Sclera: anatomia, funzioni e patologie in sintesi

MEDICINA ONLINE VISTA OCCHIO NERVO OTTICO 2 CRANICO CHIASMA OTTICO MIOPIA CECITA FUNZIONE PALLIDO GLAUCOMA RETINA PUCKER MACULARE RETINOBLASTOMA DISTACCO VITREO UMOR CATARATTA OFTALMOLOGO.jpgLa sclera è la parte dell’occhio comunemente chiamata “bianco dell’occhio” ed è una membrana fibrosa che riveste in gran parte il bulbo oculare, circa i 5/6 della sua superficie. La sclera è ricoperta esternamente dalla congiuntiva, mentre anteriormente confina con la cornea; posteriormente lascia passare il nervo ottico. E’ costituita principalmente da fibre connettivali che si intrecciano tra loro in varie direzioni disposte principalmente come i meridiani e i paralleli di un mappamondo.

Funzioni

Essendo molto resistente, la sclera svolge tre funzioni principali:

  • funzione di protezione: la sclera forma una sorta di guscio elastico molto resistente che protegge l’occhio;
  • funzione strutturale: la sclera, sostenuta anche dalla pressione interna dell’occhio, contribuisce a stabilizzare la forma del bulbo oculare proteggendone il contenuto;
  • funzione di sostegno: la sclera sostiene le membrane oculari più interne e permette su di essa l’inserzione dei tendini dei muscoli estrinseci dell’occhio.

Colore della sclera

La sclera ha un colorito bianco esternamente, mentre la sua superficie interna si presenta lievemente bruna in quanto vi aderisce, prendendo il nome di lamina fusca, parte del tessuto pigmentato della lamina sovracorioidea, con la quale la sclera è direttamente a contatto. Nell’adulto il colorito esterno della sclera diventa progressivamente biancastro-giallastro con l’età a causa del deposito di grasso, mentre nel bambino è di solito bluastro in relazione alla maggior sottigliezza della membrana che lascia così trasparire la sottostante corioidea molto vascolarizzata. Eventuali cambiamenti di colore della sclera possono essere spia di malattie dell’occhio o sistemiche, ad esempio la sclera assume un colore giallastro in caso di ittero ed in questo caso anche la pelle assume colorito giallastro; la sclera diventa bluastra nell’adulto in caso di artrite reumatoide e nel bambino in caso di osteogenesi imperfetta di tipo 1; la sclera è rossastra nelle scleriti, nelle episcleriti, nelle congiuntiviti. Per approfondire l’argomento, leggi: Sclera blu, grigiastra, rossa, gialla, scura, arrossata o gonfia: cosa indica?

Anatomia

La sclera ha posteriormente uno spessore di circa 2 mm e si va assottigliando in avanti. La zona di minor spessore è a livello del punto di uscita delle fibre del nervo ottico: questa zona a forma di diaframma circolare crivellato da numerosi orifizi, prende il nome di lamina cribrosa della sclera; sul suo contorno la sclera continua con la guaina del nervo ottico. Attorno a questa si trovano altri piccoli fori per il passaggio dei vasi e dei nervi ciliari posteriori brevi e delle arterie ciliari posteriori lunghe, mentre, più anteriormente, in vicinanza dell’equatore, si trovano i quattro fori attraversati dalle vene vorticose che raccolgono il sangue refluo della corioidea.
La superficie esterna della sclera è a contatto, mediante tessuto connettivo lasso, con la fascia del bulbo (o capsula di Tenone). Questa è una lamina connettivale connessa con la base dell’orbita, che costituisce un rivestimento parziale al bulbo oculare e contrae specifici rapporti con i muscoli estrinseci dell’occhio. Nella sua porzione più anteriore la sclera è rivestita esternamente da una sottile membrana trasparente, la congiuntiva; questa inizia a livello dell’orlo sclerocorneale e, dopo aver ricoperto parte della sclera, abbandona questa tonaca in corrispondenza del fornice congiuntivale per riflettersi sulla faccia posteriore delle palpebre.

Vasi e nervi

Le arterie della sclera sono rami delle arterie ciliari anteriori e delle posteriori brevi che formano un plesso sclerale fitto intorno alla cornea. Le vene confluiscono nelle vene ciliari e nelle vene vorticose. I nervi sono rami dei nervi ciliari che terminano con arborizzazioni libere nel connettivo.

Patologie

La sclera può andare incontro a infiammazioni chiamate scleriti , alla base delle quali ritroviamo un processo di ipersensibilità a complessi immuni che, depositandosi sul tessuto collagene della sclera, richiamano le cellule infiammatorie (generalmente espressione di patologie generali quali artrite reumatoide, vasculiti sistemiche, poliartrite nodosa, malattia di Wegner e spondilite anchilosante) oppure ad agenti infettivi come, ad esempio, i virus erpetici (varicella/zoster) oppure a batteri provenienti da congiuntiva, cornea, uvea o dai tessuti orbitari.

Traumi

La sclera può subire traumi mediante oggetti taglienti o acuminati: il taglio è sempre più esteso di quanto sembri apparentemente. È molto importante, in caso di trauma, recarsi subito al pronto soccorso oculistico per suturare precocemente tali ferite; l’oculista riapporrà con molta attenzione i lembi della ferita, ricoprendola con l’episclera e la congiuntiva, al fine di facilitare la formazione di tessuto fibroso e, quindi, la chiusura della ferita stessa. La sclera si può lacerare in caso di scoppio del bulbo in seguito a trauma, quando si esercita una pressione esterna superiore alla capacità di resistenza del tessuto sclerale.

Tumori della sclera

I tumori della sclera sono molto rari e sono quasi sempre benigni, includendo fibromi, osteomi e condromi. Si presentano come noduli solidi e possono aumentare di volume nel corso degli anni. La sclera e l’episclera possono essere invase, anche se raramente, da neoplasie a partenza intraoculare o extraoculare, quali melanomi intraoculari, mieloma, sarcoidosi, che possono mimare semplici scleriti e, in questi casi, la diagnosi può essere molto difficoltosa.

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