Con sindrome metabolica (anche chiamata “sindrome X” o “sindrome da insulinoresistenza” o “sindrome di Reaven”) in medicina si intende una situazione clinica caratterizzata da un insieme di sintomi e segni, nella quale diversi fattori di rischio correlati tra loro concorrono ad aumentare la possibilità di sviluppare patologie endocrinologiche come il diabete mellito, e cardiopatie.
Diffusione
Tale sindrome è diffusa soprattutto nei paesi industrializzati in cui l’obesità è ormai endemica. In Italia, come negli Stati uniti, si calcola che la sindrome metabolica interessi circa il 35% dei soggetti che hanno più di 50 anni, specie le donne ed in particolare se obese. Essendo l’obesità in aumento negli ultima anni, anche tale sindrome sta aumentando in diffusione.
Cause e fattori di rischio
La causa esatta della sindrome metabolica non è attualmente nota, tuttavia la si pensa come una patologia ad eziologia multifattoriale. Fattori di rischio importanti per il suo sviluppo, sono:
- sovrappeso e obesità (specie l’obesità androide con adiposità accumulata soprattutto sull’addome e soprattutto di almeno 2° grado);
- fattori genetici;
- insulinoresistenza;
- diabete mellito tipo 2;
- sesso femminile;
- sedentarietà;
- disfunzione endoteliale con iperpermeabilità della parete arteriosa che permette il passaggio del colesterolo LDL nell’intima delle arterie;
- età avanzata (> 50 anni).
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Sintomi e segni
Il segno principale della sindrome metabolica è l’obesità androide, cioè quella in cui il grasso si deposita soprattutto sull’addome). Altri segni di sindrome metabolica, sono:
- ipertensione arteriosa;
- bassi valori di HDL;
- alti valori di trigliceridi;
- alti valori di LDL e VLDL;
- alterata glicemia a digiuno;
- marcatori di infiammazione sistemica aumentati (proteina C-reattiva, VES, fibrinogeno, interleuchina 6, fattore di necrosi tumorale alfa);
- insulinoresistenza.
Comorbilità
Patologie spesso associate alla sindrome metabolica, sono:
- iperuricemia;
- steatosi epatica non alcolica;
- sindrome dell’ovaio policistico;
- disfunzione erettile;
- psoriasi;
- artrite psoriasica;
- acantosi nigricans.
Diagnosi
I criteri NCEP: ATP III (National Cholesterol Education Program: Adult Treatment Panel III) 2005 per la sindrome metabolica prevedono la presenza di 3 o più dei seguenti elementi:
- obesità con forte accumulo adiposo addominale (circonferenza vita: uomini >102 cm, donne >88 cm)
- ipertrigliceridemia >150 mg/dl, oppure trattamento farmacologico in atto per ipertrigliceridemia
- colesterolo HDL <40 mg/dl (negli uomini) oppure terapia farmacologica specifica in atto;
- colesterolo HDL <50 mg/dl (nelle donne) oppure terapia farmacologica specifica in atto;
- ipertensione arteriosa (>130 mmHg di sistolica e >85 mmHg di diastolica), oppure trattamento farmacologico in atto;
- iperglicemia a digiuno >100 mg/dl, oppure terapia farmacologica specifica, oppure precedente diagnosi di diabete mellito di tipo 2
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Trattamento
Il primo passo del trattamento è ovviamente la perdita di peso, raggiungibile principalmente attraverso una dieta ipocalorica, associata ad adeguato esercizio fisico.
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Trattamento farmacologico
Oltre a dieta ed esercizio fisico, alcuni farmaci possono essere usati nei pazienti con sindrome metabolica, con l’obiettivo di limitare i danni della dislipidemia, dell’ipertensione arteriosa, del diabete mellito e dello stato protrombotico. A tale scopo sono utili:
- statine, fibrati, ezetimibe (per controllare la dislipidemia);
- ace-inibitori, betabloccanti, alfabloccanti, sartani, calcio-antagonisti, diuretici (ipertensione);
- insulina, antidiabetici orali (diabete mellito);
- aspirina, ticlopidina (stato protrombotico).
Orlistat
L’Orlistat è un farmaco disponibile dal 2006, ma i suoi risultati sono piuttosto modesti, con una perdita di peso media pari a 2,9 kg da 1 a 4 anni, e vi sono pochi dati su come il farmaco agisca contro le complicanze a lungo termine dell’obesità. Il suo utilizzo è stato associato a disturbi gastrointestinali e ad alcuni effetti preoccupanti sui reni. Al momento i dati in nostro possesso non dimostrano un controllo dell’obesità nella popolazione a rischio e, conseguentemente, della sindrome metabolica.
Trattamento chirurgico
Il trattamento per l’obesità di almeno 2° grado è la chirurgia bariatrica, che comprende:
- chirurgia restrittiva (bendaggio gastrico);
- chirurgia di tipo malassorbitivo (diversione biliopancreatica);
- chirurgia di tipo misto (bypass gastrico).
La chirurgia bariatrica ha come unico motivo la perdita di peso a lungo termine, che sia quanto più tollerata e priva di complicanze, cioè a ridotta mortalità e morbilità.
Dieta
Nei soggetti che soffrono di sindrome metabolica o a forte rischio di svilupparla, si consiglia di
- ridurre l’apporto calorico;
- ridurre il sodio;
- ridurre l’apporto di grassi animali/vegetali;
- ridurre l’apporto di carboidrati semplici;
- bere almeno 1,5/2 litri di acqua al giorno;
- assumere molta frutta e verdura;
- ripartire uniformemente i nutrienti nei vari pasti evitando quelli a base di soli carboidrati: ad esempio la pasta in bianco aumenta di più e più rapidamente la glicemia rispetto a agli stessi grammi di pasta con tonno e pomodoro;
- fare molti pasti leggeri al posto di pochi ed abbondanti;
- non associare mai due alimenti ricchi di carboidrati nello stesso pasto (ad esempio non mangiare contemporaneamente pane e pasta).
- Margarina con grassi idrogenati
- Superalcolici
- Lardo – pancetta – salsicce – carne di maiale grassa – carni grasse
- Formaggi grassi
- Insaccati grassi (salame – mortadella – coppa – frattaglie)
- Fritture
- Dolci, merendine
- Rosso d’uovo
- Bevande zuccherate
- Burro
- Oli tropicali
Alimenti da assumere con moderazione:
- Grassi vegetali non idrogenati
- Formaggi semigrassi
- Carni rosse semigrasse
- Latte e yogurt interi
- Vino e birra
- Pasta all’uovo
- Prosciutto cotto, speck
- Soffritti
- Frutta secca
- Crostacei, anguilla, capitone
- Frutta zuccherina (fichi, uva e banane) soprattutto se matura
- Succhi di frutta
- Oli vegetali crudi
- Carni magre
- Latte e o yogurt parzialmente scremati
- Formaggi magri
- Uovo intero
- Prosciutto crudo magro, bresaola
- Carne di maiale magro
- Pasta o riso
- Patate
- Pane
- Bianco d’uovo
- Latte e/o yogurt totalmente scremati
- Pesce (almeno 3-4 volte alla settimana, crostacei e molluschi solo una volta alla settimana)
- Legumi con o senza pasta (fagioli, piselli, lenticchie, ceci, fave)
- Zuppe di verdure di stagione (da preferire: asparagi, bietole, broccoli, carciofi, funghi, indivia, spinaci, verza, zucca, zucchine)
- Frutta fresca non zuccherina
- Verdure in genere
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