Coma diabetico: morte, quanto dura, valore, terapia, cosa fare

MEDICINA ONLINE COMA STATO COMATOSO MINIMA COSCIENZA VEGETATIVO PERSISTENTE PERMANENTE SOPOROSO SONNO CERVELLO ICTUS CEREBRALE RIABILITAZIONE DIFFERENZE CURA FAMIGLIA RIPRESA RISVEGLIO SPERANZA LETTO MORTE MORIREIl coma diabetico è uno stato di perdita della coscienza che rappresenta una delle complicazioni più gravi del diabete: nei casi più gravi può determinare la morte del paziente. Ricordiamo che l’alterazione grave della glicemia può determinare:

  • coma ipoglicemico: causato da grave ipoglicemia, viene anche definito “shock insulinico” o ancora “reazione all’insulina”;
  • coma iperglicemico-iperosmolare non chetosico: è una complicanza del diabete di tipo II che insorge in seguito ad iperglicemia sintomatica prolungata;
  • coma chetoacidosico o coma diabetico: si può manifestare in caso di chetoacidosi diabetica non adeguatamente trattata o maldiagnosticata.

Cause

Il coma diabetico è determinato da chetoacidosi diabetica, di cui rappresenta l’evoluzione. La chetoacidosi diabetica stessa è una complicanza del diabete, specie del tipo I, causata da un deficit assoluto di insulina che porta allo sfruttamento di acidi grassi per la produzione di energia, che determina la formazione di corpi chetonici; contemporaneamente, data la carenza di glucosio intracellulare, l’organismo produce ormoni che stimolano la secrezione di glucosio in circolo, peggiorando ulteriormente l’iperglicemia.

La chetoacidosi diabetica a sua volta viene causata o favorita da:

  • insufficiente/assente somministrazione di insulina;
  • infezioni;
  • disturbi del circolo ematico cerebrale;
  • infarto miocardico acuto;
  • pancreatite;
  • gravidanza;
  • traumi;
  • intossicazione alcolica.

Sintomi e segni

Il coma diabetico raramente compare in modo rapido: generalmente ha insorgenza lenta e progressiva, caratterizzata da alcuni sintomi, come:

  • polidipsia (sete intensa);
  • malessere generale;
  • nausea;
  • vomito;
  • tremori;
  • dolore all’addome;
  • poliuria;
  • pollachiuria;
  • visione annebbiata;
  • astenia (mancanza di forza);
  • sonnolenza;
  • disorientamento;
  • confusione mentale;
  • disidratazione;
  • occhi incavati;
  • mucose secche;
  • alito chetosico;
  • riduzione del pH ematico;
  • iperglicemia;
  • glicosuria;
  • chetonemia;
  • chetonuria;
  • aritmie cardiache;
  • respiro profondo e ansimante.

Tali sintomi anticipano il coma diabetico vero e proprio che, se non trattato, nei casi gravi può determinare il decesso del paziente.

IMPORTANTE: se sospettate un imminente coma diabetico, non perdete ulteriore tempo e contattate il 112, oppure andate al Pronto Soccorso del più vicino ospedale.

Valori di glicemia normali e patologici

  • glicemia a digiuno (nessuna assunzione di nutrienti nelle 8 ore precedenti al prelievo): oscilla tra 70 e 99 mg/dl (è da notare che l’OMS indica ancora valori di glicemia normali fino a 110 mg/dl);
  • glicemia post prandiale (entro due ore dall’ultima assunzione di nutrienti): è normale se inferiore a 140 mg/dl, anche se abbondanti pasti serali possono essere seguiti da valori glicemici fino a 180 mg/dl.

Durante la giornata oscillazioni temporanee che vanno dai 60 ad 160 mg/dl potrebbero essere del tutto normali, in relazione al consumo di cibi e bevande.

Ipoglicemia

Il valore di soglia al di sotto del quale si può parlare di ipoglicemia o crisi ipoglicemica, oscilla tra 60-70 mg/dl. Quando la glicemia rimane stabilmente al di sotto dei 55-50 mg/dl l’ipoglicemia viene solitamente considerata abbastanza grave e può determinare sintomi e conseguenze importanti. Se non trattata rapidamente l’ipoglicemia al di sotto dei 20 mg/dl può determinare coma ipoglicemico.

Iperglicemia

Il valore di soglia oltre il quale si può parlare di iperglicemia (e orientarsi verso la diagnosi di diabete mellito) è di 126-140 mg/dl di sangue a digiuno. Tra 110 e 125 mg/dl a digiuno vi è una situazione da tenere sotto controllo, perché potrebbe essere correlata a prediabete. Una iperglicemia elevata, prolungata e non trattata può determinare coma iperglicemico.

Terapia

Non appena compaiono i sintomi della chetoacidosi diabetica è importante chiamare subito il 112 o recarsi immediatamente al Pronto Soccorso. In ospedale il paziente verrà reidratato tramite somministrazione di fluidi (ad esempio soluzione fisiologica) per via endovenosa, inoltre gli verrà somministrata insulina per ripristinare la glicemia normale e impedire la formazione di nuovi corpi chetonici. La glicemia del paziente verrà monitorata regolarmente per valutare l’impatto della terapia e raggiungere i giusti livelli di concentrazione ematica di glucosio.

Indicazioni in caso d’iperglicemia:

  • reidratare il paziente;
  • abbassare gradualmente il livello di zuccheri nel sangue;
  • controllare pressione, temperatura, equilibrio idro-elettrolitico

Indicazioni in caso d’ipoglicemia:

  • sistemare il paziente in posizione laterale di sicurezza e chiamare l’ambulanza;
  • iniettare il glucagone ed in seguito somministrare glucosio;
  • controllare il livello di zuccheri nel sangue

Durata

E’ impossibile prevedere l’esatta durata di un coma diabetico, dal momento che ciò è correlato a svariati fattori come:

  • età del paziente;
  • condizioni di salute del paziente;
  • eventuali altre patologie (ipertensione, coagulopatie, AIDS, tumori…);
  • gravità della situzione;
  • bravura del medico;
  • rapidità di intervento.

In genere un coma diabetico dura alcune ore.

Di coma diabetico si può morire?

Come più volte anticipato, nei casi più gravi di coma diabetico ciò è possibile, specie se il trattamento non è rapido. La prognosi è fortemente influenzata dagli stessi fattori elencati nel paragrafo precedente.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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