Con “batteriuria” in medicina si intende la presenza di batteri nelle urine.
Valori normali e patologici
Valori normali sono inferiori a 105 per ml di urina; valori patologici sono superiori a 105 per ml di urina, tuttavia, se il prelievo è avvenuto per via percutanea mediante ago sterile, si considera positivo anche il campione che presenta una concentrazione batterica inferiore di tale valore. Se il prelievo non è avvenuto per via percutanea e:
- il risultato è positivo ma il paziente è asintomatico, ciò potrebbe indicare sia la presenza di una patologia, ma anche una possibile contaminazione batterica dovuta ad errori del metodo di raccolta;
- il risultato è positivo ed il paziente è sintomatico, il campione è da considerarsi attendibile e patologico.
Una batteriuria può essere:
- asintomatica: necessita di trattamento solo nelle gravide e nei bambini in caso di ostruzione prostatica. Il 30% delle donne incinte con batteriuria asintomatica non trattata sviluppano, durante la gravidanza, una pielonefrite acuta;
- sintomatica: generalmente determinata da infezione urinaria, sempre accompagnata da leucocituria (tranne i casi di leucocituria asettica). Un’infezione dell’uretra è da distinguersi da un’infezione delle alte vie urinarie, data la sterilità di queste per rapporto all’abbondante flora presente nel meato uretrale esterno.
Cause
Le possibili cause della presenza di leucociti nelle urine, possono essere:
- infezioni delle vie urinarie (cistiti ed uretriti);
- infezioni ai reni;
- prostatite;
- gravidanza;
- glomerulonefrite;
- pielonefrite cronica;
- infezioni ai genitali;
- lesioni del tratto urinario;
- cancro della prostata;
- cancro vescicale;
- balanite (infiammazione del glande del pene);
- traumi;
- lupus eritematoso sistemico (LES);
- intervento chirurgico;
- calcoli vescicali, ureterali e uretrali;
- catetere vescicale.
In caso di manovre strumentali e chirurgiche, il rischio di infezione urinaria nosocomiale acquisita è elevata, e sale a circa il 4% al giorno in caso di catetere vescicale transuretrale.
Sintomi e segni associati
La batteriuria stessa è – spesso – il sintomo di una patologia, specie se è cronica. Ad essa, a seconda della causa a monte che l’ha determinata, possono associarsi varie tipologie di sintomi diversi anche se non è raro trovare un numero abbastanza elevato di batteri nelle urine di individui totalmente asintomatici, cioè senza alcun segno o sintomo. I sintomi correlati, se presenti, sono quelli specifici della patologia che ha determinato batteriuria: ad esempio se si verifica in un paziente con cistite, i sintomi correlati saranno appunto quelli di una infiammazione vescicale, se si verifica in un paziente con iperplasia prostatica, i sintomi saranno quelli di una patologia prostatica e così via, con quadri clinici estremamente diversi in base alla patologia specifica a monte che l’ha determinata, tuttavia praticamente quasi tutte le batteriurie – a prescindere dalla causa – sono frequentemente correlate ad alcuni segni e sintomi, tra cui:
- febbre;
- brividi;
- vomito;
- malessere generale;
- urine maleodoranti;
- secrezioni uretrali;
- disuria: difficoltà ad urinare;
- leucocituria: presenza di globuli bianchi nelle urine in concentrazione anomala;
- ematuria: presenza macroscopica di sangue nelle urine;
- emazie: presenza di sangue microscopicamente visibile;
- stranguria: dolore durante la minzione;
- tenesmo vescicale: contrazione spasmodica e dolorosa, dello sfintere vescicale accompagnata da pressione e fastidio in regione uretrale o sovrapubica e stimolo minzionale urgente, con emissione minima di urina. Anche subito dopo aver urinato, il paziente avverte ancora lo stimolo di urinare ma nel tentativo di minzione spesso non riesce ad emettere urina;
- urine torbide: segno di probabile infezione lungo le vie urinarie;
- colica renale: dolore acuto intermittente provocato dal tentativo spasmodico dell’organismo di rimuovere un calcolo che ostruisce il deflusso delle urine;
- oliguria: eliminazione nelle 24 ore di una quantità di urina inferiore a 400 ml;
- anuria: sospensione quasi totale della emissione di urina, con diuresi inferiore a 100 ml nelle 24 ore;
- pollachiuria: emissione con elevata frequenza (a meno di 4 ore di distanza) di piccole quantità di urina;
- uretrorragia: emissione di sangue dall’uretra, indipendente dalla minzione;
- nicturia: ripetuto bisogno di urinare durante il riposo notturno;
- enuresi: perdita involontaria di urina durante la notte;
- proteinuria: presenza di proteine nelle urine;
- glicosuria (o mellituria): presenza nelle urine di zuccheri: glucosio, galattosio, fruttosio, lattosio e pentosi;
- piuria: presenza di pus nelle urine;
- ritenzione urinaria (o iscùria): accumulo di urina nella vescica, come conseguenza dell’incapacità – parziale o totale – della vescica di svuotarsi;
- incontinenza urinaria: incapacità di trattenere l’urina che porta a perdita involontaria di urina;
- urgenza minzionale: improvviso ed insopportabile bisogno di urinare con urgenza, spesso associato a difficoltà a ritenere l’urina e perdita involontaria di alcune gocce di urina;
- svuotamento incompleto: dopo aver urinato, è la sensazione che la vescica non sia stata del tutto svuotata;
- gocciolamento post-minzionale: perdita di alcune gocce di urina che si verifica subito dopo aver urinato.
Non tutti questi segni e sintomi sono necessariamente presenti.
Caratteristiche dell’urina
In caso di batteriuria il getto dell’urina può essere normale o – più spesso – modificato rispetto al normale, essendo spesso “sottile”, intermittente o a gocce. In molti casi l’urina emessa è poca o comunque minore alle aspettative, visto l’urgenza che spesso precede la minzione. L’urina è frequentemente schiumosa (torbida) a corroborare l’ipotesi di una infezione e mentre viene emessa può essere avvertito un bruciore lungo il decorso delle vie urinarie e/o un peso a livello del basso addome e del pube. Nell’urina saranno riscontrati probabilmente anche: emazie, cilindri, cellule epiteliali, leucociti e sedimenti minerali.
Diagnosi
Per diagnosticare una batteriuria e, soprattutto, determinare la patologia a monte che l’ha determinata, il medico si può servire dell’osservazione di un campione di urina al microscopio effettuata in laboratorio, oltre a vari strumenti diagnostici, tra cui:
- anamnesi (raccolta dei dati del paziente);
- esame obiettivo (visita vera e propria con, ad esempio palpazione dell’addome ed ispezione dei genitali);
- ecografia renale;
- ecografia transrettale della prostata;
- PSA;
- esplorazione digitale rettale della prostata;
- esame del sangue (emocromo);
- VES;
- esame delle urine;
- esame per valutare la funzionalità renale;
- clearance della creatinina;
- azotemia;
- cistoscopia;
- cistografia;
- biopsia della prostata;
- biopsia renale;
- radiografia, TAC e/o risonanza magnetica;
- test genetici;
- uro-TAC;
- scintigrafia;
- uroflussometria;
- urinocultura e antibiogramma.
Non tutti gli esami sono sempre necessari per raggiungere la diagnosi.
Quando andare dal medico?
Una batteriuria lieve, transitoria, non correlata a segni o sintomi particolari (non significativa), in un individuo adulto non gravido, non deve destare allarmismi e potrebbe risolversi da sé. Una batteriuria elevata, cronica e/o correlata ad altri sintomi, necessita invece di valutazione medica, perché potrebbe essere la spia di malattie, anche gravi.
Terapia
Non esiste una cura unica che vada bene in tutti i casi di batteriuria; la terapia dipende dalla patologia a monte che l’ha determinata: solo dopo che il medico avrà identificato la causa specifica, sarà in grado di impostare una terapia efficace. Se ad esempio la causa è riconducibile ad una infezione batterica, la terapia probabilmente includerà antibiotici; se la causa è un cancro prostatico, la terapia sarà chirurgica, e così via.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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