Artrosi cervicale (dolore al collo): sintomi, farmaci, esercizi, rimedi

MEDICINA ONLINE MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACO DIAGNOSIL’artrosi cervicale, detta anche cervicartrosi o spondilosi cervicale, comunemente chiamata “dolore al collo” è una patologia degenerativa del rachide cervicale, in particolare una forma di spondiloartrosi delle vertebre cervicali. Essa è una patologia tipica negli anziani, dovuta alla fisiologica usura dei dischi vertebrali, tuttavia può colpire anche i giovani (artrosi cervicale precoce) in caso di traumi, malattie come l’artrite o fattori genetici. L’artrosi cervicale ha le stesse cause e tipologie della comune artrosi. L’artrosi secondaria è dovuta all’invecchiamento e colpisce dai 55 anni in su, mentre l’artrosi primaria colpisce da 40 anni in poi per diversi fattori come obesità, malattie e lavori usuranti. Se l’artrosi cervicale coinvolge altri punti della colonna vertebrale, in particolare la zona lombare, prende il nome di artrosi cervicale-lombare.

Caratteristiche

La degenerazione dei dischi intervertebrali cervicali inizia fisiologicamente nella quinta-sesta decade della vita – ma si verifica anche prima per motivi svariati – ed è accompagnata da deformazioni ipertrofiche delle vertebre cervicali, che restringono il canale midollare e comprimono i nervi, limitando la mobilità della colonna e provocando dolore locale. In caso di artrosi si verifica la perdita della cartilagine, e fenomeni di usura dell’osso. La produzione eventuale di ossificazione e osteofiti (anche i cosiddetti becchi e speroni), dovuta all’infiammazione, può causare una diminuzione del diametro dei forami vertebrali, e ciò predispone ad un eventuale sindrome compressiva o anche ad un’irritazione nervosa (radicolite), fino alla mielopatia spondilitica dovuta a stenosi del canale spinale; la stenosi spinale ha come sintomi anche una moderata tetraparesi, ossia difficoltà neurologiche caratterizzate da diversi disturbi di forza muscolare (ipostenia) e deficit sentitivi (parestesie, dolori) da lievi a gravi, ai danni principalmente delle attività del sistema nervoso periferico.

Diffusione

L’incidenza è molto alta per quanto riguarda gli anziani di entrambi i sessi, mentre consiste un fattore di rischio per le patologie quali l’artrite reumatoide, la scoliosi ed alcuni tipi di traumi. La spondilosi cervicale può manifestarsi anche prima dei 20 anni di età, in alcuni casi specifici.

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Cause

La causa scatenante è da ritrovarsi in una progressiva e lenta erosione della cartilagine che ricopre le articolazioni della persona che si trova sotto carico. Le cause effettive della degenerazione possono essere le più svariate; i fattori di rischio più rilevanti sono l’età avanzata, sopra i 55 anni (anche se può colpire anche prima dei 20 anni di età), i lavori sedentari, gli errori posturali, la pratica di sport particolarmente traumatici, attività lavorative particolarmente pesanti, attività lavorative che comportano posizioni fisse per periodi di tempo particolarmente lunghi, lesioni da trauma da flesso-estensione del rachide cervicale (come il cosiddetto “colpo di frusta”), fattori genetici, l’artrite, la scoliosi e la cifosi. La patologia tende a peggiorare con l’avanzare del tempo, anche se non in maniera rapida, e può coinvolgere le strutture nervose o vascolari che originano dal tratto cervicale causando forte dolore diffuso (si parla in questi casi di cervicobrachialgie) o fenomeni di stenosi arteriosa presso il canale vertebrale, o all’ispessimento del legamento giallo. Nei casi più seri, tutto questo può essere fortemente limitante. Il freddo e le condizioni ambientali, come la forte umidità, possono peggiorare i sintomi.

Sintomi

I sintomi e segni riscontrabili sono generalmente:

  • cefalea;
  • dolore generalizzato;
  • vertigini.

Tali sintomi sono spesso dovuti a mielopatia spondilitica cronica, cioè la compressione del midollo spinale cervicale; essi sono in realtà molti di più. Esiste infatti una gamma estremamente ampia di sintomi, dovuta al fatto che dalla cervice passano la maggioranza dei nervi; in particolare possono verificarsi diversi sintomi.

Sintomi osteo-muscolari

  • dolore al collo (cervicalgie)
  • lombalgia e sciatalgia
  • discopatia e dorsopatia
  • torcicollo
  • dolore e difficoltà a girare il capo (rigidità), con possibili rumori e schiocchi, dovuti alla formazione di ossificazione e osteofiti
  • dolore diffuso in vari punti del corpo
  • sensazione di rigidità nel piegare il capo verso lo sterno
  • sensazione di avere “sabbiolina” tra le vertebre
  • indolenzimento delle spalle e della schiena, fatica a rimanere in piedi a lungo
  • rigidità articolare, vertebrale e muscolare
  • sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare

Sintomi neurologici

  • sensazione di vertigine nei cambiamenti di posizione (da sdraiato a eretto)
  • sensazione d’instabilità stando in piedi a occhi chiusi e disturbi dell’equilibrio
  • dolore irradiato dal collo al braccio, nella regione scapolare fino alla mano e alle dita
  • formicolio alle dita quando a letto il braccio sta piegato sotto il collo.
  • parestesie (formicolii, sensazioni di calore, ecc.) in varie parti del corpo
  • alterazioni e perdite di sensibilità, intorpidimento
  • rigidità facciale
  • emicrania e cefalea
  • nevralgia del trigemino
  • nevralgia su vari nervi
  • disturbi visivi, come diplopia
  • disturbi dell’udito, in particolare acufeni (ronzii a un orecchio)
  • disturbi del sonno
  • disturbi urinari
  • paralisi muscolari (rare)
  • fascicolazioni
  • astenia e riduzione della forza muscolare
  • leggeri tremori muscolari
  • ptosi palpebrale
  • disturbi da compressione del nervo vago come: acidità di stomaco, crampi, difficoltà di deglutizione (lieve disfagia), nausea e salivazione abbondante, vomito, tachicardia, ipotensione, collasso, gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo.

Sintomi sistemici vari

  • disturbi tiroidei (raro)
  • problemi respiratori
  • ischemia vertebro-basilare (transitoria)

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Diagnosi

Per la diagnosi è necessaria una visita ortopedica, ed eventualmente radiografia e/o risonanza magnetica nucleare; in aggiunta può rendersi utile una visita neurologica e, in taluni casi, se i sintomi sono stati improvvisi o particolarmente incerti, un’elettromiografia. La diagnosi differenziale comprende l’esclusione di patologie varie come la sindrome del tunnel carpale, l’artrite, la fibromialgia, la sclerosi multipla, l’ernia del disco, la spondilite, le miopatie, la miastenia gravis, la presenza di masse nel midollo spinale, la sclerosi laterale amiotrofica (e ogni malattia del motoneurone) e molte patologie neuromuscolari o muscolo-scheletriche varie, da lievi a gravi.

Cure

Se il deficit è asintomatico o cronico (con segni neurogeni cronici stabilizzati, visibili in elettromiografia), si procede a trattamento conservativo non chirurgico, così come ove ci siano complicanze all’intervento diretto, altrimenti si usa l’approccio chirurgico.

Terapia farmacologica

Si usano farmaci come antidolorifici (come i FANS o il paracetemolo), i cortisonici, i miorilassanti, o si prescrive la fisioterapia di vario tipo, l’uso di un collare ortopedico di sostegno e la ginnastica correttiva.

Terapia chirurgica

Nel caso in cui si manifestino deficit neurologici molto gravi, come perdita parziale dell’uso di alcuni muscoli dovuti a mielopatia, si può anche intervenire chirurgicamente, con decompressione chirurgica e laminectomia.

Prognosi

Può evolvere in mielopatia cervicale spondilogenetica, una patologia progressiva e invalidante. A lungo termine essa può causare difficoltà di deambulazione, atrofia muscolare e incontinenza urinaria, a causa della relativa possibile lesione spinale.

Esercizi per l’artrosi cervicale

Esercizi da eseguire seduti con schiena e testa dritte, i piedi toccano il suolo, le mani sulle cosce:

Flessione dei muscoli laterali del collo
Flettere la testa a destra e a sinistra avvicinando l’orecchio alla spalla per 10 volte. Aiutare il movimento con la mano omolaterale fino a raggiungere una lieve tensione dalla parte opposta del collo.

Flessione del capo in avanti
Con le mani incrociate appena sopra la nuca flettere la testa in avanti avvicinando il più possibile il mento al petto. Restare in questa posizione per 10 secondi mantenendo il busto dritto. Ritornare nella posizione di partenza e ripetere l’esercizio.

Flessione del collo indietro
Flettere la testa indietro alzando il mento e mantenere la posizione per 10 secondi. Poi ritornare nella posizione iniziale e ripetere l’esercizio.

Rotazione
Ruotare la testa a destra e sinistra allineando il mento alla spalla. Mantenere la testa eretta e lo sguardo rivolto in avanti. Eseguire 10 rotazioni.

Allungamento
Tenendo la testa ben eretta, spingere il mento in avanti e mantenere la posizione per 10 secondi. Ritornare alla posizione di partenza e poi spingere il mento indietro mantenendo la posizione per 10 secondi. Ripetere l’esercizio 2 volte.

Semi-circonduzioni del capo
Mantenendo la schiena ben dritta, oscillare la testa in avanti da destra a sinistra, e ritorno in senso inverso, per 10 volte.

Circonduzioni del capo
Mantenendo la schiena dritta, eseguire lentamente 5 circonduzioni complete della testa da sinistra verso destra e da destra verso sinistra in modo da compiere un intero giro in senso orario e antiorario. Ripetere 2 volte.

Esercizi da eseguire supini (stesi a pancia in alto) con gambe unite e braccia distese lungo i fianchi:

Allungamento frontale per i muscoli del collo
Piegare le gambe, contrarre gli addominali e appiattire la zona lombare contro il pavimento. Con le mani incrociate sopra alla nuca, sollevare il capo da terra spingendo il mento verso lo sterno. Mantenere la posizione per 15 secondi.

Allungamento laterale per i muscoli del collo
Con le mani incrociate sopra alla nuca, sollevare il capo da terra spingendo il mento lateralmente verso destra fino a sentire una lieve tensione sul collo. Mantenere la posizione per 15 secondi e ripetere dall’altra parte.

Allungamento frontale con gambe appoggiate a un muro
Appoggiare le gambe tese a un muro e appiattire la zona lombare contro il pavimento. Portare le mani incrociate sopra alla nuca e sollevare la testa da terra spingendo leggermente il mento verso lo sterno.

ATTENZIONE: chiedere al vostro medico prima di eseguire gli esercizi proposti; farsi seguire da personale esperto durante l’esecuzione: esecuzioni sbagliate possono determinare più danni che soluzioni.

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