Effetto paradosso in medicina e farmacologia: significato, esempi

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA AEROSOL ASMA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS INTRAMUSCOLO PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROINDICAZIONICon l’espressione “effetto paradosso” (in inglese “paradoxical reaction”) in medicina e farmacologia si intende la produzione, da parte di un principio attivo, di effetti indesiderati diversi e/o opposti rispetto a quelli previsti, o anche semplicemente diversi e/o opposti rispetto a quelli ottenuti con la prima o con le precedenti assunzioni del medesimo principio attivo.
Ricordiamo che un “principio attivo” è una specifica sostanza dotata di una specifica attività biologica; principio attivo è quindi considerata qualsiasi sostanza dotata di effetto biologico, sia tossico (come i veleni) che terapeutico (come i farmaci).
Dal momento che da un principio attivo terapeutico, come quello contenuto in un farmaco, ci aspettiamo una azione curativa (quindi positiva) per l’organismo, un effetto paradosso legato a quel farmaco potrebbe essere quindi correlato ad una azione non curativa o addirittura contraria e dannosa per l’organismo. Ad esempio se un farmaco viene somministrato per indurre il sonno ed invece determina nervosismo ed insonnia, questi ultimi sono considerati effetti paradossi.
Un effetto paradosso non è necessariamente negativo per un organismo vivente: se il principio attivo contenuto in un veleno, da cui ci aspettiamo una azione dannosa, dovesse determinare un effetto positivo per l’organismo, paradossalmente l’effetto paradosso in questo caso sarebbe positivo.

A volte gli effetti paradossi compaiono dopo la prolungata assunzione di un farmaco, che nelle precedenti assunzioni non aveva dato alcun effetto paradosso. A volte uno o più effetti paradossi compaiono in caso di sovra-dosaggio di un farmaco.

Alcuni effetti paradossi sono transitori e poco gravi, mentre altri possono essere legati a danni permanenti e di difficile cura.

Esempi di effetto paradosso

Virtualmente qualsiasi principio attivo esistente può determinare un effetto inaspettato e paradosso, tuttavia alcuni farmaci e sostanze sembrano statisticamente più facilmente provocare effetti paradossi, tra cui:

  • triptani: usati nella terapia dell’emicrania e della cefalea, spesso dopo uso prolungato possono paradossalmente aumentare la frequenza degli stessi attacchi che dovrebbero eliminare;
  • benzodiazepine: possono produrre occasionalmente una stimolazione paradossa, con maggior frequenza in soggetti ansiosi, anziani e bambini. Raramente i sintomi possono includere eccitamento, ansia, irritabilità e comportamenti violenti;
  • antidepressivi: influiscono negativamente sulla salute dei processi regolati dalla serotonina, come coagulazione, digestione, riproduzione e sviluppo;
  • cocaina: se all’inizio può provocare euforia e socievolezza, nel lungo periodo può causare depressione, paranoia e altri malesseri.

Una sorta di effetto paradosso su scala globale è legato all’abuso di antibiotici che sta determinando l’ascesa di batteri antibiotico-resistenti: in pratica più gli antibiotici vengono usati oggi, maggiormente in futuro l’umanità soffrirà di infezioni batteriche sempre più potenti e dannose.

Leggi anche: Differenza tra effetto paradosso ed effetto rebound in medicina

Consigli per evitare l’effetto paradosso

Non esiste una soluzione per evitare il 100% dei casi di effetto paradosso, ma si può tuttavia diminuirne il rischio:

  • evitando farmaci illegali (doping) e/o di dubbia provenienza;
  • evitando di assumere un farmaco per periodi prolungati;
  • evitando il sovra-dosaggio;
  • assumendo un farmaco solo se c’è realmente bisogno;
  • evitando se possibile di assumere più farmaci contemporaneamente;
  • evitando di assumere farmaci assieme ad alcol e droghe;
  • evitando il “fai da te” e chiedendo sempre consiglio al medico prima di assumere qualsiasi farmaco.

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