Non sempre è semplice differenziare una tonsillite da una mononucleosi semplicemente in base ai sintomi poiché quest’ultimi spesso sono molto simili se non del tutto sovrapponibili. Fare diagnosi differenziale è importante soprattutto per impostare la corretta terapia: ad esempio gli antibiotici sono efficaci per le tonsilliti batteriche, ma non per la mononucleosi e per le tonsilliti virali.
Tonsillite
Con “tonsillite” si intende una infiammazione delle tonsille (in particolare le tonsille palatine), spesso caratterizzata da sintomi fastidiosi come dolore durante la deglutizione di cibo o bevande e frequentemente accompagnata da altre patologie che interessano le prime vie aeree come l’influenza. Maggiormente colpisce i bambini fino ad un’età di 10 anni (soprattutto se causata da streptococchi), tuttavia non di rado interessa anche adulti ed anziani, specie se debilitati o con deficit del sistema immunitario. Generalmente si risolvono spontaneamente in pochi giorni. Nei casi più gravi le tonsilliti possono determinare difficoltà respiratorie come le apnee nel sonno ed in questi casi potrebbe essere necessaria la rimozione chirurgica (tonsillectomia).
Mononucleosi
Con “mononucleosi infettiva” (o “semplicemente mononucleosi“, comunemente chiamata “malattia del bacio” per la sua trasmissibilità attraverso la saliva) si intende una malattia infettiva virale molto contagiosa e diffusa causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) o Human herpesvirus 4 (HHV-4). Oltre il 90% della popolazione dei paesi industrializzati adulta risulta infettato dal virus e possiede gli anticorpi diretti verso antigeni virali; i picchi di infezione sono la prima infanzia nei paesi in via di sviluppo e l’età adolescenziale, dai 15 ai 25 anni, nei paesi industrializzati.
Cause diverse
Pur essendo favorite entrambe dalla giovane età, dal vivere in ambienti a stretto contatto con altri individui potenzialmente infetti (come scuole o ospedali) e dall’immunodepressione, l’eziologia delle due patologie è diversa. Mentre la mononucleosi è determinata da un virus (virus di Epstein-Barr o EBV), la tonsillite può essere dia causata da virus che da batteri. I virus che causano tonsillite sono generalmente:
- rinovirus (virus del raffreddore comune);
- virus dell’influenza;
- virus parainfluenzali;
- enterovirus;
- adenovirus;
- virus di Epstein-Barr (mononucleosi);
- virus del morbillo.
I batteri più spesso causa di tonsillite sono:
- batteri streptococchi β-emolitici di gruppo A;
- lo stafilococco;
- Haemophilus influenzae.
Le forme virali tendono ad essere più lievi, dare meno sintomi e complicanze e durare un tempo minore rispetto alle forme batteriche. Ovviamente ciò non significa che le forme virali non possano essere temibili e non esclude che alcune forme virali non possano essere più gravi delle forme batteriche.
Trasmissione
La trasmissione dei patogeni avviene in entrambi i casi prevalentemente per via aerea, tramite goccioline di saliva emesse con tossi o starnuti; è possibile essere infettati respirando tali goccioline contaminate dal patogeno, oppure toccando la superficie di un oggetto su cui tali goccioline si siano accumulate.
Durata diversa
La mononucleosi acuta dura solitamente 4-6 settimane, anche se in alcuni casi può durare fino a due mesi, specie in soggetti debilitati e/o immunodepressi. L’incubazione, periodo in cui il soggetto è affetto dal virus ma non ha sintomi, oscilla tra 30 e 60 giorni negli adulti mentre tale periodo si riduce a circa 15 giorni nei bambini. Al termine del periodo acuto dell’infezione, il soggetto tende ad avere astenia (mancanza di forze) per alcuni giorni, prima di rimettersi del tutto. La tonsillite, quando virale, ha una durata generalmente molto ridotta tra una o due settimane (a volte meno di una settimana), tuttavia le forme batteriche di tonsillite possono avere una durata molto più lunga.
Sintomi e segni di mononucleosi
Come abbiamo visto, l’infezione in alcune fasi (come incubazione e dopo la guarigione) può essere del tutto asintomatica. Nella fase acuta, che generalmente può durare da un mese ad un mese e mezzo, possono verificarsi sintomi e segni aspecifici come:
- febbre, anche elevata (a volte è il sintomo di esordio);
- faringite;
- disfagia (difficoltà a deglutire);
- odinofagia (dolore alla deglutizione);
- astenia (mancanza di forze);
- malessere generale;
- cefalea .
Tali sintomi insorgono dai 30-60 giorni dopo l’esposizione al virus negli adulti e circa 15 giorni nei bambini. L’infezione può essere confusa con quella causata da Streptococcus pyogenes o da Corynebacterium diphtheriae. Dopo circa una settimana dalla presentazione dei sintomi prima elencati, in un caso su tre si presentano piccole lesioni petecchiali a livello della giunzione tra il palato molle e il palato duro, reperto tipico di mononucleosi infettiva.
La linfoadenopatia, quasi sempre presente, è riscontrabile tipicamente a livello cervicale laterale, sia nelle catene anteriori sia in quelle posteriori. I linfonodi affetti, delle dimensioni di una nocciola o poco più grandi, hanno una consistenza duro-elastica, sono mobili nei piani profondi e superficiali, non si associano ad alterazioni della cute sovrastante e sono intensamente dolenti alla palpazione. Benché le zone cervicali siano le più colpite, la linfoadenopatia può essere apprezzabile a livello di tutte le stazioni linfonodali superficiali, come i siti epitrocleari, ascellari, inguinali e poplitei. Anche le stazioni profonde, qualora indagate, possono mostrarsi ingrossate.
La splenomegalia (aumento del volume della milza) compare nella metà dei casi e può associarsi a modesta epatomegalia (aumento del volume del fegato); in circa il 9% può inoltre presentarsi ittero.
Un esantema (rash aspecifico) a volte rubelliforme, altre volte scarlattiniforme, morbilliforme o urticarioide, si presenta nel 10% dei casi ed è spesso associato a terapia empirica della faringite con penicilline semi-sintetiche, come l’ampicillina.
Un’iperemolisi è evidenziabile nel 3% dei casi e si associa alla presenza di IgM anti eritrociti indagabili con il test di Coombs. Questo tipo di anemia immunoemolitica insorge sovente tra la 3ª e la 4ª settimana, con regressione spontanea dopo circa 2 mesi. La stessa patogenesi immunologica è causa di piastrinopenia che tuttavia non si associa a fenomeni emorragici. Altri segni e sintomi associabili sono l’angina tonsillare e meno spesso diarrea e dolori addominali.
Sintomi e segni di tonsillite
Comuni sintomi della tonsillite sono:
- tonsille arrossate, gonfie e doloranti, specie durante la deglutizione dove il paziente avverte una sorta di ostruzione al deflusso di cibo, bevande o saliva;
- macchie bianche o gialle sulle tonsille (placche, più frequenti nelle forme batteriche);
- gonfiore del collo;
- linfonodi del collo gonfi e dolenti (più frequente nelle forme batteriche);
- perdita della voce (raucedine, più frequente nelle forme virali);
- mal di gola;
- odinofagia (dolore alla deglutizione);
- difficoltà nella deglutizione;
- tosse (più frequente nelle forme virali);
- alitosi;
- ascessi peritonsillari (più frequente nelle forme batteriche);
- russamento;
- dispnea (difficoltà respiratoria);
- apnee nel sonno;
- mal di testa;
- occhi infiammati;
- malessere generale;
- sfoghi cutanei (più frequenti nelle forme batteriche);
- dolori articolari;
- tonsillolito (calcolo tonsillare);
- otalgia (dolore alle orecchie);
- febbre (più bassa nelle forme virali, sui 38°, mentre in quelle batteriche può superare i 39°);
- brividi;
- congestione nasale (nelle forme virali);
- cambio temporaneo di tono della voce.
La tonsillite acuta è accompagnata da dolori alle orecchie durante la deglutizione, alito cattivo o ptialismo che accompagna mal di gola e febbre. In questo caso la superficie della tonsilla può essere arrossata o avere un rivestimento bianco-grigiastro, mentre i linfonodi del collo si possono gonfiare. I sintomi di una tonsillite virale sono generalmente più lievi rispetto a quelli di una tonsillite batterica.
Differenza tra i sintomi
In definitiva, da quanto detto precedentemente, il lettore dovrebbe aver compreso il fatto che molti sintomi di tonsillite e mononucleosi sono sovrapponibili, anche se con lievi differenze di tipo “statistico”. Le placche tendono ad essere presenti nella tonsillite (specie quella virale) ed assenti nella mononucleosi. In quest’ultima si presentano piccole lesioni petecchiali a livello della giunzione tra il palato molle e il palato duro, generalmente assenti nella tonsillite. La febbre tende ad essere più bassa nella tonsillite virale, mentre ad essere più alta nelle tonsilliti batteriche e nella mononucleosi. L’ipertrofia delle tonsille tende a presentarsi nelle tonsilliti e non nella mononucleosi. La rinorrea (naso “che cola”) tende ad essere presente e di tipo sieroso nelle tonsilliti virali, mentre è generalmente assente nella mononucleosi o di tipo purulento nelle tonsilliti batteriche. In definitiva solo gli esami di laboratorio riescono con certezza a fare diagnosi differenziale tra tonsilliti e mononucleosi, il paziente deve evitare l’auto-diagnosi. Si ricorda infine al lettore che una infezione non esclude l’altra e ad esempio una tonsillite batterica può svilupparsi come complicanza della mononucleosi (sovrainfezione batterica) quindi ad esempio una ipertrofia delle tonsille può essere riscontrata anche nella mononucleosi, senza considerare che molti sintomi di faringite e laringite possono sovrapporsi e confondersi con quelli di una tonsillite e di una mononucleosi.
Per approfondire:
- Mononucleosi: cause, sintomi, contagio, cura, durata in bambini e adulti
- Tonsille gonfie, infiammate e con placche rimedi in adulti e bambini
- Differenze tra faringite, laringite e tracheite: vari tipi di mal di gola
Leggi anche:
- Mal di gola forte: rimedi naturali e farmaci per farlo passare
- Differenza tra virus e batteri: chi è più pericoloso? Diagnosi, sintomi e terapia
- Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?
- Perché si starnutisce? Cosa fare se si continua a starnutire?
- Antibiotico: come agisce, tipi, classificazione, quando prenderlo?
- Differenza tra tosse secca, grassa, cronica e con catarro
- Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei
- Differenza tra raffreddore e influenza: sintomi comuni e diversi
- Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan
- Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi
- Alitosi: il tipo di odore del tuo alito cattivo rivela la patologia che hai
- Ghiandole salivari ingrossate: sintomi, cause, come si curano
- Bocca secca ed asciutta da ansia, diabete, malattie del fegato: diagnosi e cure
- Lingua bianca, impastata, spaccata: cause e quando è pericolosa
- Afte, nevralgia, herpes ed altre cause di dolore alla lingua (glossodinia)
- Dolore alla lingua ed alla bocca: cause, complicanze, dieta e terapia
- Alito cattivo: tutti i rimedi migliori per combattere l’alitosi
- Pienezza auricolare (orecchie tappate): cause, cure, complicazioni e quando chiamare il medico
- Differenza tra otite ed orecchioni (parotite)
- Differenza tra otite, otalgia ed otodinia
- Differenza tra otite esterna, media ed interna con diagnosi e cure
- Differenza tra otite e tappo di cerume
- Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?
- La lingua dice molto sulla tua salute: ecco come “leggerla”
- In quali casi la lingua viene amputata?
- Lingua gialla con alito cattivo o mal gola: cause e rimedi
- Lingua bianca e afte nei neonati: cause e cure
- Patina bianca sulla lingua: da cosa può essere causata?
- Lingua verde: cause e terapie
- Lingua nera villosa: cause, diagnosi e terapie
- La lingua che parli influenza la tua personalità ed il tuo cervello
- Cos’è la lingua: anatomia e funzioni in sintesi
- Differenze tra allergia alimentare ed intolleranza alimentare
- Salivazione eccessiva dopo i pasti, in gravidanza, nei bambini: quali rimedi?
- Ghiandole salivari: anatomia e funzioni in sintesi
- Tumore delle ghiandole salivari: sintomi, diagnosi e terapie
- Dolore alla mandibola: cause e sintomi
- Articolazione temporo mandibolare (ATM): anatomia e funzioni
- Sindrome temporo mandibolare: sintomi, diagnosi e cure
- Differenza tra mascella e mandibola: sono sinonimi?
- Di cosa è fatta la saliva, quanta ne produciamo, a che serve?
- Labbra blu: da cosa sono causate e come si curano in bimbi ed adulti
- Labbra screpolate e gonfie: cause e rimedi in bambini ed adulti
- Herpes labiale: cause, sintomi, rimedi e trattamento farmacologico
- Labbra gonfie (gonfiore labiale): possibili cause, sintomi e rimedi
- Cattivo sapore in bocca acido o amaro: rimedi e quando è pericoloso
- Denti sensibili: sbiancamento, caldo, freddo, collutorio ed altre cause
- Cibi che macchiano i denti: quali evitare ed i consigli per mantenerli bianchi
- I tuoi capelli rivelano la tua salute: ecco come leggere i segnali che ti inviano
- Come porti capelli rivela molto della tua personalità
- Smegma femminile, vulviti e cattivi odori vaginali: cura e prevenzione
- Scura o chiara, liquida o schiumosa: la tua urina rivela la tua salute
- Mi dicevano “sei grassa” così decisi che non avrei mangiato più. Mai più. La testimonianza di una paziente anoressica
- Reflusso gastroesofageo: sintomi, diagnosi e cura;
- Anoressia: le immagini drammatiche di un corpo che non esiste più
- Si mette a dieta e perde 60 kg. La ragione per cui lo fa vi lascerà senza parole
- Valeria Levitina pesa 25 kg: è la ragazza più anoressica del mondo [VIDEO]
- Una vostra amica è troppo magra? Vi insegno a capire se soffre di anoressia
- Qual è la differenza tra anoressia e bulimia?
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!