Un farmaco ha un nome commerciale e contiene un dato principio attivo. La cosa più importante di un farmaco non è chiaramente il suo nome commerciale, bensì il suo principio attivo, che è il vero responsabile dell’azione terapeutica. Prendiamo ad esempio Tachipirina ed Efferalgan: essi sono due farmaci che hanno nome commerciale diverso, ma contengono lo stesso identico principio attivo, cioè il paracetamolo. Quindi tra una compressa di Tachipirina 500 mg ed una di Efferalgan 500 mg non c’è nessuna differenza. Il farmaco “generico” è un farmaco che, rispetto a quello “originale”, ha:
- lo stesso principio attivo in uguale dose;
- la stessa forma farmaceutica;
- la stessa via di somministrazione;
- le stesse indicazioni terapeutiche.
Dal punto di vista medico è quindi curativo nello stesso modo del farmaco “originale”. Semplicemente costa meno dell’originale, ma per il resto è identico. Seguendo con l’esempio precedente, in farmacia possiamo chiedere l’equivalente che contiene paracetamolo ed avere lo stesso identico principio attivo della Tachipirina o dell’Efferalgan, pagando un prezzo minore.
Che significa farmaco equivalente?
Dal momento che la denominazione “generico” creava confusione tra i pazienti (specie quelli più anziani che pensavano di trovarsi di fronte ad un farmaco “meno buono dell’originale”), il termine è stato cambiato con il più corretto “equivalente”. Dire “farmaco equivalente” è quindi sinonimo di “farmaco generico”: significano la stessa cosa ed entrambi contengono lo stesso principio del farmaco originale, con le uniche differenze che risiedono nel prezzo più basso e nel nome commerciale.
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