Morte per esplosione
L’esplosione è un fenomeno fluidodinamico caratterizzato dalla produzione di energia sotto forma di onde pressorie, calore e luce. In particolare le onde d’urto possono essere positive, cioè da compressione, oppure negative, cioè da decompressione (realizzanti la cosiddetta implosione), e come tali integranti effetti meccanici di diversa valenza lesiva. È evidente che l’entità delle lesioni esterne ed interne dipenderà dall’energia pressoria liberata dall’esplosione, dalla distanza del soggetto dal punto dell’esplosione stessa nonché dalle caratteristiche del luogo ove essa è avvenuta (ad es. ambiente aperto o chiuso), realizzandosi peraltro aspetti lesivi differenti a seconda delle peculiarità anatomiche delle strutture del corpo investite dalle onde d’urto. In linea generale, le lesioni possono conseguire allo scoppio in quanto tale, per impatto di agenti balistici “propri” (cioè di oggetti contenuti all’interno dell’ordigno esplosivo) ovvero di agenti balistici “impropri” (cioè di parti strutturali e/o oggetti o frammenti di essi dell’ambiente, che vengono proiettati a seguito dell’esplosione); potranno anche osservarsi lesioni causate dalle fiamme e dai gas ad alta temperatura sprigionati si dall’esplosione, oppure carbonizzazione o ancora lesioni contusive derivanti dal secondario crollo di mura o edifici. In pratica, le lesioni esterne potranno essere anche esigue o addirittura mancare, seppur solitamente sono presenti ferite di tipo contusivo, da punta e taglio o da fendente per azione di schegge più o meno voluminose, potendo anche ricorrere mutilazioni corporee o depezzamento. In particolare, la presenza di mutilazioni coinvolgenti le mani può essere indicativa di esplosione improvvisa per manipolazione di ordigno in corso di attentato oppure in occasione di rinvenimento fortuito, specialmente a danno di bambini che ne fanno inconsapevole oggetto di gioco. Le esplosioni possono seguire a tentativi di suicidio con gas da cucina, possono essere espressione di accidentalità domestiche ovvero di attentati, nonché essere conseguenza di rinvenimenti di residuati bellici ancora attivi oppure ad esempio in occasione di scavi per urti accidentali. In fase di sopralluogo, oltre ovviamente all’intervento di uno specialista in chimica esplosivistica per l’adeguata focalizzazione e repertazione delle tracce dell’ordigno esplosivo e quant’altro pertinente, è particolarmente importante la presenza del medico legale giacché talvolta dette eventualità, specialmente quando si realizzino in ambiente domestico, possono rappresentare tentativo dissimulativo volto a celare un omicidio. A tal proposito è importante effettuare un compiuto esame esterno del cadavere o dei cadaveri, onde verificare la presenza di lesività tipica di altro mezzo traumatico (ad es. lesioni da strangolamento, d’arma da fuoco, ecc.) chiaramente non compatibile con l’esplosione, esplosione dalla quale deriveranno peraltro lesioni con caratteristiche post-mortali.
Morte per crollo di edifici
Il crollo di un palazzo può realizzarsi per cedimento strutturale autonomo, per calamità naturali ovvero per esplosione, rimanendovi solitamente coinvolte più persone. In ogni caso, con peculiare riferimento al crollo per cedimento strutturale in assenza di ulteriori subentranti fattispecie lesive (ad es. incendio, esplosione), si osserverà un quadro traumatico di tipo contusivo, di varia entità (fratture multiple e relative emorragie profonde, schiacciamento tessutale con cosiddetta “crush syndrome”), potendosi comunque la morte anche realizzare con modalità asfittiche da spazio confinato e da compressione toracica. In sede di sopralluogo risulterà particolarmente importante l’ispezione dei luoghi, fondamentale per la comprensione delle cause del crollo e delle modalità con cui esso si è realizzato. In ordine alle problematiche medico-legali, solitamente non emergono particolari difficoltà, anche per quanto concerne le attività identificative.
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