Le infezioni che possono interessare l’intestino sono numerose:
Giardiasi
Questa infestazione dovuta alla Giardia lamblia viene trasmessa con l’inge-
stione di acqua infetta o attraverso la via oro-fecale.
Aspetti clinici
In molti casi l’infezione può essere asintornatica, In coloro che sviluppano
sintomi, questi si manifestano dopo 1-3 settimane di incubazione con diarrea,
distensione addominale, dolore, calo ponderale, nausea e vomito. Questi, di
solito, durano alcuni giorni, ma possono continuare per mesi. La diagnosi deve
essere confermata con l’esame microscopico del succo duodenale e con la
coprocultura o mediante l’identificazione del microrganismo con
la biopsia della porzione distale del duodeno o del digiuno.
Trattamento
Si basa sull’impiego di metronidazolo che eradicherà il microrganismo nel
90 dei pazienti. Farmaci alternativi includono il tinidazolo o la quinacrina
idrocloruro.
Coccidiosi
L’infezione parassitaria da Coccidium può colpire il piccolo intestino degli
uomini e diffondersi tramite la via oro-fecale. Nella porzione prossimale del
piccolo intestino, le cisti rilasciano gli sporozoiti che si sviluppano in trofozoiti all’interno dell’epitelio. La moltiplicazione dei parassiti, a partire da questi, danneggia l’epitelio intestinale e determina una atrofia parziale o subtotale dei villi.
Aspetti clinici
Di solito si manifesta solo con una lieve forma diarroica, circa una settimana
dopo l’infezione, ma talvolta l’infezione può essere grave con calo ponderale,
coliche, piressia e diarrea protratta. La diagnosi deve essere posta con l’esame
parassitologico delle feci con la ricerca delle uova di Coccidium oppure con la
biopsia digiunale.
Trattamento
Spesso non è necessario in quanto la malattia è autolimitante.
Tifo e paratifo
Prendono origine dalle infezioni sostenute da Salmonella typhi o S. paratyphi
che si trasmettono, generalmente, con la contaminazione alimentare. I bacilli
si moltiplicano nel tessuto linfoide, generalmente nell’ileo, e ciò, talvolta, determina perforazione intestinale o emorragia.
Aspetti clinici
L’infezione può essere asintomatica o caratterizzata da un lieve dolore addominale. Possono svilupparsi diarrea e stipsi associate a febbre e a bradicardia relativa. La diagnosi dipende dall’isolamento, nelle fasi precoci, dell’ organismo mediante emocolture o coprocoltura.
Trattamento
Si effettua con cloramfenicolo, ampicillina o cotrimossazolo.
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Criptosporidosi
La criptosporidiosi è una malattia dei protozoi causata da piccoli coccidi, ad esempio il Cryptosporidium spp, che colonizzano le cellule epiteliali umane e animali. La criptosporidiosi non è una malattia rara: i tassi di infezione variano tra 0,6 e 2% nei paesi industrializzati e tra 4 e 32% nei paesi in via di sviluppo. Colpisce i soggetti di tutte le età. È una malattia cosmopolita, che può presentarsi sporadicamente o in forma epidemica (attraverso la contaminazione dei serbatoi di acqua o delle piscine, o attraverso la trasmissione interumana diretta o il contatto con animali infetti, ecc.).
Aspetti clinici
Il Cryptospondium può determinare una infezione asintomatica o, più spesso, provocare diarrea, malassorbimento, calo ponderale, febbre e dolore addominale. La diagnosi deve essere posta mediante coprocoltura per la ricerca degli ovociti e con la biopsia del piccolo intestino. L’infezione è più frequente nei soggetti immunocompromessi.
Trattamento
Il trattamento dovrebbe essere fatto con spiramicina in associazione con far-
maci antidiarroici.
Infestazione da elminti
Le infestazioni da elminti, più comuni nel piccolo intestino, sono quelle sostenute da ascaridi e da anchilostomi (Ancylostoma duodenale e Necator americanus).
Aspetti clinici
Nel caso degli ascaridi si possono notare più sintomi quando l’infestazione di nematodi cresce, mentre può essere asintomatica nelle fasi iniziali. Gli ascaridi nei polmoni possono causare tosse o conati di vomito, vomito, dispnea o fiato corto. Gli ascaridi nell’intestino possono causare nausea, vomito, feci irregolari, vermi visibili nelle feci, stomaco o dolori addominali, perdita di peso. Alcune persone con una grande infezione possono avere altri sintomi, come la fatica e la febbre. Un’importante infestazione può causare un disagio estremo. Si può avere tutti o molti dei sintomi di cui sopra, se non si riceve un trattamento immediato.
Trattamento
Gli ascaridi sono di solito trattati con farmaci antiparassitari. I farmaci più comunemente utilizzati per il trattamento includono: albendazolo (Albenza), ivermectina (Stromectol), mebendazole. La chirurgia può essere utilizzata per controllare un’infezione su grande scala.
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Tubercolosi
È rara nei Paesi occidentali ma frequente nei Paesi in via di sviluppo. La presentazione clinica è caratterizzata da calo ponderale, febbre, dolore addominale e diarrea. La sede più comunemente coinvolta è la regione ileocecale; la tubercolosi, inoltre, va differenziata dal morbo di Crohn e dalle neoplasie maligne.
Sovrapposizione batterica
Ciò può verificarsi come risultato di anomalie strutturali, disordini della motilità o deficit immunologici. Le cause più comuni comprendono interventi di
chirurgia gastrica, anemia perniciosa, enteroanastomosi, diverticoli duodenali
o digiunali, neuropatia diabetica e sclerodermia.
Aspetti clinici
La presentazione clinica più comune è caratterizzata dalla comparsa di anemia
dovuta a deficit di vitamina B’2 e con minore frequenza a deficit di folati. Altri segni includono steatorrea, diarrea ed edema dovuti ad ipoproteinemia. La
diagnosi può essere posta constatando la riduzione del malassorbimento, con
il trattamento a base di antibiotici ad ampio spettro o la positività del breath-test con acido glicocolico.
Trattamento
Dovrebbe basarsi sull’impiego di antibiotici, supplementi vita mini ci oppure,
quando necessario, si deve ricorrere all’intervento chirurgico.
Infezioni da shigelle e amebe
Il colon in particolare può essere infettato direttamente da diversi microrganismi, tra cui shigelle e amebe.
Aspetti clinici
Shigelle ed amebe causano una sindrome, simile alla dissenteria, con febbre, dolore addominale e diarrea ematica. Questa patologia deve essere differenziata dalla malattia infiammatoria dell’intestino mediante coprocoltura,
biopsia rettale o test sierologici.
Trattamento
Il trattamento consiste in un’appropriata terapia antibiotica.
Colite pseudomembranosa
Questa malattia diarroica acuta si verifica dopo una terapia antibiotica ed è
dovuta ad un’infezione sostenuta da un ceppo di Clostridium difficile tossina-
producente. L’esame istologico di una biopsia rettale o di un campione resecato mostra le tipiche modificazioni.
Trattamento
Il trattamento si attua con vancomicina o metronidazolo per via orale. Il megacolon tossico si verifica raramente e richiede la colectomia.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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