Iperlipoproteinemia di tipo IV: sintomi, segni, diagnosi, terapia, prognosi

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST ESAME SANGUE ANALISI CLINICHE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI LEUCOCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANECon “iperlipoproteinemia” si indica qualunque alterazione del metabolismo lipidico che determini un aumento di alcuni o tutti i tipi di lipidi e/o lipoproteine nel sangue.
In particolare l’iperlipoproteinemia di tipo IV è un disordine comune, spesso a distribuzione familiare, caratterizzato da aumenti variabili dei trigliceridi plasmatici contenuti prevalentemente nelle lipoproteine a bassissima densità (pre-b) e da possibile predisposizione all’aterosclerosi. A causa dei livelli di trigliceridi endogeni utilizzati come soglia per la definizione dell’iperlipoproteinemia di tipo IV, il disordine risulta comune negli americani di media età di sesso maschile.

Sintomi, segni e diagnosi

Questa iperlipidemia è frequentemente associata a una lieve alterazione della tolleranza al glucoso (insulino-resistenza) e a obesità, e può essere accentuata dalla restrizione dei grassi alimentari e dalla concomitante aggiunta di carboidrati alla dieta (mantenendo costante l’apporto calorico). Il plasma è torbido e i livelli di trigliceridi sono sproporzionatamente elevati. Il TC può essere normale o modicamente aumentato (spesso a causa di stress, alcolismo ed eccessi alimentari) e può essere associato a iperuricemia. La riduzione dei livelli di HDL è dovuta all’innalzamento dei trigliceridi e spesso si normalizza quando i livelli di trigliceridi si riducono.

Prognosi e terapia

La prognosi è incerta. La malattia può essere associata alla CAD precoce. La riduzione del peso corporeo e la limitazione del consumo di alcol, quando sono possibili, costituiscono sicuramente il trattamento più efficace e spesso normalizzano i livelli dei trigliceridi. Sono importanti il mantenimento del peso corporeo ideale e la restrizione dei carboidrati e dell’alcol. Nei pazienti i cui livelli non vengono controllati dalla sola dieta, la niacina 3 g/die PO o il gemfibrozil 0,6-1,2 g/die PO in dosi frazionate riducono ulteriormente la lipemia. Grandi quantità di olii somatici di pesce (da 8 a 20 g/die) sono frequentemente di notevole efficacia nel trattamento dell’ipertrigliceridiemia secondaria agli elevati livelli di VLDL.

Per approfondire: Iperlipoproteinemia di tipo I, II, III, IV, V

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