Uretrorragia: cause, da catetere, da trauma, femminile, cura e trattamento

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA CATETERE URINARIO VESCICALE URINA URETRA FOLEY NELATON MERCIER COUVELAIRE TIEMANN DUFOUR CATETERISMO CALOBRO MINURE PERMANENZA DOLORE FA MALE UOMO DONNACon “uretrorragia in medicina si intende l’emissione di sangue dall’uretra, indipendente dalla minzione, il che differenzia l’uretrorragia dall’ematuria, in cui il sangue fuoriesce dall’uretra mescolato all’urina durante la minzione. Si manifesta spesso nelle donne adulte, nei pazienti con catetere vescicale e nei maschi in età prepuberale. Il sanguinamento uretrale può associarsi – in base alla patologia a monte che lo ha determinato – ad altri sintomi e segni come bruciore durante la minzione, ritenzione urinaria e torbidità dell’urina. L’uretrorragia è generalmente transitoria ed autolimitante, ma in alcuni casi può recidivare e diventare cronica: in questo caso è il campanello d’allarme della presenza di una patologia che potrebbe anche essere grave, quindi deve essere indagata e curata tempestivamente.

Cause e fattori di rischio

L’uretrorragia può essere determinata o comunque favorita da varie condizioni e patologie, tra cui:

  • calcolosi vescicale ed uretrale;
  • uretrite;
  • prostatite;
  • cistite;
  • infezioni come papillomi o condilomi;
  • ipertrofia prostatica benigna;
  • cancro alla prostata; cancro alla vescica;
  • emorragia;
  • stenosi dell’uretra;
  • lesioni da traumi;
  • lesioni da catetere;
  • lesioni da procedure diagnostiche (ad esempio cistoscopia) e terapeutiche (ad esempio resezione vescicale transuretrale TURB).

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Uretrorragia femminile

Nella donna l’uretrorragia è frequentemente conseguenza della dilatazione del plesso venoso periuretrale (caruncola uretrale) o della presenza di un diverticolo nell’uretra (siringocele).

Sintomi e segni correlati

La presenza di uretrorragia è – nella maggioranza dei casi – il sintomo (anche se è più corretto parlare di “segno”) di una patologia. Alla presenza di sanguinamento uretrale, a seconda della causa a monte che l’ha determinato, possono associarsi varie tipologie di sintomi e segni diversi. Ad esempio se si verifica in un paziente con cistouretrite, i sintomi correlati saranno appunto quelli di una infiammazione di vescica ed uretra, se si verifica in un paziente con ipertrofia prostatica, i sintomi saranno quelli di una patologia prostatica e così via, con quadri clinici estremamente diversi in base alla patologia specifica a monte che ha determinato la presenza di sanguinamento. Tuttavia praticamente in quasi tutti i casi, a prescindere dalla causa, sono frequentemente correlati alcuni segni e sintomi, tra cui:

  • presenza di macchie di sangue nell’abbigliamento intimo dopo lo svuotamento vescicale;
  • presenza di piccoli coaguli di sangue che fuoriescono dall’uretra;
  • dolore a fianco, addome o inguine;
  • malessere generale;
  • astenia (stanchezza).

Sintomi e segni a volte correlati con il sanguinamento uretrale, sono:

  • oliguria: eliminazione nelle 24 ore di una quantità di urina inferiore a 400 ml;
  • anuria: sospensione quasi totale della emissione di urina, con diuresi inferiore a 100 ml nelle 24 ore;
  • poliuria: eliminazione nelle 24 ore di una quantità di urina superiore a 2000 ml (2500 ml o 3000 ml secondo alcune fonti);
  • pollachiuria: emissione con elevata frequenza (a meno di 4 ore di distanza) di piccole quantità di urina;
  • ematuria: presenza macroscopica di sangue nelle urine;
  • emazie: presenza di sangue microscopicamente visibile;
  • nicturia: ripetuto bisogno di urinare durante il riposo notturno;
  • enuresi: perdita involontaria di urina durante la notte;
  • disuria: difficoltà ad urinare;
  • stranguria: dolore e bruciore durante la minzione;
  • leucocituria: presenza di globuli bianchi nelle urine in concentrazione anomala;
  • batteriuria: emissione di batteri con l’urina;
  • proteinuria: presenza di proteine nelle urine;
  • glicosuria (o mellituria): presenza nelle urine di zuccheri: glucosio, galattosio, fruttosio, lattosio e pentosi;
  • ritenzione urinaria (o iscùria): accumulo di urina nella vescica, come conseguenza dell’incapacità – parziale o totale – della vescica di svuotarsi;
  • incontinenza urinaria: incapacità di trattenere l’urina che porta a perdita involontaria di urina;
  • colica renale: dolore acuto intermittente provocato dal tentativo spasmodico dell’organismo di rimuovere un calcolo che ostruisce il deflusso delle urine;
  • tenesmo vescicale: contrazione spasmodica e dolorosa, dello sfintere vescicale accompagnata da pressione e fastidio in regione uretrale o sovrapubica e stimolo minzionale urgente, con emissione minima di urina. Anche subito dopo aver urinato, il paziente avverte ancora lo stimolo di urinare ma nel tentativo di minzione spesso non riesce ad emettere urina;
  • urine torbide: segno di probabile infezione lungo le vie urinarie.

Non tutti questi segni e sintomi sono necessariamente presenti nello stesso momento.

Diagnosi

Per diagnosticare la presenza di sanguinamento uretrale e, soprattutto, determinare la patologia a monte che ha determinato tale presenza, il medico utilizza vari strumenti diagnostici:

Non tutti gli esami sono sempre necessari per raggiungere la diagnosi, anzi, nella maggioranza dei casi molte di tali indagini non sono necessarie, a meno che l’emorragia non sia copiosa e/o ricorrente e/o persistente.

Terapia

Non esiste una cura unica che vada bene in tutti i casi. La terapia di una uretrorragia dipende dalla patologia a monte che l’ha determinata: solo dopo che il medico avrà identificato la causa specifica, sarà in grado di impostare una terapia efficace. Se ad esempio la causa è una infezione batterica, la terapia probabilmente includerà antibiotici; se la causa è un cancro prostatico, la terapia sarà chirurgica, e così via.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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