Effetto paradosso
Con “effetto paradosso” in medicina e farmacologia si intende la produzione, da parte di un principio attivo, di effetti indesiderati diversi e/o opposti rispetto a quelli previsti, o anche semplicemente diversi e/o opposti rispetto a quelli ottenuti con la prima o con le precedenti assunzioni del medesimo principio attivo.
Ricordiamo che un “principio attivo” è una specifica sostanza dotata di una specifica attività biologica; principio attivo è quindi considerata qualsiasi sostanza dotata di effetto biologico, che nel caso dei farmaci è un effetto terapeutico. A volte gli effetti paradossi compaiono dopo la prolungata assunzione di un farmaco, che nelle precedenti assunzioni non aveva dato alcun effetto paradosso. A volte uno o più effetti paradossi compaiono in caso di sovra-dosaggio di un farmaco. Alcuni effetti paradossi sono transitori e poco gravi, mentre altri possono essere legati a danni permanenti e di difficile cura. Esempi di effetto paradosso sono i triptani: usati nella terapia dell’emicrania e della cefalea, spesso dopo uso prolungato possono paradossalmente aumentare la frequenza degli stessi attacchi che dovrebbero eliminare. Altro esempio tipico sono le benzodiazepine che possono produrre occasionalmente una stimolazione paradossa caratterizzata da eccitamento, ansia, irritabilità e comportamenti violenti.
Per approfondire: Effetto paradosso in medicina e farmacologia: significato, esempi
Effetto rebound
Con “effetto rebound” (o “fenomeno di rimbalzo“) in medicina e farmacologia si intende il ripresentarsi o l’inasprimento di una malattia dopo la sospensione del principio attivo contenuto in un farmaco o la riduzione del suo dosaggio. Ricordiamo che un “principio attivo” è una specifica sostanza dotata di una specifica attività biologica, curativa nel caso dei farmaci, ma anche di altro tipo come avviene nelle droghe. Un effetto rebound si verifica ad esempio quando, dopo prolungata assunzione di un farmaco per curare la depressione, esso viene interrotto improvvisamente e senza “scalare” gradatamente dosaggio: l’effetto rimbalzo determina nel paziente i sintomi di astinenza (come il “craving”) e di una depressione anche più grave di quella per cui all’inizio ha assunto il farmaco. In molti casi l’effetto rebound provoca quindi una patologia o condizione che ha sintomi spesso peggiori rispetto a quelli determinati dalla patologia o condizione che il farmaco ha curato. E’ difficile prevedere se un farmaco determinerà o no un effetto rimbalzo anche se certamente ciò è più frequente in caso di prolungata assunzione di un farmaco, di sovra-dosaggio di un farmaco o di assunzione/abuso di farmaci “fai da te” e/o illegali (ad esempio come avviene con le droghe o nel mondo del body building con l’uso di farmaci dopanti che vanno ad interferire anche pesantemente con i livelli ormonali dell’organismo). Alcuni effetti rebound sono transitori e poco gravi, mentre altri possono essere legati a danni permanenti e di difficile cura. Esempi tipici di effetto rebound sono i decongestionanti nasali che possono determinare rinite medicamentosa; gli antidepressivi che possono determinare depressione di rimbalzo; gli antipsicotici che possono determinare crisi psicotiche quando vengono sospesi troppo rapidamente.
Per approfondire: Effetto rebound (rimbalzo) in medicina: significato, esempi
Semplificando
Semplificando i concetti, mentre l’effetto paradosso è un effetto collaterale che si sviluppa somministrando un farmaco che determina effetti contrari a quelli attesi (ad esempio ansia con un farmaco che invece dovrebbe tranquillizzare il paziente), invece l’effetto rebound si sviluppa quando il farmaco non viene più somministrato o viene scalato troppo velocemente (ad esempio ansia al termine della cessazione improvvisa della somministrazione di un farmaco che fino ad allora aveva tranquillizzato il paziente).
Consigli generali per evitare gli effetti paradossi e rebound
Non esiste una soluzione per evitare il 100% dei casi di effetto paradosso e rebound, ma si può tuttavia diminuirne il rischio:
- evitando di interrompere improvvisamente l’assunzione di un farmaco, bensì diminuendo gradatamente il suo dosaggio come prescritto dal medico;
- evitando farmaci illegali (doping) e/o di dubbia provenienza;
- evitando di assumere un farmaco per periodi prolungati;
- evitando il sovra-dosaggio;
- assumendo un farmaco solo se c’è realmente bisogno;
- evitando se possibile di assumere più farmaci contemporaneamente;
- evitando di assumere farmaci assieme ad alcol e droghe;
- evitando il “fai da te” e chiedendo sempre consiglio al medico prima di assumere qualsiasi farmaco.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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