Con “broncopolmonite” (anche chiamata “polmonite lobulare“) in medicina si indica un tipo particolare di polmonite caratterizzata dall’infiammazione di bronchi, bronchioli ed alveoli polmonari, nella maggioranza dei casi determinata da una infiammazione batterica o virale. I suoi sintomi sono principalmente: tosse con catarro, febbre spesso alta, difficoltà respiratorie, dolore al torace.
Polmonite lobulare o lobare
Il nome “polmonite lobulare”, con cui a volte viene chiamata la broncopolmonite, deriva dal fatto che l’infiammazione interessa uno o più lobuli polmonari: i lobuli sono la più piccola suddivisione polmonare che possa essere riconosciuta ad occhio nudo ed un singolo lobulo è composto dal bronchiolo e dall’arteria e dai vasi linfatici lobulari. Nella “polmonite lobare” lo stato infiammatorio interessa invece uno o più lobi polmonari, cioè le varie grandi porzioni che costituiscono i polmoni: due nel polmone sinistro e tre in quello destro separati da scissure (vedi immagine in alto).
Cause
L’infiammazione che caratterizza una broncopolmonite è quasi sempre determinata da infezione batterica o virale. I batteri che sono spesso causa di broncopolmonite sono: lo Staphylococcus aureus, lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae), l’Haemophilus influenzae, la Klebsiella pneumoniae e la Pseudomonas aeruginosa. I virus frequentemente causa di broncopolmonite, sono: i virus influenzali, il virus respiratorio sinciziale, il virus del morbillo. Le forme non infettive di broncopolmonite sono rare e possono essere causate o favorite da:
- interventi chirurgici al torace, specie a livello delle basse vie aeree;
- traumi toracici;
- inalazione di corpo estraneo (broncopolmonite ab ingestis), come un boccone di cibo (spesso negli anziani) o un piccolo giocattolo (spesso nei bambini).
- inalazione di sostanze tossiche;
- malnutrizione per difetto;
- tubercolosi.
Fattori di rischio
La broncopolmonite si manifesta più frequentemente in:
- bambini con meno di due anni;
- anziani (> 65 anni);
- alcolisti;
- soggetti fumatori o che vivono a contatto con fumatori;
- soggetti con malattie polmonari croniche come asma bronchiale o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
- malnutriti;
- soggetti che lavorano in un ambiente dove l’infezione è diffusa (ad esempio ospedale);
- soggetti che vivono e/o lavorano in un ambiente in cui sono diffuse smog o sostanze inquinanti;
- soggetti con sistema immunitario debilitato (ad esempio i malati di AIDS o soggetti che hanno assunto farmaci chemioterapici od immunosoppressivi;
- soggetti che, a causa di patologie neuromuscolari, psichiatriche o altro tipo di malattia, hanno difficoltà a deglutire (ad esempio i malati di Parkinson).
La broncopolmonite è contagiosa?
Come abbiamo visto la broncopolmonite può avere varie cause. Nel caso (frequente) in cui sia causata da virus e batteri è certamente contagiosa. La trasmissione avviene tramite goccioline di saliva emesse su persone ed oggetti durante tosse e starnuti. In caso di dubbio, una broncopolmonite deve sempre essere considerata contagiosa.
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Sintomi e segni
I sintomi e segni di una broncopolmonite, sono generalmente:
- malessere generale;
- febbre, spesso alta, oltre i 39°;
- tosse con elevata produzione di catarro
- dispnea (difficoltà respiratorie);
- astenia (stanchezza, mancanza di forze);
- dolore al torace;
- mal di testa;
- dolori ossei e muscolari;
- tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
- sudorazione abbondante;
- brividi;
- anoressia (perdita di appetito);
- calo ponderale (perdita di peso);
- confusione;
- vertigini;
- delirio (soprattutto in bambini e anziani).
Diagnosi
La diagnosi di una broncopolmonite si su:
- anamnesi (raccolta dei dati e dei sintomi del paziente);
- esame obiettivo (ad esempio auscultazione con fonendoscopio e percussione del torace);
- emocromo (esami del sangue);
- tampone faringeo;
- radiografia del torace;
- analisi colturale dell’espettorato (catarro);
- TAC;
- ecografia (ad esempio della tiroide);
- test per intolleranze ed allergie;
- laringoscopia indiretta;
- tracheoscopia;
- ossimetria tramite saturimetro da dito;
- emogasanalisi;
- spirometria;
- broncoscopia;
- biopsia polmonare.
Ovviamente non tutti gli esami sono sempre necessari: spesso una buona anamnesi ed un attento esame obiettivo sono sufficienti per raggiungere la diagnosi e solo in caso di dubbio diagnostico il medico può servirsi anche di altri strumenti più invasivi, come una broncoscopia. L’emocromo (esame del sangue) permette di intuire se l’infezione è batterica o virale: un elevato numero di granulociti (un tipo di globuli bianchi) indica più probabilmente una infezione batterica, mentre un elevato numero di linfociti (un altro tipo di globuli bianchi) indica più spesso una infezione virale.
Terapia
Il trattamento di una broncopolmonite è subordinato alla causa a monte che l’ha determinato. Le forme virali sono generalmente meno gravi e si risolvono da sole nel giro di pochi giorni senza trattamenti specifici: in questo caso il trattamento è solo mirato ad alleviare i sintomi, ad esempio con antinfiammatori non steroidei (FANS) e riposo psico-fisico. Nelle forme virali gli antibiotici sono inutili. Per i casi di broncopolmonite batterica invece sono utili gli antibiotici.
Broncopolmonite grave
Una broncopolmonite grave richiede il ricovero ospedaliero immediato in cui il medici potrebbero dover ricorrere alla ossigenoterapia con ventilazione assistita e alla somministrazione di farmaci per via endovenosa.
Complicanze e rischi
In caso di broncopolmonite grave, specie in individuo debilitato e con cure inefficaci e/o intempestive, la broncopolmonite può dar luogo a molte complicanze, anche gravi, come:
- broncopolmonite recidivante;
- cronicizzazione della broncopolmonite;
- sepsi (setticemia);
- pleurite;
- insufficienza respiratoria;
- ascesso polmonare;
- cardiopatie.
Prognosi
Una broncopolmonite diagnosticata rapidamente e trattata in modo efficace, ha una prognosi positiva e durata limitata ad alcuni giorni; una broncopolmonite individuata in ritardo o curata in maniera non adeguata è ad alto rischio di complicanze e può avere perfino esiti mortali, specie in individui già debilitati.
Durata
E’ molto difficile prevedere la durata di una broncopolmonite, poiché dipende da molti fattori come età del paziente, l’efficienza del suo sistema immunitario, la presenza di altre patologie che debilitano l’organismo, la gravità dell’infezione e la bravura del medico nell’impostare rapidamente una cura efficace. Generalmente una broncopolmonite acuta virale ha durata minore (tra meno di una settimana e 3 settimane) mentre la broncopolmonite acuta batterica tende a durare oltre una settimana. Nella broncopolmonite cronica la sintomatologia è invece ben più prolungata.
Rimedi naturali
La fitoterapia è utile in caso di bronchite ed offre soluzioni che vanno accostate (e non sostituite!) ai classici rimedi medici. Salvia, viola mammola, pino e betulla sono erbe dalle proprietà balsamiche. Per sedare la tosse potete anche fare un infuso con la piantaggine, così come con l’altea, il verbasco o le radici della primula. Anche in cucina ci sono tanti ingredienti dal potere antibatterico e lenitivo. Scopriamo quali sono i più efficaci:
- Limone e aglio: nonostante l’accoppiamento un po’ insolito, potete fare un infuso con 1 spicchio di aglio e la buccia del limone.
- Latte e miele: rimedio infallibile della nonna per sedare la tosse. Ne bastano un paio di cucchiai nel latte bollente per assicurarsi un sonno tranquillo prima di andare a letto.
- Cipolla: noto antibatterico e dalle proprietà espettoranti, potete prendere 1 cucchiaio di succo di cipolla tutte le mattine a digiuno, anche solo in forma preventiva.
- Zenzero: fate una tisana allo zenzero aggiungendo un cucchiaio di miele per addolcirlo.
- Curcuma: tra i rimedi contro la bronchite non può mancare questa spezia. Ne basta 1/2 cucchiaino da versare in 1/2 bicchiere di latte tiepido. Bevete lontano dai pasti fino a 3 volte al giorno.
Prevenzione
Le persone a rischio di broncopolmonite possono ridurre il rischio di soffrirne ricorrendo a vaccinazione. Per ridurre il rischio di broncopolmonite virale è consigliata la vaccinazione annuale contro l’influenza, invece per le broncopolmoniti batteriche è raccomandato il vaccino anti-pneumococco.
Consigli
Alcune accortezze possono diminuire i sintomi fastidiosi, tra cui:
- usare un umidificatore per ambienti;
- bere molti liquidi;
- riposare;
- ripararsi dal freddo;
- non fumare;
- non esporsi al fumo passivo;
- non esporsi a smog ed inquinanti ambientali
- lavarsi le mani regolarmente
- non abusare di sostanze alcoliche,
- tenersi distanti da persone affette da polmonite
- praticare esercizio fisico
- dormire in modo adeguato;
- alimentarsi in modo ottimale;
- mantenere un corretto peso corporeo.
Possono essere utili anche delle inalazioni per bronchite a base di olio di melaleuca. Questo rimedio però è consigliato solo per gli adulti. Per i bambini bastano delle inalazioni con acqua e bicarbonato. Tra gli oli essenziali sono suggeriti invece il ginepro, il cipresso e il pino, oppure timo e lavanda. Versatene qualche goccia nella vasca per un bagno rilassante e purificante.
Integratori
Per accelerare il processo di guarigione sono molto utili i grassi omega 3, contenuti in salmone, olio di lino spremuto a freddo, sardine, merluzzo, sgombro ed acciughe. In caso di bronchite cronica è bene inoltre aumentare l’apporto di selenio e zinco nella dieta, oltre a vitamine ed altri sali minerali, a tal proposito possono essere estremamente utili i seguenti integratori alimentari:
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Lo Staff di Medicina OnLine
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