L’effetto von Restorff, anche chiamato “effetto di isolamento”, descrive una particolare caratteristica del nostro cervello di ricordare maggiormente elementi diversi dal solito: in pratica quando vengono presentati vari stimoli omogenei, lo stimolo che dovesse improvvisamente differire dagli altri ha la più alta probabilità di venire ricordato da chi li osserva. Non solo: più lo stimolo è diverso dagli altri, più ha possibilità di essere ricordato, tanto che un “cigno nero” (cioè un evento raro negativo o positivo e di forte impatto, che si differenzia enormemente dal resto della nostra vita) ha molte più probabilità di essere ricordato per sempre, molto più di eventi banali e ripetitivi. Se usate un evidenziatore mentre studiate o se alcune parole anche di questo testo sono scritte in grassetto, il motivo è proprio l’effetto von Restorff.
L’esperimento
La teoria venne formulata dallo psichiatra e pediatra tedesco Hedwig von Restorff (1906 – 1962) che lo analizzo nel 1933 con un esperimento: chiese ad un gruppo di persone di guardare una serie di oggetti molto simili tra loro su cui spiccava uno totalmente diverso. Egli notò che l’elemento che risaltava di più (per colore e forma differente) veniva memorizzato meglio. Inizialmente si pensò che tale effetto fosse dovuto ad una peculiarità dell’attenzione, ovvero fosse legato al fatto che l’oggetto diverso che veniva ricordato meglio perché la nostra attenzione è attratta con maggiore intensità. Tuttavia, nel 1995 i ricercatori Donchin e Fabiani, proposero una diversa spiegazione: l’effetto Von Restorff si spiegherebbe con il fatto che la memoria codifica in modo diverso le informazioni. I due ricercatori proposero quindi la teoria dei processi organizzativi, secondo la quale quando una persona legge una lista, tende ad organizzare nella stessa categoria tutti i prodotti simili ma cataloga in una categoria diversa (e più importante!) i prodotti differenti e questo li rende quindi più facilmente memorizzabili.
Esempi
L’effetto von Restorff può essere evocato modificando la natura dello stimolo in tutte le sue caratteristiche, come dimensione, forma, colore, odore, spaziatura e sottolineatura. Se camminate per un viale alberato dove tutti gli alberi sono abeti, dopo aver osservato un certo numero di abeti uguali, le cortecce visive primarie e secondarie del vostro cervello vi faranno parzialmente ignorare lo stimolo visivo ripetuto, perché considerato “normale” e non pericoloso; ma se all’improvviso appare un albero di pesco coi suoi caratteristici fiori rosa, ecco che il vostro cervello – intrinsecamente ancora “preistorico” nei meccanismi – si rimette in allerta e vi segnala di far attenzione dal momento che attorno a voi c’è qualcosa di diverso, che merita la vostra analisi cosciente visto che potrebbe rappresentare un qualche tipo di pericolo (è lo stesso meccanismo che, esasperato e distorto, è alla base del razzismo). Quando tornerete a casa dalla passeggiata, quello che vi ricorderete maggiormente non saranno i 30 abeti tutti uguali visti, bensì quell’unico albero di pesco, proprio grazie all’effetto Restorff. Lo stesso concetto può essere sperimentato in una liste di parole. Prendiamo ad esempio questa tipica lista della spesa:
- pane;
- yogurt;
- succo di frutta;
- LATTE;
- mele;
- formaggio;
- pasta.
L’oggetto che più facilmente verrà ricordato sarà “latte”, poiché è maiuscolo, corsivo, sottolineato e scritto in rosso, in una parola: diverso rispetto agli altri. Un altro esempio è il seguente:
- cucina;
- soggiorno;
- bagno;
- sottomarino nucleare;
- ingresso;
- balcone;
- cantina.
In questo caso la parola che più facilmente verrà ricordata sarà “sottomarino nucleare”, poiché, nonostante sia scritta con stesso colore e carattere delle altre parole, è concettualmente molto diversa dal resto delle parole, che si riferiscono invece allo stesso ambito essendo i diversi ambienti di una abitazione. Un esempio di questo effetto nel cinema è il colore rosso del cappotto della bambina di Schindler’s List, un film che per il resto è praticamente quasi tutto in bianco e nero. La bimba appare per pochi istanti di film e non dice una parola, tuttavia viene ricordata da tutti specie in virtù del colore rosso acceso del suo cappotto.
Usare l’effetto von Restorff
L’effetto von Restorff può essere usato con vantaggio nella nostra vita quotidiana? Certo, ed in moltissimi campi! Ad esempio nel marketing, questo principio può essere applicato a diversi tipi di design quando si vuole attirare l’attenzione su un elemento ed isolarlo dal resto attraverso il colore, le dimensioni, la spaziatura o altro. Normalmente più l’oggetto è diverso dagli altri e distante dal normale, più viene notato e ricordato dall’osservatore: per tale motivo spesso alcuni oggetti sono elaborati con un design volutamente molto sopra le righe. Il più utile uso dell’effetto von Restorff è, dal nostro punto di vista che è soprattutto scientifico, quello di poter aumentare la capacità di memorizzare, ad esempio sottolineando con evidenziatore il testo di un libro che vogliamo ricordare, avendo l’accortezza di non sottolineare praticamente ogni riga, cosa che annullerebbe l’effetto von Restorff. A tal proposito, leggi: Come funziona la nostra memoria e come facciamo per aumentarla: guida per prendere trenta e lode agli esami universitari
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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