La memoria è la capacità del cervello umano di conservare informazioni: quella funzione mentale che serve per assimilare, ritenere e richiamare – sotto forma di ricordi – le informazioni apprese durante l’esperienza, necessarie per le normali attività umane, sia lavorative che sociali. Gli studi sulla memoria hanno dimostrato che esistono diverse tipologie di memoria e vari tipi di ricordi.
Memoria implicita ed esplicita
La memoria può essere implicita o esplicita. La memoria implicita (o “procedurale)
contiene le informazioni che depositiamo nel tempo e che utilizziamo senza consapevolezza. È un tipo di memoria molto vicina ai processi automatici: salire le scale, bere un bicchiere d’acqua, spegnere e accendere la luce. Si tratta di azioni che svolgiamo automaticamente, di informazioni mnemoniche per il riconoscimento di ambienti e persone note, ma anche di abilità percettive, come per esempio quelle che ci fanno distinguere un volto arrabbiato da uno sorridente. La memoria esplicita, invece, riguarda i ricordi depositati consapevolmente e che sappiamo descrivere verbalmente. Questa memoria, consapevole o dichiarativa (raccontabile), si divide in altre sottocategorie, di seguito illustrate.
Memoria di eventi o episodica
Rappresenta uno dei tipi più concreti di ricordo, e riguarda esperienze specifiche e ben definite. Se cercassimo di ricordare un viaggio o una gita fatta negli ultimi anni, di sicuro ricorderemmo alcuni mo- menti particolari: la visita a una mostra, una partita a pallone su una spiaggia, l’incontro con una persona particolarmente interessante, e altre esperienze ancora. Il ricordo dell’intera gita potrà affievolirsi con il tempo, ma perdurerà il ricordo di determinati eventi;
Memoria autobiografica
Una particolare forma di memoria episodica è quella autobiografica, che associa a un certo ricordo della propria vita personale una datazione specifica. Gli studiosi ritengono che solitamente le persone arrivano a ricordare circa duecentoventi episodi autobiografici riguardanti gli ultimi venti anni della propria vita. Nelle persone al di sopra dei cinquant’anni si presenta frequentemente il particolare fenomeno della reminiscenza: il deterioramento dei ricordi relativi agli anni più recenti accompagnato alla maggiore facilità di ricordare episodi più lontani nel tempo (fra i primi dieci e i trenta anni di vita). Ciò si spiega con il naturale declino e deterioramento della memoria, che diventa meno capace di apprendere nuove informazioni, congiunto con la tendenza a ricordare gli episodi più salienti della propria vita, già ben eradicati nei circuiti neuronali e più volta “tirati fuori”, episodi che generalmente sono felici e si situano tra i diciotto e i trentacinque anni (il primo lavoro, il matrimonio, la nascita di un figlio, l’acquisto della casa e altri ancora).
Memoria situazionale
La memoria situazionale riguarda le informazioni immagazzinate su una situazione o script generale. È un livello di memoria più ampio della memoria episodica. Pensiamo alla situazione teorica “fare una gita”. Possediamo numerose informazioni circa questo script “fare una gita”: sappiamo che il più delle volte si decide la meta da visitare, che spesso si definisce a priori il mezzo di trasporto e il percorso da fare, che se vogliamo dormire è meglio cercare un albergo, campeggio, ostello, che conviene avere denaro, carta di credito, assegni, per pagare e via dicendo. In questo caso non si tratta del ricordo di una gita particolare, cioè di un evento singolo, ma del ricordo degli step, dei passi, solitamente necessari per fare una gita, intesa nel senso di contesto generale in cui si verificano poi diverse situazioni specifiche.
Memoria intenzionale
Un altro livello di memoria esplicita è quella intenzionale: riguarda le intenzioni che ci hanno mosso in un determinato momento. La frase: «Non ricordo dove stessi andando né con chi, ma solo che mi stavo preparando per stare qualche giorno fuori casa» rappresenta un tipico esempio di memoria intenzionale.
Memoria semantica ed emozionale
La memoria esplicita non riguarda solo particolari eventi o situazioni della nostra vita passata. Abbiamo anche una memoria semantica attraverso la quale ricordiamo il significato delle parole, i concetti, le definizioni, le formule, gli algoritmi. Grazie a questa memoria vengono depositati i significati delle cose, le loro proprietà e le loro relazioni. Oltre alla memoria semantica esiste anche la memoria emozionale, relativa a stati d’animo, sensazioni, sentimenti passati, positivi e negativi. Ci vuole molto poco per risvegliare la memoria emozionale: basti pensare alle sensazioni che vengono evocate da odori o profumi associati a situazioni, cose o persone particolari. La memoria emozionale può presentarsi in forma esplicita, il ricordo dell’episodio o della situazione particolare, o in forma implicita, la reazione viscerale che si ha al ricordo del momento: sudorazione, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, e altre manifestazioni esterne.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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