Nel nostro organismo sono presenti alcuni sali minerali, in quantità molto piccole e tuttavia necessarie al corretto funzionamento di molti meccanismi fisiologici. Tra questi sali minerali rivestono particolare importanza i macroelementi, cioè quei sali minerali il cui fabbisogno giornaliero supera i 100 mg: il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il potassio, il cloro e lo zolfo.
Il sodio è un elemento essenziale per la crescita e la buona salute dell’uomo.
Contenuto nell’organismo
In un organismo adulto ne troviamo circa 92 grammi, distribuiti soprattutto nei liquidi extracellulari (40%), nel tessuto osseo (43%) – che funge da riserva -, nel connettivo e nella cartilagine. Corrisponde al 0,15% del peso corporeo. È contenuto in forma ionica nel sangue e nei liquidi intracellulari.
Metabolismo del sodio
Il metabolismo del sodio è strettamente correlato con quello del potassio; mentre il primo catione si trova principalmente nei liquidi corporei esterni alla cellula, il potassio è particolarmente concentrato nei liquidi intracellulari. Le dosi giornaliere consigliate non superano i 3,5 grammi ed anche meno in presenza di patologie come ipertensione arteriosa. Il sodio alimentare è facilmente assorbito nel tratto finale dell’intestino tenue, detto ileo. Quello in eccesso viene eliminato attraverso le urine e, in misura minore, con la sudorazione e con le feci. In condizioni particolari, come una sudorazione profusa o in presenza di diarrea, le perdite extra renali di sodio possono comunque diventare cospicue. Il rene rappresenta il principale agente regolatore del metabolismo del sodio. Importanti fattori che intervengono nella regolazione del sodio nell’organismo sono:
- sistema renina angiotensina aldosterone;
- aldosterone;
- vasopressina (ormone antidiuretico o ADH);
- peptide natriuretico atriale (ANP).
La concentrazione di sodio nel sangue prende il nome di “sodiemia” o “natriemia”. Variazioni della concentrazione di sodio prendono il nome di:
- ipersodiemia (o ipernatriemia): quando la concentrazione è più alta del normale;
- iposodiemia (o iponatriemia): quando la concentrazione è più bassa del normale.
IMPORTANTE non confondere il sale da cucina con il sodio: come regola generale ricorda che ogni grammo di sale da cucina contiene mediamente circa mezzo grammo di sodio
Funzioni ed importanza del sodio
Tra le funzioni del sodio nel nostro organismo, ricordiamo:
- regolazione dell’osmolarità del plasma e del liquido extracellulare: se presente in concentrazioni eccessive, richiama per osmosi notevoli quantità di acqua, causando edema ed ipertensione arteriosa (a causa dell’aumento della volemia, cioè del volume ematico circolante); al contrario, in presenza di deficit di sodio, si assiste ad una diminuzione del volume di sangue e di liquido interstiziale;
- formazione di gradienti elettrochimici a livello della membrana cellulare: sono molto importanti per la trasmissione dell’impulso nervoso, per la contrazione muscolare e per gli scambi cellulari;
- regolazione dell’equilibrio acido/base dell’organismo.
Valori normali e patologici
Il sodio è uno dei parametri di chimica clinica misurato negli esami del sangue; il sodio nel plasma sanguigno (sodiemia o natriemia) ha una concentrazione normale che oscilla tra 135 e 145 mmol/L. Valori più bassi o più alti indicano rispettivamente iposodiemia o ipersodiemia.
Cause di ipersodiemia
L’ipersodiemia, cioè un livello eccessivamente elevato di sodio, è dovuta soprattutto all’eccessiva assunzione di cibi salati, contenenti quantità sbilanciate di sodio. Ogni grammo di sale da cucina contiene mediamente mezzo grammo di sodio, il che significa che già con 8 grammi di sale giornalieri, andiamo a superare il fabbisogno medio di sodio e superare tale limite in modo cronico porta a ritenzione idrica, aumento della volemia e – di conseguenza – ipertensione arteriosa con maggior rischio di infarto del miocardio ed ictus cardiaco. Le cause più frequenti di ipersodiemia includono tre sottotipi:
- ipernatriemia ipovolemica
- Si caratterizza per un’inadeguata introduzione di acqua libera. Il paziente tipico è un anziano o un disabile che non è in grado di assumere acqua in quantità adeguata al senso di sete. Molti soggetti presentano patologie che determinano una perdita di sodio associata a una perdita relativamente maggiore di acqua dall’organismo. Molte di queste cause sono extrarenali.
- Cause gastrointestinali: vomito, diarrea
- Cause legate a problemi cutanei: sudorazione eccessiva, perdita di liquidi in corso di ustioni.
- Cause iatrogene (diuretici dell’ansa)
- Perdite eccessive di acqua dal tratto urinario, che possono essere causate da glicosuria o altri diuretici osmotici (urea, mannitolo) – questi problemi conducono a una combinazione di perdite di sodio e di acqua libera.
- Malattie renali intrinseche
- ipernatriemia normovolemica
-
- Eccessiva escrezione di acqua da parte dei reni correlata a diabete insipido, ovvero un disturbo che si associa a inadeguata produzione di vasopressina da parte della ghiandola pituitaria – diabete insipido centrale, oppure a una insufficiente risposta del rene alla vasopressina stessa – diabete insipido nefrogenico.
- Perdite eccessive di acqua dall’apparato respiratorio: tachipnea
- Perdite eccessive di acqua dalla cute: febbre, sudorazione eccessiva
- Impossibilità di idratarsi
- Inadeguato senso della sete (ipodipsia primaria)
- ipernatriemia ipervolemica
-
- Da assunzione di un fluido ipertonico con un limitato apporto di acqua libera
- Nutrizione parenterale totale
- Eccesso di mineralcorticoidi
- Tumori del surrene che secernono desossicorticosterone
- Disturbi psichiatrici
Infine una possibile causa è l’assunzione di soluzioni concentrate di sali di sodio in soggetti affetti da psicosi o disturbi depressivi.
Sintomi di eccesso di sodio
L’eccesso di sodio si manifesta con alcuni sintomi, tra cui:
- malessere generale;
- ritenzione idrica;
- febbre;
- nausea;
- vomito;
- convulsioni;
- depressione dei centri respiratori;
- difficoltà respiratorie;
- edema;
- ipertensione arteriosa;
- letargia;
- debolezza;
- ipereccitabilità neuromuscolare;
- confusione mentale;
- difficoltà nell’eloquio;
- disartria, nistagmo;
- mioclonie;
- tachicardia;
- oliguria.
Cause di iposodiemia
L’iposodiemia, cioè un livello eccessivamente basso di potassio, si ha in caso di:
- pseudoiponatriemia da mieloma multiplo o l’iperlipidemia;
- cirrosi epatica;
- insufficienza renale;
- l’insufficienza cardiaca congestizia;
- sindrome nefrosica;
- ipotiroidismo;
- stress;
- SIADH (sindrome da inappropriata secrezione di ADH);
- patologie psichiatriche;
- sforzi fisici prolungati;
- polidipsia;
- interventi chirurgici o techine diagnostiche, come isteroscopie o prostatectomia transuretrale (TURP);
- deficit di glucocorticoidi;
- vomito prolungato;
- diarrea;
- farmaci dotati di azione diuretica, particolarmente i diuretici tiazidici e l’indapamide;
- sudorazione profusa;
- ustioni gravi;
- traumi;
- peritonite;
- pancreatite;
- fibrosi cistica;
- nefropatie con perdita di sali;
- deficit in mineralcorticoidi;
- iperglicemia;
- diabete;
- infusioni di mannitolo o maltosio.
Secondo un criterio di “gravità” l’iposodiemia può essere classificata in:
- lieve: la concentrazione di sodio nel siero si colloca tra 130 e 135 mmol/L
- moderata: la concentrazione del catione sodio è compresa tra 125 e 129 mmol/L
- grave: la concentrazione sierica del sodio risulta inferiore a 125 mmol/L
Sintomi di carenza di sodio
La carenza di sodio si manifesta con alcuni sintomi, tra cui:
- malessere generale;
- anoressia (mancanza di appetito);
- nausea;
- vomito;
- coma;
- decesso del paziente nei casi più gravi.
Dieta povera di sodio
Il sodio è contenuto soprattutto nel sale da cucina, ma ne sono ricchi anche i formaggi e la maggior parte degli alimenti conservati come salumi ed insaccati. In natura esistono numerosi alimenti largamente diffusi sulle nostre tavole, che hanno basse quantità di sodio, a tal proposito vi invitiamo a leggere questo articolo che contiene una lista di cibi dal più alto al più basso contenuto di sodio: Classifica dei cibi con maggior quantità di sodio esistenti
Fabbisogno giornaliero di sodio
Il fabbisogno giornaliero di sodio in un adulto oscilla tra i 0,6 ed i 3,5 grammi. Ricorda che ogni grammo di sale da cucina contiene mediamente circa mezzo grammo di sodio. E’ preferibile non superare la soglia dei 4 grammi di sodio al giorno soprattutto nei soggetti ipertesi e quelli con elevato rischio cardiovascolare.
Consigli
- ridurre l’aggiunta di sale agli alimenti già dall’età pediatrica per educare il palato del bambino ad assaporare il gusto degli alimenti con la giusta quantità di sale;
- sostituire il sale da cucina con spezie o insaporitori iposodici;
- non eliminare completamente il sodio dalla tua tavola, soprattutto d’estate quando la pressione arteriosa tende ad abbassarsi e/o se siete ipotesi;
- l’eliminazione cronica del sale dalla propria alimentazione può portare a deficit di iodio.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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