Con anastomosi in medicina si intende una comunicazione, fisiologica, patologica o creata chirurgicamente, che mette in comunicazione due o più vasi sanguigni o visceri cavi. Le anastomosi possono appartenere a due tipologie principali: vascolari e chirurgiche.
- anastomosi vascolare: è una comunicazione tra vasi sanguigni dello stesso livello. Alcune anastomosi sono fisiologiche e normali, mentre altre potrebbero essere indice di patologia; per approfondire, leggi anche: Anastomosi vascolare arteriosa e venosa: tipi e differenze
- anastomosi chirurgica: è un tipo particolare di sutura che abbocca (cioè unisce) due visceri cavi in modo da renderli comunicanti. L’anastomosi chirurgica è creata dal chirurgo e si rende necessaria in caso di interventi che asportino delle porzioni di tessuto: ad esempio quando viene asportata una parte di colon, i due monconi sono riuniti appunto attraverso una anastomosi chirurgica (vedi immagine in alto).
Il termine anastomosi viene anche usato in modo improprio per indicare un insieme di fibre nervose che escono da un nervo per congiungersi ad un altro.
Anastomosi chirurgiche
Le anastomosi chirurgiche sono frequenti nelle operazioni relative a stomaco ed intestini, tuttavia possono interessare qualsiasi ogni organo cavo, come il coledoco, gli ureteri ed i bronchi polmonari. Frequenti sono le anastomosi del colon e le anastomosi gastro digiunali. Le anastomosi possono essere confezionate a mano o con suturatrice meccanica e con modalità diverse a seconda di vari fattori, come:
- organo interessato;
- risultato anatomo-funzionale richiesto;
- tecnica manuale o strumentale impiegata;
- maggiore esperienza/preferenza del chirurgo in una tecnica specifica.
- anastomosi termino-terminale – T.T. : in cui la parte terminale dei due monconi viene affrontata direttamente.
È una tecnica usata particolarmente in chirurgia vascolare, esofagea ed intestinale. Richiede particolare attenzione per evitare che la sezione suturata vada incontro a una cicatrizzazionestenotizzante.
Una anastomosi T.T. tipica è quella che abbocca il moncone gastrico (opportunamente ridotto di calibro) a quello duodenale dopo resezione gastrica secondo Billroth I. - anastomosi termino-laterale – T.L. : tecnica con la quale un moncone terminale viene suturato alla parete laterale (opportunamente aperta) di un altro viscere.
Esempi di questo tipo di anastomosi si ritrovano nella ricostruzione gastro-digiunale T.L. secondo Billroth II in chirurgia gastrica, in quella del colon con l’ileo-trasverso-stomia T.L. dopo asportazione del colon ascendente, nell’abboccamento del coledoco terminale a un segmento intestinale, per la ricostruzione della via biliare principale. - anastomosi latero-terminale – L.T. : quando la sutura viene effettuata tra la porzione laterale di uno dei segmenti da anastomizzare e la parte terminale dell’altro.
Può essere confezionata per l’abboccamento del colon discendente o del sigma al moncone rettale. - anastomosi latero-laterale – L.L. : questa modalità prevede che i due monconi vengano chiusi all’estremità e quindi affiancati. Dopo aver aperto una breccia nella parete dei due segmenti si esegue la sutura anastomotica. I due monconi di solito sono orientati nello stesso senso peristaltico, ma in casi particolari (come quando si vuole rallentare il movimento del contenuto intestinale) possono essere posti in opposizione, quindi in modo antiperistaltico (anastomosi latero-laterale antiperistaltica, vedi immagine in alto).
L’anastomosi latero-laterale è quella più utilizzata in chirurgia gastro-intestinale perché semplice, rapida e sicura.
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