Il pepsinogeno è la forma inattiva dell’enzima pepsina. Questo precursore viene secreto dalla mucosa gastrica e, per essere reso attivo (come pepsina), dev’essere elaborato dall’acido cloridrico. Circa l’1% del pepsinogeno è in grado di entrare nel circolo sanguigno e può essere un utile indicatore di patologie gastriche.
In particolare, i suoi valori vengono presi in considerazione allo scopo di:
- Monitorare lo stato di salute e la funzionalità della mucosa gastrica;
- Valutare il rischio di gastrite;
- Stabilire la parte dello stomaco interessata da specifiche condizioni patologiche.
Pepsinogeno e Pepsina: ruolo biologico e digestione proteica
La pepsina è un enzima prodotto e secreto dalle cellule peptiche della mucosa gastrica; appartiene alla famiglia delle proteasi e come tale gioca un ruolo importantissimo nella digestione delle proteine.
La pepsina viene secreta come zimogeno, cioè in una forma inattiva che acquisisce capacità funzionale soltanto dopo una precisa modifica strutturale. È in particolare l’acido cloridrico secreto dalle cellule parietali dello stomaco a trasformare il pepsinogeno, suo precursore, in pepsina, mediante un taglio proteolitico che porta all’allontanamento di una quarantina di aminoacidi. La pepsina attivata, a sua volta, favorisce la formazione di nuova pepsina agendo direttamente sul pepsinogeno. Alcune proteasi, inclusa la pepsina, pur portando un nome singolare sono in realtà costituite da una mistura eterogenea di frazioni proteiche differenti, accumunate da simile attività. Per quanto riguarda la pepsina, si differenzia perlomeno un pepsinogeno di gruppo I (PG A) da un pepsinogeno di gruppo II (PG C), da cui originano varie e diverse pepsine. Il primo viene secreto dalle cellule del fondo e del corpo gastrico (parte alta dello stomaco), mentre il secondo è ubiquitario e come tale secreto anche dalle cellule della porzione inferiore (cardiali, antrali e duodenali di Brunner).
Il rilascio di HCl e pepsinogeno è regolato da un ormone, chiamato gastrina, la cui secrezione è stimolata da fattori connessi al consumo di cibo (principalmente dalla dilatazione delle pareti gastriche).
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Per quale motivo si misurano pepsina e pepsinogeno?
Il pepsinogeno, la pepsina e i loro isoenzimi possono essere dosati in un campione di succo gastrico, siero od urine, o direttamente tramite biopsia della mucosa gastrica; il metodo analitico sierologico è quello più utilizzato. Tali valutazioni si rivelano utili per diagnosticare la malattia ulcerosa, valutarne l’andamento clinico e identificare i soggetti a maggior rischio di complicanze.
La determinazione quantitativa del rapporto tra pepsinogeno I/II nel siero è stata proposta anche per la diagnosi della gastrite atrofica grave (in cui si registrano bassi livelli di pepsinogeno I) e del cancro allo stomaco (spesso caratterizzato da bassi livelli di pepsinogeno I, con riduzione del rapporto tra pepsinogeno I/II; questi elementi rappresentano anche importanti fattori di rischio per la sua comparsa). I due esami fanno parte del cosiddetto gastropanel, tramite cui vengono determinati anche i livelli sierici di gastrina e di anticorpi anti Helicobacter pylori, per ottenere un quadro generale della salute gastrica.
Ruolo nella gastrite
Il sinergismo tra spiccata secrezione acida e peptica (di pepsina) può produrre lesioni più o meno importanti a livello della mucosa gastrica e duodenale, fino a produrre vere e proprie erosioni (definite ulcere peptiche).I farmaci in grado di ridurre la secrezione acida (inibitori della pompa protonica, antiacidi) bloccano indirettamente anche l’azione lesiva della pepsina, che abbiamo visto essere inattivata – fino alla denaturazione – da pH superiori a 3,5/5.
Valori normali
Valori di riferimento:
- Pepsinogeno I (PG I): 30 – 160 µg/l;
- Pepsinogeno II (PG II): 3 – 15 µg/l;
- PG I/PG II: 3 – 20.
Un risultato normale del test indica che lo stomaco è in buona salute; ciò suggerisce che i disturbi gastrici potrebbero essere funzionali o dipendere da altre cause.
Nota: l’intervallo di riferimento dell’esame può cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto.
Cause di pepsinogeno alto
L’aumento del pepsinogeno è un utile indicatore di patologie gastriche come:
- Gastrite;
- Ulcera gastrica;
- Ulcera duodenale.
Pepsinogeno I
Le concentrazioni nel sangue di pepsinogeno I possono aumentare in presenza di un’infiammazione della mucosa del corpo dello stomaco (gastrite superficiale, non di natura atrofica).
Pepsinogeno II
La concentrazione del pepsinogeno II nel sangue aumenta in caso di infiammazione della mucosa dello stomaco (gastrite). Questa può dipendere da fattori, come, ad esempio:
- Alcuni farmaci;
- Infezioni virali, batteriche e parassitarie;
- Reflusso biliare (reflusso di acidi biliari dall’intestino allo stomaco);
- Consumo eccesivo di spezie o bevande alcoliche.
Cause di pepsinogeno basso
Pepsinogeno I
I livelli del pepsinogeno I possono diminuire nel sangue in caso di atrofia della mucosa del corpo gastrico (gastrite atrofica) da moderata a grave, secondaria all’infezione da Helicobacter pylori o alla presenza di malattie autoimmuni.
Ratio PG I/PG II
Il rapporto pepsinogeno I/pepsinogeno II è utilizzato, insieme al dosaggio del pepsinogeno I, nella diagnosi di atrofia della mucosa del corpo gastrico (gastrite atrofica del corpo) e del carcinoma dello stomaco.
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