Paratormone: cos’è, alto, basso, cause, valori normali e patologici

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA TIROIDE PARATIROIDI GHIANDOLA ENDOCRINA ORMONI T3 T4 CALCITONINA PARATORMONE PTH CALCIO METABOLISMOIl paratormone (anche chiamato paratirina, ormone paratiroideo o PTH) è un polipeptide a catena singola formato da 84 amminoacidi sintetizzato dalle ghiandole paratiroidi: esercita il controllo del metabolismo del calcio regolandone l’assorbimento nell’intestino tenue e il riassorbimento a livello renale (assieme allo ione magnesio). Il calcio è importante non solo per la salute delle ossa ma anche per la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione muscolare, la secrezione ormonale e altre reazioni chimiche ed enzimatiche.

Fisiologia

In presenza di una riduzione della concentrazione di calcio nel sangue (ipocalcemia) l’ormone aumenta la mobilizzazione del calcio dall’osso intervenendo sugli osteoblasti (direttamente) e sugli osteoclasti (indirettamente). Sempre a seguito dell’ipocalcemia, il paratormone stimola a livello renale il metabolismo del calcidiolo (anche noto come calcifediolo o 25-idrossicolecalciferolo) nella forma attiva di questa sostanza, il calcitriolo (o 1,25-diidrossicolecalciferolo, la forma attiva della vitamina D3 nell’organismo umano). Le cellule delle ghiandole paratiroidi hanno recettori di membrana per il calcio. Il legame di questi recettori con il calcio attiva una proteina G che causa la formazione di inositolo trifosfato e mobilizzazione di ioni calcio inibendo il rilascio di paratormone (il paratormone viene infatti inibito da alti livelli di calcemia e aumenta quando la calcemia si abbassa). La forma attiva della vitamina D, l’1,25 diidrossicolecalciferolo, inibisce la sintesi del paratormone. Un aumento della concentrazione plasmatica di fosfato abbassa la calcemia e stimola la secrezione di paratormone. A livello renale produce due effetti: il primo di aumentare l’assorbimento di calcio nei tubuli distali e di inibire il riassorbimento di fosfato, il secondo è quello di stimolare l’idrossilazione della vitamina D per formare 1,25 diidrossicolecalciferolo che determina un aumento dell’assorbimento di calcio nell’intestino. A livello osseo agisce sugli osteoblasti e sugli osteoclasti: attiva il riassorbimento dell’osso e favorisce il rilascio di calcio nei fluidi extracellulari; stimolando la formazione di osteoclasti dai loro precursori cellulari del sangue; contemporaneamente impedisce l’apoptosi degli osteoblasti, aumentando così la produzione di matrice ossea.

Perché misurare il paratormone?

L’esame sul paratormone (PTH o PHT) deve essere associato ad altri test diagnostici, come la determinazione dei livelli circolanti di calcio, fosforo e vitamina D. Si ricorre a questi esami in presenza di segni o sintomi che suggeriscano un alterato metabolismo del calcio, per esempio nelle donne in post-menopausa con un quadro di osteopenia o di osteoporosi o in seguito a riscontro incidentale di alterati livelli di calcio. E’ anche utilizzato nei pazienti con insufficienza renale cronica.
Possono essere sottoposti al test pazienti interessati da iperparatiroidismo primitivo iperparatiroidismo secondario, ma anche nei soggetti con ipocalcemia, nel caso di sospetto malfunzionamento delle paratiroidi e quindi ridotti livelli di paratormone circolanti.

Paratormone: come fare a misurarlo?

Per effettuare il test del paratormone è sufficiente prelevare un piccolo quantitativo di sangue dalla vena di un braccio. In laboratorio viene eseguito, poi, il dosaggio, cioè la misurazione della concentrazione della proteina nel campione ematico prelevato.

Come ci si prepara all’esame?

Prima di sottoporsi all’esame, non è necessario osservare il “solito” digiuno di almeno 8-10 ore. Tuttavia, i livelli di PTH variano durante il giorno e possono verificarsi delle fluttuazioni stagionali dovute alla relazione inversa del PTH con la vitamina D. Per questi motivi, l’orario del prelievo dovrebbe essere concordato con il medico curante.

Paratormone: valori normali e patologici

Di norma, le concentrazioni del paratormone nel sangue variano durante il corso della giornata, raggiungendo un picco intorno alle 2:00 del mattino. Tuttavia, l’esame in genere si esegue verso le ore 8:00.
L’intervallo di riferimento varia anche in base al laboratorio che esegue il test ma, in ogni caso, in media si parla di valori elevati quando sono superiori a 7 pmol/L (o 70 pg/mL), considerando come normale l’intervallo compreso tra i 1-7 pmol/L (o 10-70 pg/mL).

Paratormone alto: quali sono le cause?

Le cause di un’elevata presenza di paratormone nel sangue possono essere attribuite a uno scompenso del calcio nell’organismo; per questo motivo, viene prodotto più PTH per controbilanciarne lo squilibrio.
Altre possibili cause di paratormone alto o ipercalcemia possono essere:

  • Iiperparatiroidismo primario (frequentemente causato da un adenoma o un tumore benigno delle paratiroidi);
  • iperparatiroidismo (spesso causato da insufficienza renale o assunzione di farmaci specifici, tra cui rifampicina, fosfati, anticonvulsivanti, steroidi, isoniazide ecc.);
  • carenza di vitamina D;
  • gravidanza;
  • menopausa;
  • trattamenti farmacologici a base di litio.

Per approfondire: Iperparatiroidismo primitivo, secondario normocalcemico, cure, dieta

Paratormone basso: quali sono le cause?

Tra le cause di paratormone basso o ipocalcemia vi possono essere:

  • ipoparatiroidismo (che può essere transitorio, progressivo o persistente);
  • malattie autoimmuni;
  • alti livelli di fosfato;
  • intervento chirurgico di rimozione delle paratiroidi;
  • rimozione chirurgica accidentale durante intervento per rimuovere la tiroide (tiroidectomia).

Per approfondire: Ipoparatiroidismo primitivo, secondario autoimmune, cure

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