionante): indica che le cellule sono ipoattive rispetto alle zone limitrofe. L’area ipofunzionante è evidenziata dalla scintigrafia con un minor contrasto rispetto alle regioni tiroidee circostanti. I noduli freddi sono di solito adenomi non funzionanti, aree necrotiche o emorragiche, raccolte di colloide, focolati di tiroidite, metastasi a distanza di altre neoplasie o anche carcinomi tiroidei. Questo tipo di noduli rappresentano l’80% del totale.
Poiché il quadro scintigrafico può sottendere a numerosi quadri istopatologici è necessario approfondire la natura reale del reperto mediante esame citologico del nodulo stesso effettuato dal patologo su campione di agoaspirato tiroideo: la scintigrafia tiroidea, nella diagnosi differenziale fra noduli benigni e maligni, presenta infatti sensibilità elevata, ma bassa specificità.
Per approfondire, leggi: Scintigrafia tiroidea: risultati, captazione, noduli, costo
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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